giovedì 8 dicembre 2011

Waiting for Christmas (8) Il presepe di Corrado Alvaro

Cari lettori
oggi è l'Immacolata e in molti paesi (anche nella mia città) è l'occasione per allestire il presepe e addobbare l'albero di Natale, per questo ho deciso di presentarvi un racconto dedicato al presepe dello scrittore, giornalista e poeta italiano, Corrado Alvaro, un brano tratto dalla sua opera più famosa "Gente in Aspromonte".

Il presepe

Natale è la festa più bella di tutte perché con la nascita del Signore l'innocenza tornò sul mondo. Da allora, questa è la festa della speranza e della pace sembra fatto per la gioia dei ragazzi che sono la speranza del mondo. Nei paesi s'è lavorato tutta una settimana per il Presepe.
Nel fondo si stendono rami di aranci carichi di frutta.
Si lanciano ponti coperti di muschio da un punto all'altro, si cos!ruiscono montagne e strade ripide, steccati per le mandre e laghetti.
Il Presepe ha l'aspetto di un paesaggio calabrese. Dalle valli sbucano fiumi, le montagne sono ripide e selvagge.
Su tutto pende il bel giallo dell'arancio come un frutto favoloso.
Il figurinaio che ha fatto i pastori sa che i ragazzi si fermeranno a guardare una per una le figurine.
Perciò, meno che i soldati di Erode; tutti i pastori somigliano a persone conosciute. Sembra un paese vero.
C'è quello che porta la ricottina, c'è il cacciatore col fucile, c'è quello che porta l'agnello e fuma - una lunga pipa, c'è il mendicante.
C'è la gente che balla fra il tamburino, il piffero e la zampogna davanti al Presepe, c'è l'osteria dove si ammazza il maiale e la gente accanto alla fontana, dove la donnina lava i panni.
Ci sono persino i carabinieri che hanno arrestato un tale che ha rubato anche nella Santa Notte! I Re Magi spuntano dall'alto della montagna coi moretti che guidano i cavalli.
La stella splende - sulla grotta e gli angeli vi danzano sopra leggeri e celesti come i pensieri dei bambini e degli uomini in questi giorni.


L'autore

Nato a San Luca (Reggio Calabria) nel 1895, Corrado Alvaro si dedicò fin da giovane al giornalismo (fu per altro tra i collaboratori del «Mondo» di G. Amendola.). La sua attività letteraria è molto varia: dopo una raccolta giovanile di versi (Poesie grigioverdi, 1917), ispirate all'esperienza della guerra, si dedicò soprattutto alla scrittura di racconti, spesso ambientati nella terra d'origine (come la Calabria raccontata tra realismo e magia nella raccolta Gente in Aspromonte - 1930 - la sua opera più celebre). Da ricordare almeno il romanzo L'uomo è forte - di impianto allegorico e di argomento politico - nonché gli scritti diaristici o giornalistici come quelli raccolti in Itinerario italiano (1933) e Quasi una vita. Giornate di uno scrittore (1951).
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