domenica 31 ottobre 2010

Buon Halloween a tutti!


Ho trovato questo video su youtube, dal film Hocus Pocus
Bette Midler - I Put A Spell On You





Scherzetto o Dolcetto?

venerdì 29 ottobre 2010

Memorie dalla casa dei morti - Fëdor Mikhailovič Dostoevskij



Durante un viaggio in Siberia, il narratore incontra Aleksandr Petrovič Gorjančikov, un nobile russo che ha passato dieci anni in carcere per aver ucciso la moglie.
Molto istruito e di poche parole, Gorjančikov insegna la lingua francese ai figli di un vecchio funzionario. Il giovane cerca di instaurare un rapporto di amicizia con lui, ma gli anni di carcere lo hanno reso misantropo e sfuggente con tutti.
Durante l’autunno l’ex carcerato muore e viene alla luce un quaderno, una cronaca dei dieci anni passati ai lavori forzati…

Recensione

“Ecco il mio porto, per molti, lunghi anni, il cantuccio nel quale debbo vivere con tante sensazioni dolorose, incerte… E chi sa? Forse – quando, dopo molti anni, dovrò lasciarlo – lo rimpiangerò!...”

Per tutti quelli che non conoscono la storia dell’autore russo, il romanzo può sembrare solo la testimonianza di un detenuto che ha passato dieci anni in carcere, ma se consideriamo che il detenuto Gorjančikov e Dostoevskij sono la stessa persona, il discorso cambia…
Il 23 Aprile 1849 Dostoevskij viene arrestato dalla polizia zarista per “partecipazione a società segreta con scopi sovversivi” e dopo otto mesi di reclusione viene condannato a morte. Graziato sul patibolo un attimo prima di morire, viene condannato a quattro anni di lavori forzati in Siberia, a Omsk.
Da questa esperienza nasce “Memorie dalla casa dei morti” che è la cronaca fedele dei quattro anni di deportazione.

L’autore descrive nei minimi particolari la vita dei forzati, le punizioni subite (dolorosissime e alcune volte letali, prima di entrare in carcere vengono picchiati con le verghe, tanti colpi in base al crimine commesso), i rapporti con gli altri detenuti, la distinzione fra nobili e plebei (i forzati odiano i nobili che hanno avuto una vita agiata e cercano ogni pretesto per rendere la loro detenzione insopportabile) e soprattutto le loro storie, tutte diverse tra loro…

“C’erano là degli assassini per caso e degli assassini di mestiere, dei briganti e dei capi briganti. V’erano dei semplici ladruncoli e dei ladri maestri nel trovar denaro addosso ai passanti o sulle tavole. Ve ne era di quelli per i quali era difficile poter decidere a qual motivo dovevano di trovarsi là. E intanto ognuno aveva la sua storia, confusa e penosa… “

Dostoevskij si rende conto che ogni carcerato ha una sua storia, che non sono tutti “mostri” senza cuore, che ci sono tante realtà diverse e anche delle brave persone, come il bellissimo Alej, un ragazzo buono e rispettoso che ha partecipato ad una rapina solo per obbedire ai fratelli più grandi, o Sušilov, un semplice contrabbandiere che per ingenuità ha scambiato la propria identità con un altro detenuto e si è ritrovato a scontare una pena molto più grave e più severa…

Sicuramente non è un romanzo di narrativa, ma un libro “denuncia”, una testimonianza talmente cruda e reale delle condizioni in cui vivono i detenuti, che ha influenzato la riforma giudiziaria dello zar Alessandro II, e ha entusiasmato autori come Lev Tolstoj e Ivan Turgenev (che ha paragonato la vita carceraria ad un girone dell'inferno dantesco).

Nonostante la lettura impegnativa, il romanzo mi è piaciuto, Dostoevskij riesce a rendere appassionante e avvincente anche una cronaca carceraria. A parte la splendida analisi psicologica dei detenuti è interessante notare che tutti i personaggi che popolano il romanzo, alludono ai protagonisti delle opere successive dell’autore russo (Raskolnikov di Delitto e Castigo su tutti).

Vi lascio con l’ultima frase del romanzo, l’unico scopo che accomuna tutti i detenuti della casa morta: la libertà e la risurrezione alla vita…

"La libertà, una vita nuova, la risurrezione dai morti... E' un momento magnifico"

Titolo: Memorie dalla casa dei morti
Autore: Fëdor Mikhailovič Dostoevskij
Traduttore: Carafa D'Andria E.
Editore: Newton & Compton
Collana: Biblioteca economica Newton
ISBN: 8881831597
ISBN-13: 9788881831593

martedì 26 ottobre 2010

Le storie del castello di Trezza - Giovanni Verga

Considerato dall’autore un «vero peccato di gioventù», Le storie del castello di Trezza rappresenta uno degli ultimi retaggi del Verga pre-verista, quel «poeta delle duchesse» come lui stesso si definì durante la stagione di romanziere mondano nei bei salotti milanesi. Lontano anni luce dai pescatori della medesima Trezza ritratti nei Malavoglia e, soprattutto, dalla straordinaria tecnica narrativa adottata dallo scrittore siciliano per presentarceli, questo racconto appare tipicamente incardinato nel genere gotico e vagamente noir: un castello medievale fosco e tetro, un fantasma e un’antica vicenda di amore e morte. Ingredienti tali da esercitare una fascinazione micidiale sulla annoiata e borghese Matilde, provocandole una sorta di tragica immedesimazione, che vince i limiti del tempo e dello spazio...

Recensione

Un castello infestato dai fantasmi? Non è una novità, ma la vera anomalia non è la trama ma il suo autore: Giovanni Verga.

Conosciamo tutti la sua produzione letteraria, le sue opere dedicate ai poveri, agli umili, ai “vinti”, ma questa novella è stata scritta nei suoi anni milanesi (contenuta nella raccolta “Primavera e altri racconti” e pubblicata nel 1876) e definita dall'autore come un «vero peccato di gioventù», un vero peccato che non abbia scritto altre storie così! aggiungo io…

Nel racconto, una comitiva di amici visita le rovine del Castello di Trezza (paese a nord di Catania), e Luciano (uno del gruppo) narra a una coppia di coniugi, Matilde e Giordano, un’antica leggenda medievale…
Il rozzo barone Garzia d’Arvelo, vedovo da tempo, si risposa con una donna dalla forte personalità. Ma dopo le nozze, al castello e in paese iniziano a circolare strane dicerie circa le ‘apparizioni’ di un “fantasma” che ha spaventato gli uomini più coraggiosi del barone.
La nuova baronessa non crede a queste storie ma una notte sente dei lamenti e ne parla con il marito. Il barone infuriato, pensa a uno scherzo e decide di aspettare tutta la notte “il fantasma”…
Il fantasma appare e altri non è che la prima moglie del barone, donna Violante, che si era uccisa qualche tempo prima…

Questo racconto mi ha piacevolmente sorpreso, abituata al Verga “verista” non mi aspettavo un racconto così ricco di mistero e suspance, e con un’ambientazione gotica molto suggestiva (il cupo Castello di Trezza); non solo ma l’autore utilizza vari salti temporali e ci racconta “due storie” quella tragica e antica di donna Violante e il marito Don Garzia e quella attuale di Matilde, Luciano e Giordano, "una storia nella storia".
Consigliato!

Titolo: Le storie del castello di Trezza
Autore: Giovanni Verga
Editore: Leone (collana I leoncini)
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 9788863930214
Dettagli: p. 80
Reparto: Narrativa italiana

domenica 24 ottobre 2010

RIX CONCORSUS 2 - SEZIONE SENTIMENTALE (ROSA) dal blog di Barbara Risoli

Sul blog della scrittrice Barbara Risoli inizia il SECONDO RIX CONCORSUS con il GENERE SENTIMENTALE (ROSA).

questo è il link:  http://ilsovranolettore.splinder.com/post/23470858/rix-concorsus-2-sezione-sentimentale-rosa-le-regole

Le regole:

FASE 1 - LE NOMIMATIONS
(Tu estas nominado)

SCADENZA: VENERDI 29 OTTOBRE 2010 (Sabato sera o domenica mattina i risultati!)

Inizia il SECONDO RIX CONCORSUS con il GENERE SENTIMENTALE (ROSA). Ebbene, per rinfrescar la memoria: LETTORI (ma pure scrittori), NOMINATE DUE AUTORI SENTIMENTALI (ROSA) che vorreste vedere in sondaggio per la scalata al primo posto. Andranno a sondaggio 8 AUTORI. Urgono alcune precisazioni: lo so! Il genere sentimentale abbraccia vari sotto-generi (storico, paranormale, erotico, contemporaneo, ecc.). Quindi in questo concorso non sussiste differenza in tal senso, sono nominabili quegli autori che scrivono di sentimenti e amore. In Italia abbiamo molte autrici valide, affermate o emergenti, che sono pubblicate da case editrici importanti, come ne abbiamo di altrettanto valide edite da piccole case editrici. Ho avuto modo di constatare che molti nomi 'grossi' dimostrano l'umiltà e l'intelligenza di essere disponibili, contattabili, gentili e collaborative. Quindi, alla luce di quanto detto, in questo caso è nominabile qualisasi autore italiano contattabile, anche perchè il premio sarebbe auspicabile consegnarlo... ih! Le regole le ho spiegate nel concorso precedente, ma siccome è seccante andare a ravanare nei blog... ecco il riassunto sulla possibilità di nominare

1. Non si nomina se stessi (anche se sono ammesse segnalazioni anonime, ma via... un po' di modestia, ih!)

2. Si nominano 2 AUTORI, prego attenersi a questa regola per rendere più competitive le nominations.

3. La nomination dovrà essere pubblica, non accetto messaggi privati. Si possono segnalare gli autori nei seguenti modi:

- Commento nel mio blog principale o nel suo gemello (insomma, da me!)

- Messaggino pubblico nella mia libreria aNobii - http://www.anobii.com/risoli/books

- Messaggio pubblico nel mio profilo Facebook - http://www.facebook.com/profile.php?id=1108534280

- Messaggio su questa cavolo di TAG BOARD che nessuno usa!!!!!

4. Non si nominano i classici o i 'nomoni' (manteniamo la cosa in terra italica, se possibile a livelli contemporanei)

5. Le prime due nomination le darò io per non difettare l'evolversi delle successive (visto che mi piace partecipare pure a me!).

sabato 23 ottobre 2010

Segnalazione uscita letteraria: Carpat Infinite Love di Karinee Price

Il Paranormal di Karinee Price alias Irene Pecikar

Contenuto

Tre racconti. Noir. Paranormal. Una ragazza. Il suo cane. Un viaggio sulla via del Carpat Trophy attraverso le foreste della Transilvania. La scoperta di una inquietante realtà: a volte il passato ritorna. La morte può essere una dolce e perversa utopia. Un istante per perdere tutto o ritrovare se stessi. La nebbia avvolge il destino diviso tra Amore eterno e oblio...
 

"Il nostro aspetto incute timore, siamo giovani e belli, sempre in forma, ma una tragedia si cela dietro alla nostra bellezza" "Il cielo plumbeo, di tanto in tanto, veniva illuminato da argentei lampi che precedevano boati terrificanti" "Talvolta è auspicabile che la fine, se vicina, arrivi in fretta." 


Per acquistare Carpat Infinite Love:

Su Lulu.com anche in formato ebook- pdf !

http://www.lulu.com/product/file-download/carpat-infinite-love/13006653?productTrackingContext=search_results/search_shelf/center/1


Su "ilmiolibro" e a breve in tutte le librerie Feltrinelli

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=535491



The booktrailer of "Carpat. Infinite love" of Karinee Price alias Irene Pecikar (seconda versione) from Cristina Contilli on Vimeo.

venerdì 22 ottobre 2010

“Il Libro Eterno” intervista: Giulio Leoni

Giulio Leoni è nato a Roma nel 1951.
Dopo una laurea in Lettere sui linguaggi della poesia visiva si occupa per qualche anno di Organizzazione aziendale. Oltre a collaborare con saggi e testi creativi alle maggiori pubblicazioni specializzate, negli anni '80 fonda e dirige la rivista Symbola, dedicata all'analisi della poesia e della letteratura sperimentali.
Attualmente insegna Teoria e tecniche della scrittura creativa presso la Sapienza di Roma.
Nel 2000 vince il Premio Tedeschi per il romanzo “ Dante Alighieri e i delitti della Medusa” (potete trovare la mia recensione qui) e inizia un ciclo dedicato alle avventure investigative del sommo poeta. Nel successivo “ La donna sulla luna”, svela i torbidi retroscena delle riprese dell’omonimo film di Fritz Lang.
Nel 2003 narra in “ E trentuno con la morte” , sulle sfondo dell’ impresa fiumana di D’Annunzio, le circostanze inattese della morte dell’enigmatico dottor Zoser, l’ uomo capace di fotografare il futuro.
Nel 2009 con “ La regola delle ombre”, seguiamo le indagini di un giovane Pico della Mirandola nella Roma del 1400.
Nell’anno successivo pubblica “ La ladra di Cagliostro” , avventura dedicata ai giovani lettori tra la magia e le nebbie delle calli veneziane e “ La Sequenza Mirabile” …
Tutti i romanzi sono editi da Mondadori.

Il Prof. Leoni ha gentilmente accettato di rispondere alle domande di questa intervista.


Prof. Leoni grazie della disponibilità e benvenuto nel blog “il libro eterno”.
Lei è un narratore e autore di testi poetici e critici. Quando ha deciso di diventare uno scrittore?

Grazie a te. In realtà non ho mai “deciso” di diventare uno scrittore. Ho cominciato molto presto a scrivere semplicemente assecondando la mia passione per la poesia e la narrazione in genere.
Dapprima prevalentemente poesie e riflessioni critiche. Ma andando avanti mi sono accorto che tutti i miei scritti, anche quelli di natura saggistica, prendevano ineluttabilmente la forma del racconto. A questo punto il passaggio alla narrativa in senso stretto è stato quasi automatico.


Quali sono i suoi autori di riferimento?

Ho una vera passione per Proust e Mann. Nel campo della narrativa di genere soprattutto Chandler e Lovecraft tra i classici, e Simmons, Lansdale e Kaminsky tra i contemporanei.


Ci vuole parlare del suo ultimo lavoro, “La Sequenza Mirabile”?

Questo è un romanzo un po’ diverso dagli altri. Non aver usato questa volta come protagonista un personaggio storico mi ha consentito una maggior libertà d’azione nella costruzione della vicenda. Il romanzo fa perno su alcune delle figure che più mi intrigano: uomini e donne impegnati in imprese “impossibili”. Io credo che sia proprio quello il momento in cui si dà il meglio e il peggio di sé, e che questo renda personaggi e situazioni più interessanti per chi scrive e chi legge. In questo caso la caccia a un metodo “impossibile” per vincere al gioco, che è anche la ricerca di un’ “impossibile” cura per un male incurabile, che è anche un’”impossibile” lotta per vincere il destino. E che è infine anche la ricerca di un amore, “impossibile”.


I personaggi e le vicende del romanzo sono ispirati dalla realtà o sono completamente inventati?

Al contrario di quanto potrebbe pensare un lettore, oltre il novanta per cento di quanto racconto è verissimo. Resta naturalmente quel dieci mancante, che però dà un registro talvolta surreale all’intera vicenda.


Come nascono le sue storie? Ha dei rituali che segue o delle manie quando scrive?

Caffè, sigarette, silenzio, musica classica di sottofondo, meglio se con voci umane, sigarette, caffè.


Lei ha scritto racconti e romanzi di vario genere (giallo storico, avventura, fantasy, fantascienza e horror), ha incontrato delle difficoltà nel passare da un genere all’altro?

No, al fondo la struttura narrativa non è diversa in questo o quel genere. Sono le idee a essere diverse, e la forma della narrazione si adegua alle esigenze del singolo caso. Anche il tono narrativo ovviamente si modella sulle diverse situazioni: per esempio più disteso in una narrazione fantasy, concitato in un racconto d’avventura, drammatico in una storia noir o gialla. Qui interviene il mestiere dello scrittore, che deve saperlo articolare secondo le esigenze.


Con “I delitti della medusa” inizia un ciclo di gialli storici con protagonista Dante Alighieri e con “La regola delle Ombre” descrive la Roma del 1400 con un giovane Pico Della Mirandola.
E’ difficile delineare un personaggio che non appartiene alla nostra epoca?


Sì, ma non tanto nelle sue apparenze esteriori (per gli abiti, le case, i cibi ecc. esistono una miriade di fonti facilmente accessibili). Quello che è veramente difficile nel ricostruire un’epoca e i suoi personaggi è il linguaggio e soprattutto il modo di pensare del tempo. Anche forme che pensiamo immutabili, come l’amore tra uomo e donna, sono in realtà diversissimi nei vari secoli. Per questo naturalmente non basta attingere a qualche enciclopedia, bisogna in qualche modo essere capaci di andare ad “abitare” in quel tempo, ed occorre una conoscenza vasta dei costumi, della cultura, della filosofia, delle leggi, insomma della storia complessiva di quello che si decide di raccontare.


Quanto tempo dedica alla ricostruzione storica della trama?

Dipende da quanto ne so in partenza. Per questo preferisco affrontare solo epoche che conosco bene.



Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Una serie di racconti a sfondo storico, ma soprattutto una sorta di “seconda puntata” della Sequenza mirabile.


Grazie! Per chi volesse approfondire questo è il suo sito ufficiale http://www.giulioleoni.it/italian.htm e il suo blog http://giulioleoni.blogspot.com/

giovedì 21 ottobre 2010

Nero come il cuore – Giancarlo De Cataldo


“Nero come il cuore” è il romanzo d’esordio di Giancarlo De Cataldo (Giudice di Corte d'Assise a Roma, scrittore, traduttore, autore di testi teatrali e sceneggiature televisive), pubblicato nel 1989 con la Interno Giallo e ripubblicato nel 2002 in una versione riveduta e corretta.

Contenuto

Il contrasto tra i quartieri del lusso e quelli della miseria (come il contrasto tra Palazzo e Strada in Romanzo criminale) è lo scenario delle avventure di Valentino Bruio.
Bruio, un avvocato che dubita fortemente della legge, è nei guai. L'Ordine vuole levarselo di torno, di clienti neanche l'ombra. L'unico sarebbe un immigrato di colore che parla confusamente di un figlio in pericolo. Ma Bruio è stanco di "sfigati" e non gli dà retta. Quando scopre che l'uomo è stato ucciso, la sua crisi precipita. In coppia con Del Colle, poliziotto anomalo, inizia a modo suo un'indagine che lo porta a conoscere i potenti Alga-Croce: una donna sensuale e un enigmatico vecchio patriarca. Valentino è alle strette: una nuova vita con Giovanna o una, forse inafferrabile, verità?

Recensione

“Il diavolo, posso dire con certezza, non ha né zoccoli, né coda, né aculeo: non è, come certi saggi giurano, uno spirito, né di qua, né di là, non sta in nulla – eppure è in ogni cosa.
Lui è – ciò che noi siamo
Percy Bysshe Shelley

L’introduzione “diabolica” del poeta Shelley è perfetta per questo romanzo dai contorni amari e inquietanti.
Bruio, un avvocato che sta per essere radiato dall’ordine degli avvocati deve trovare l’assassino di Al, un uomo di colore che il giorno prima gli aveva chiesto aiuto per ritrovare suo figlio.
Non è un classico giallo ricco di colpi di scena, ma è piacevole da leggere.
Il protagonista non è come gli altri avvocati, è un uomo che non accetta compromessi, un puro; ma nonostante questo Bruio è un perdente, perché crede ancora nei valori eterni della giustizia e della verità…
Nonostante il primo anno di pubblicazione (1989) i temi sono tutti attuali, immigrazione, razzismo, pregiudizio, ecc.; per molti il capolavoro di De Cataldo è "Romanzo Criminale" ma questo romanzo non è da sottovalutare, è un esordio narrativo molto interessante...

Titolo: Nero come il cuore
Autore: Giancarlo De Cataldo
Editore: Einaudi
ISBN: 9788806172329
Dettagli: p. 213
Reparto: Narrativa italiana

martedì 19 ottobre 2010

Le notti di San Francisco - Antonio Manfuso

Contenuto

"I sentimenti umani sono più illogici di qualsiasi follia"

Mark, Ryan e Meredith. Tre amici che hanno trovato l'uno nell'altro la gioia di avere una famiglia, in passato negata a ognuno di loro. Poi per tutti l'incontro dell'amore della vita. Gioia e felicità, gli unici sentimenti delle loro notti a San Francisco.Ma, improvvisamente, la mano di un destino beffardo e crudele si abbatte su di loro, portando via a Mark l'unica sua ragione di vita: Kevin. Oltre al contraccolpo psicologico, Mark deve affrontare il rancore di Ethan, che non ha mai accettato l'omosessualità del fratello Kevin...

Recensione


La perdita di una persona cara è un dolore difficile da superare.
Kevin è morto in un incidente stradale e Mark ha perso l'amore della sua vita. Nonostante le amorevoli cure dei suoi due amici (Meredith e Ryan) non riesce a rassegnarsi alla sua morte.
Anche Ethan, il fratello "pazzo" di Kevin non si rassegna. Ex soldato (è stato congedato dalle armi per farmacodipendenza), "arido, rigido, senza alcuna comprensione degli altri e dotato di un assoluto, sconfinato egoismo" non ha mai accettato la relazione del fratello con Mark.
Sembrano molto diversi tra loro eppure hanno qualcosa in comune...la disperazione per la morte di Kevin.
Il romanzo è scritto bene, mi piace lo stile dell’autore e nonostante i temi difficili (il dolore per la perdita della persona cara, l’omosessualità, la dipendenza da alcool ecc.) è una lettura piacevole.
La tecnica narrativa è molto interessante perché la storia viene raccontata attraverso vari salti temporali, senza eventi sospesi e senza perdere il filo della narrazione (di solito molto difficile da gestire, ma Manfuso ci riesce in maniera magistrale).
I personaggi sono ben delineati e l’autore riesce a descrivere con abilità gli stati d’animo dei protagonisti, mettendo a nudo tutte le loro angosce, le sofferenze e i rimpianti.
A parte l’uso dei flashback, mi sono piaciute le ambientazioni e le canzoni che accompagnano la narrazione…

On a warm San Francisco night
old child, young child feel alright.
On a warm San Francisco night
angels sing, leather wings.
Old angels, young angels feel alright
on a warm San Francisco night. *
(Eric Burdon, San Franciscan Nights)

Titolo: Le notti di San Francisco
Autore: Antonio Manfuso
Editore: Zerounoundici (collana Selezione)
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 9788863073072
Dettagli: p. 122
Reparto: Narrativa italiana

domenica 17 ottobre 2010

I grandi del fumetto – Dick Tracy di Chester Gould

America anni venti/trenta
Nonostante il divieto delle bevande alcoliche a causa del “proibizionismo”, la gente inizia a frequentare i bar e i locali notturni per bere i liquori serviti illegalmente.
Sono i gangster a controllare la produzione degli alcolici, sfruttando la proibizione e la conseguente crescita del prezzo (un giro d’affari milionario), ma a causa della concorrenza, si scatena una guerra all’ultimo sangue per il controllo del mercato clandestino dell’alcool. Nomi come Al Capone, Lucky Luciano, Frank Costello, ecc. iniziano a salire alla ribalta dell’opinione pubblica a causa delle loro efferatezze.

In questo clima di tensione, Chester Gould un fumettista dell’Oklahoma, crea un personaggio che combatte la malavita senza paura, un poliziotto onesto e buono che arresta i cattivi e fa trionfare la giustizia: Dick Tracy!!!

Le avventure del poliziotto più celebre della storia del fumetto prendono il via il 04 ottobre 1931, sull’inserto domenicale del Detroit Mirror …
Con la mascella quadrata, il naso aquilino e l’immancabile impermeabile giallo, Dick Tracy si presenta come un normale cittadino che aiuta la polizia a identificare un rapinatore.
Ma con l’avventura successiva si ha una svolta: Il nostro eroe si presenta a casa della sua ragazza Tess Cuorsincero per cenare con i genitori e annunciare il fidanzamento ufficiale.
Durante la cena due gangster entrano in casa per compiere una rapina, uccidono il padre di Tess (che aveva cercato di ribellarsi) e rapiscono la ragazza.
Dick Tracy non riesce a fermarli perchè viene atterrato e stordito, e quando rinviene promette sul corpo dell’uomo di ritrovare Tess e di vendicare la morte del suocero.
Tracy, su proposta del capo Brandon, si arruola in polizia, e affronta il suo primo avversario Big Boy. Ovviamente arresta i cattivi e libera Tess…

Il successo è immediato, incorruttibile e coraggioso, fedelissimo alla sua fidanzata, leale con gli amici ma spietato con i criminali, la gente vede in Dick Tracy un modello americano vincente.

« Decisi » ha dichiarato in un’intervista Chester Gould « che se la polizia non riusciva a catturare i banditi, avrei creato io un individuo capace di farlo! »

Nelle storie di Gould, il bene vince sempre sul male, non solo, ma i nemici di Tracy sono mostri dentro e fuori (metafora della loro crudeltà), e utilizzano nomignoli appropriati al loro stato, tipo Pruneface (Facciadiprugna), The Brow (Sopracciglia), Pear Shape (Formadipera) e soprattutto "Flattop" Jones (ovvero Testapiatta Jones) il cattivo più amato.

Numerose opere sono state tratte da Dick Tracy. Negli anni quaranta in USA vi furono vari sceneggiati radio, dei serial cinematografici e televisivi (live action ed a cartoni) e vari film per il cinema (interpretati dall’attore statunitense Ralph Byrd).

Nel 1990 Warren Beatty (attore, regista e sceneggiatore statunitense) dirige e interpreta “Dick Tracy”, liberamente ispirato al fumetto.
La particolarità del film di Beatty oltre alla parata di stelle (Al Pacino, Dustin Hoffman, Paul Sorvino, Madonna ecc.) è l’insieme di tutti i cattivi più amati della serie che cercano di sconfiggere il nostro eroe…


“Il caparbio e indomabile detective Dick Tracy, impegnato in una lotta senza sosta contro il crimine, con l'aiuto di due assistenti fidati, Pat Patton e Sam Catchem, è costretto ad affrontare il boss Big Boy Caprice che ha fatto fuori Labbra e si è impossessato di tutto il suo giro d'affari e soprattutto di un night club, il "Ritz", dove esiste una bisca clandestina e dove lavorano la cantante Mozzafiato Mahoney, un corpo di ballo scalcinato, un pianista di talento ed altri scagnozzi. Tracy spera che l'avvenente Mozzafiato gli dia una mano per incastrare il malvivente, mentre a sua insaputa la ragazza vorrebbe solo sedurlo. A soffrire per questo motivo è la fidanzata di Tracy, Tess Cuorsincero, che lo ama ma che non riesce a sopportare la vita frenetica dell'uomo che rischia la vita ogni momento...”

venerdì 15 ottobre 2010

Hidden in the dark – Stefania Auci

Qualche giorno fa vi ho parlato del romanzo a puntate di Stefania Auci: Auld Reekie, oggi vi voglio parlare della sua raccolta di racconti pubblicata nel 2010 con la “0111 Edizioni”: Hidden in the dark

Contenuto

Tre racconti. Tre slice of life, tre storie che si svolgono in epoche differenti.
Due protagonisti. Due vampiri: Samuel, angelico e distaccato, incapace di provare pietà fino a che un misero essere umano non entra nella sua vita, stravolgendola. Oliver, un assassino gelido senza rimorso, incapace di amare ma che protegge la sua compagna come un lupo. Personaggi non annacquati, anche se le loro vite si intersecano con quelle degli umani, finendo per esserne parte. Oscuri e intensi, privi di rimorso, amorali. Approfonditi psicologicamente, con uno stile forte, graffiante, queste storie sono brevi ma intense, difficili da dimenticare. Per tutti, uno scenario: Edimburgo, città di una bellezza struggente e terribile, elegante, fatta di ombre, che cela oscuri segreti.

Recensione

Vi ricordate dei vampiri crudeli e amorali che uccidevano senza pietà?
Grazie alle saghe degli ultimi anni ci siamo dimenticati che i vampiri rappresentano il male, la paura e la morte...
Nei racconti di Stefania Auci, i vampiri sono esseri diabolici che riescono ad ottenere quello che vogliono senza scrupoli.
Sono vampiri vecchio stampo, oscuri, sensuali e senz’anima, che vagano per le strade e attraversano varie epoche.
I protagonisti delle tre storie sono due: Samuel il capo famiglia, “bello come un angelo caduto dal paradiso” ma crudele come pochi, e Oliver la sua creatura, “dalla bellezza inquietante” e privo di qualunque emozione.
Vivono ad Edimburgo, precisamente nel numero 12 di Moray Place ed è lì che incontrano la loro vicina di casa, Elizabeth Duskell, nel primo racconto ambientato nel 1889: La signora in Viola.
Elizabeth è una donna bella e coraggiosa, ma infelice. Il suo matrimonio è una farsa, il marito ha un’amante da anni e lei si consola con la filosofia, con la lettura di autori come Seneca, Aristotele e Platone. E grazie al “Simposio” di Platone che incontra Oliver, il suo nuovo vicino di casa…
Nel secondo racconto 1978, una famiglia “molto particolare” deve festeggiare per la prima volta il natale. La storia viene vista attraverso gli occhi di un vampiro che ha trovato la sua ragione di vita (o non vita) nella famiglia...
Natale a Heriot Row è ambientato nel 2006, il protagonista odia il Natale e lo considera come “la manifestazione palese dell’ipocrisia umana”, ma qualcuno gli farà cambiare idea…
L’antologia mi è piaciuta, Stefania Auci scrive molto bene e riesce a delineare perfettamente i suoi personaggi.
"La signora in Viola" è il mio racconto preferito, Samuel e Oliver sono crudeli e affascinanti allo stesso tempo, e la storia è pervasa da un'atmosfera cupa e inquietante.
Gli ultimi due racconti sono diversi dal primo (ma non meno belli), i nostri eroi conoscono l'amore e difendono la loro famiglia con le unghie e con i denti (sempre affilati).
Ma nonostante questo spiraglio di luce non cercano la redenzione e la loro indole malvagia non è cambiata...
Consigliato!

Titolo: Hidden in the dark
Autore: Stefania Auci
Editore: Zerounoundici (collana Rosso cuore)
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 9788863072594
Reparto: Narrativa italiana

mercoledì 13 ottobre 2010

“Il Libro Eterno” intervista: Stefano Pitino

Stefano Pitino, classe 1980, drammaturgo, regista, responsabile animazione nei villaggi turistici, vive e lavora a Milano.
Collabora e lavora con importanti esponenti della drammaturgia e regia milanese ed è autore e regista di drammi, commedie, del riadattamento di spettacoli per villaggi turistici, teatro comico, monologhi e cabaret. Tra gli ultimi testi scritti “Il volo”, “Esame finale”, “Incanto e Magia”, “Bum!”, “Orfeo”.
Il suo ultimo testo, “Strokes” (potete trovare la mia recensione qui) è stato pubblicato a febbraio 2010 da “Editrice Zona” e ha già venduto migliaia di copie in tutta Italia.


Stefano è stato così gentile da rispondere alle domande di questa intervista.


Ciao Stefano e benvenuto nel blog “il libro eterno”, ti va di presentarti ai lettori?

Comincio subito col ringraziare la titolare del blog, una persona intelligente e di gran talento, a cui faccio i miei sinceri complimenti, per le sue recensioni ed il suo bellissimo blog.
Io mi chiamo Stefano, sono un ragazzo di 30 anni, scrittore, drammaturgo, regista, che lavora nei teatri a Milano, capo animatore nei villaggi in estate, autore di libri, spettacoli teatrali e musical, amante del cinema e della moda, che sogna la sua “Principessa” e crede ancora nel vero Amore.


Sei un drammaturgo e un regista, come è avvenuto il tuo incontro con il teatro?

Fin da piccolo ho sempre amato e studiato il teatro, la recitazione, la scrittura, la “scena”, tutto ciò che è teatro è vita, emozione, magia, espressione del nostro corpo, del nostro cuore e della nostra anima.


Cosa significa per te la scrittura?

La scrittura credo sia una chiave: una chiave per aprire un altro mondo, la porta di una dimensione parallela… quella dei sogni. Quella di un mondo magico, incantato e fatato. Chi scrive… e scrive col cuore e l’anima ne ha l’accesso…


C’è un romanzo o un racconto a cui sei particolarmente legato?

“Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, che mi ha profondamente emozionato e colpito e che è stata una delle tante fonti di ispirazione di “Strokes”.


Vuoi parlarci di “Strokes”? Perché hai scelto questo titolo?

“Strokes” significa battiti. Che possono essere quelli di un cuore… oppure quelli di un orologio a pendolo. L’idea di “Strokes” è nata da un tema che da sempre mi ha affascinato: il binomio Eros-Thanatos, Amore e Morte, un tema spesso trattato fin dall’antichità classica e qui ripreso da me in una chiave originale e “contemporanea”. Sentivo questa cosa dentro di me e volevo descriverla con un occhio “giovane” e mirato appunto ai giovani, approfittandone per dipingere anche uno spaccato della società giovanile-adolescenziale di oggi, mettendone in luce sogni, speranze, paure, ansie, desideri e contraddizioni. E perché sono sempre convinto che “Il vero amore supera ogni cosa” e ho voluto scrivere questo libro appunto per dimostrarlo a tutti.
"Strokes e' una storia incalzante, frenetica, un vortice di azioni, colpi di scena, una girandola di avvincenti emozioni dal ritmo serrato e crescente, che inchioda il lettore e lo conduce ad un finale sensazionale e sorprendente, facendogli battere il cuore. E’ una favola moderna in una cornice surreale, uno spaccato dell'universo dei giovani. Ma sopratutto una favola d'amore, una poesia, un sogno, una magia, un inno alla speranza e alla vita, alla luce dell'Amore che vince le tenebre.” (cit.)
Non dobbiamo mai smettere di sognare, di credere, di sperare, di amare, altrimenti il “Nero” atrofizza le nostre ali, quelle del nostro cuore e della nostra anima e le sgretola, facendoci morire. Torniamo a volare, se ci crediamo… è ancora possibile farlo.


Che metodo di lavoro hai seguito per scrivere il testo?

Ho avuto una lunga “gestazione” iniziale, meditando attentamente sulla storia, la trama, la successione degli eventi, i personaggi, il finale e molte altre cose. Ho scritto un po’ tutto, lasciandomi trasportare, ma seguendo comunque i binari della storia, poi andando avanti ho cambiato e ricambiato tantissime cose, riscritto più volte alcuni capitoli rimaneggiandoli di continuo ancora e ancora, sia nel lessico che nella trama, fino ad una versione quasi definitiva che poi sono andato a ripulire nei vari dettagli, il classico lavoro del “labor limae”. Ed ecco il testo definitivo.


Quando crei le storie e i dialoghi, quanto è affidato alla fantasia e quanto alle vicende personali?

Quando si scrive in un modo o nell’altro si finisce quasi sempre col parlare di noi stessi, anche se spesso indirettamente, ma tutto ciò deve sempre essere supportato dall’apporto della fantasia, dell’immaginazione, nel saper creare mondi e personaggi che hanno qualcosa da dire e qualcosa da dare e che suscitino emozioni. Il tutto, aggiungo deve essere comunque accompagnato anche da un certo studio delle tecniche narrative e da una preparazione drammaturgico-creativa.


Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Continuo sempre a lavorare in teatro e scrivere e dirigere spettacoli destinati alla scena e intanto sto preparando il nuovo libro di cui presto sentirai parlare.
Grazie di tutto, ancora complimenti per il blog e arrivederci a presto.

Grazie a te Stefano!
Questo è il suo sito http://stefanopitino.webs.com/ 
Vi lascio con il booktrailer di "Strokes"

domenica 10 ottobre 2010

L' uomo dal campanello d'oro - Lavinia Scolari

Contenuto

C'era un tempo in cui le creature del mito popolavano le Stanze del Mondo, finché il Tempo stesso non le sommerse, addormentandole. Ma il tintinnio di un campanello le ha risvegliate e il Signore del Caduceo ha sollevato il capo. Quattro ragazzi si scontrano con un altrove di cui il mondo è solo un riflesso. Nel susseguirsi delle voci narranti, il viaggio tra mito e sogno li porterà a varcare la soglia della loro stessa comprensione, a scoprire di non essere mai stati quelli che credevano. E sullo sfondo un uomo silenzioso guarda tutto e attende, lasciando oscillare il suo campanello d'oro.

Recensione

“L’uomo dal campanello d’oro” è un omaggio al “mito”, alle storie antiche che hanno condizionato le scelte degli uomini del passato fino all’avvento del Cristianesimo.
E’ un romanzo corale, la storia ci viene raccontata in prima persona da ogni personaggio e grazie a questo possiamo conoscere i loro pensieri e i loro punti di vista.
All’inizio ci viene presentata una figura mitologica nota a tutti: Circe. La maga vuole risvegliare Edoardo, all’apparenza un uomo comune, ma in realtà il riflesso di un altro mito: Glauco (il pescatore della Beozia trasformato in dio marino grazie ad un erba magica).
Nello stesso tempo quattro ragazzi (Verdiana, Leandro, Cassandra e Cloe) s’incontrano ad un crocevia e iniziano una avventura che non dimenticheranno mai più…
L’azione si svolge in costante sospensione tra due mondi (onirico e reale) e i protagonisti devono affrontare varie prove prima di arrivare alla verità…
La trama a prima vista sembra complessa ma si dimostra avvincente e intrigante man mano che si prosegue con la lettura.
Il romanzo mi è piaciuto, l’autrice utilizza una scrittura elegante e mai prolissa e dimostra una grande conoscenza del mondo mitologico.
Consigliato.

Titolo: L' uomo dal campanello d'oro
Autore: Lavinia Scolari
Editore: Zerounoundici (collana Selezione)
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 9788863073058
Dettagli: p. 131
Reparto: Narrativa italiana

venerdì 8 ottobre 2010

Segnalazione romanzo a puntate: Auld Reekie - Stefania Auci

Girando sul web ho scoperto che alcuni autori emergenti pubblicano dei romanzi a puntate sui propri blog.
Devo ammettere che l’idea mi piace perché ricorda tanto i vecchi romanzi d’appendice, i feuilleton che venivano pubblicati a puntate sui quotidiani e che hanno decretato il successo di autori del calibro di Alexandre Dumas e Dostoevskij.
Solo che la tecnologia avanza e i giovani autori che vogliono farsi conoscere utilizzano un nuovo strumento “il blog”.
Grazie alle pubblicazioni sul web gli autori usufruiscono del "passaparola on line" e conoscono le opinioni dei lettori in "tempo reale". Per questo motivo ho deciso di creare una nuova rubrica dedicata ai romanzi a puntate trovati sul web...

Questa settimana vi segnalo il romanzo: Auld Reekie di Stefania Auci

Auld Reekie è un paranormal romance ambientato nella Scozia del 1846.
I protagonisti sono vampiri vecchio stampo: belli, dannati e spietati.

Questa è la presentazione del romanzo:

"Auld Reekie, la vecchia puzzolente. Così veniva definita nell'era vittoriana la capitale della Scozia, a causa dei fumi dell'industria e per il gran numero di miserabili che si erano riversati nelle sue strade dopo aver abbandonato i campi e le greggi. Nel XIX secolo, Edimburgo era una città pulsante di vita e di miseria: le vie della Old Town erano traboccanti di povera gente, ma poco lontano si progettava la New Town in puro stile georgiano, con strade ampie e ariose, parchi e giardini, e abitazioni per coloro che potevano permettersi di fuggire dal lerciume dei close.
Ed è qui che Samuel, Oliver e i loro fratelli si aggireranno, in bilico tra il mondo dei vivi e quello dei morti.." 

questo è il primo capitolo.

http://morayplace12.blogspot.com/2010/10/auld-reekie.html


L'autrice

Stefania Auci è una delle componenti dell’Officina Italiana Romance, collabora con numerosi blog letterari e scrive sotto pseudonimo per una delle più note riviste femminili italiane.
Nel 2010 ha pubblicato per la "0111 Edizioni" la raccolta di racconti Hidden in the dark 

mercoledì 6 ottobre 2010

I delitti della medusa – Giulio Leoni


Firenze, Anno del Signore 1300.
Il priore della città deve indagare su un caso di omicidio che ha fatto inorridire l’intera popolazione, la famosa cantatrice Vana del Poggio è stata ritrovata decapitata nel nuovo Palazzo dei Priori.
Le indagini lo portano a investigare all'interno di un gruppo di artisti che hanno incontrato la cantatrice la sera prima di morire…

A prima vista sembra un classico giallo medievale, ma se il priore è Dante Alighieri e gli artisti indagati sono i poeti del Dolce Stil Novo, Guido Cavalcanti, Lapo Gianni (si proprio quelli del famoso sonetto “Guido, i'vorrei che tu, Lapo ed io") Gianni Alfani ecc. la storia cambia…
Giulio Leoni, poeta e narratore, nel 2000 rielabora la figura di Dante Alighieri e inizia un ciclo di romanzi dedicati alle avventure investigative del sommo poeta.
Ne “i delitti della medusa” Dante è diventato priore di Firenze da un mese (grazie all’iscrizione nell’Arte dei medici e degli Speziali), è circondato da nemici che non vedono di buon occhio il suo nuovo incarico (a causa dei suoi scritti giovanili) e deve trovare l'assassino della famosa Vana del Poggio,una sua vecchia amica, che è stata ritrovata appesa ad un carro allegorico a forma di aquila imperiale, senza testa.
Il periodo descritto è il più difficile del comune fiorentino, a causa delle lotte fra le fazioni dei guelfi bianchi e dei guelfi neri, e dalle manovre del papa Bonifacio VIII che vuole imporre il dominio della Chiesa sulla Toscana.
In questo clima di tensione il poeta deve dipanare una matassa fatta di intrighi, false piste e attentati, e solo grazie al suo ingegno riuscirà a risolvere il caso.
Il romanzo mi è piaciuto, la ricostruzione storica è molto accurata e la narrazione è fluida e scorrevole.
Il Dante Alighieri descritto da Giulio Leoni non ha ancora iniziato la stesura della "Commedia" (diventata "Divina" grazie a Boccaccio) ma ha iniziato il suo cammino nella "selva oscura"...


Titolo: I delitti della medusa
Autore: Giulio Leoni
Editore: Mondadori (collana Oscar bestsellers)
Data di Pubblicazione: 2006
ISBN: 9788804561170
Dettagli: p. 209
Reparto: Narrativa italiana

lunedì 4 ottobre 2010

“Il Libro Eterno” intervista: Francesco Ruccella

Francesco Ruccella è un giovane autore che ha pubblicato da pochi mesi il romanzo fantasy “Wingsworld – Il mistero della pietra di Leda” (la mia recensione la potete trovare qui).
Francesco è stato così gentile da rispondere alle domande di questa intervista.


Ciao Francesco e benvenuto nel blog “il libro eterno”, ti va di presentarti ai lettori?

Ciao Ivana e ciao a tutti i lettori de “il libro eterno”! Io sono Francesco Ruccella, ho 19 anni e vivo in Sicilia. Studio psicologia e mi sono recentemente appassionato al mondo della scrittura.


Perché hai deciso di dedicarti alla scrittura?

Non ho “deciso”... Diciamo che è capitato!

E' accaduto sotto forma di gioco. Un periodo in cui non avevo affatto né la voglia né la volontà per studiare, mi sono detto: Oggi inizio a scrivere un libro! Così scrivevo e scrivevo, giorno dopo giorno, fin quando questo “gioco” si è trasformato in una vera e propria passione.


Quali sono i tuoi autori preferiti?

La mia autrice preferita è la Rowling. Amo sia il suo modo di scrivere, che la sua fantasia illimitata. Un altro scrittore che mi piace è Arthur Conan Doyle. Più che lo stile di quest'ultimo, adoro il suo personaggio Sherlock Holmes. Lo considero uno dei migliori personaggi della letteratura.


Vuoi parlarci del tuo romanzo “Wingsworld – Il mistero della pietra di Leda”?

“Il mistero della pietra di Leda” è il primo libro della saga di Winsworld.

Wingsworld è una dimensione parallela popolata dai wingson, creature di forma umana con delle grandi ali bianche sulla schiena. Ognuno di loro, al compimento dei diciassette anni, riceverà il proprio medaglione. Sul medaglione apparirà una pietra colorata e, dal suo colore, dipendono i poteri che ogni wingson potrà gestire.
Questa è la base del libro! Anche se, un evento inaspettato, sconvolgerà per sempre la vita della mia protagonista.
Io adoro il personaggio di Goccia! Il primo personaggio che ho ideato, prima ancora di Leda! Goccia è un anyfly, una tipico animaletto di Wingsworld molto simpatico e pieno di curiose sorprese.

Ho autopubblicato il mio libro cercando di promuoverlo su internet. In meno di due mesi, la fan page ha superato i 5000 fans! Che ringrazio tutti, uno per uno!!! E' bello sapere che la mia storia stia piacendo.


Cosa ti ha spinto a scrivere un romanzo fantasy?

E' un genere che mi piace e che mi incuriosisce particolarmente.
Io credo di avere molta fantasia! E penso che il fantasy dunque sia il genere adatto a me! Il genere che mi permette di “tramutare in realtà” ogni singola idea che mi passa per la testa!
Non ho “deciso” di scrivere un fantasy optando tra vari generi. Ho iniziato a scrivere un fantasy e basta, senza pensare ad altre alternative, come se fosse l'unico genere che avrei potuto scrivere.


Quali sono state le tue ispirazioni per i personaggi, l’ambientazione e la trama?

Molti tra i principali personaggi (caratterialmente diversissimi tra loro) sono tutti ispirati a diversi lati del mio carattere. Riflettendoci, penso che Goccia invece sia ispirato al mio cagnolino! Hanno molti atteggiamenti in comune. Per quanto riguarda l'ambientazione e la trama invece, non saprei risponderti! Ho iniziato a scriverlo senza un'idea di base, senza una trama, senza nulla. Tutto è nato scrivendo!


Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Bella domanda! :-D
Mi hai messo in crisi... Quali sono i miei progetti per il futuro???
Beh, intanto continuare (o meglio iniziare) l'università. Le materie che si studiano in psicologia mi appassionano molto. Poi, ovviamente, scrivere gli altri libri della saga! “Wingsworld” è piaciuto ad un editore e presto verrà pubblicato. A Natale uscirà in tutte le librerie!!!
Diventare scrittore di professione, oltre che per passione, mi piacerebbe!

Grazie Francesco! Sul sito http://www.wingsworld.it/ si possono leggere i primi sei capitoli.

sabato 2 ottobre 2010

L’elenco telefonico di Atlantide – Tullio Avoledo

"L'elenco telefonico di Atlantide" è il romanzo d’esordio di Tullio Avoledo e nel 2003 ha vinto il premio «Forte Village Montblanc» come scrittore emergente dell'anno.

Descrizione

La Cassa di credito cooperativo del Tagliamento e del Piave, nel cui ufficio legale lavora Giulio Rovedo, il protagonista, viene repentinamente assorbita da Bancaalleanza. Amon Gottman, l'uomo che ha guidato la fusione, è una figura spietata e ambigua. Cecilia Mazzi, il nuovo capo del personale, circuisce Rovedo e fa in modo che la cosa giunga alle orecchie della moglie di lui, che non esita a metterlo alla porta. Ma dietro questo inspiegabile comportamento non si cela un modo per far fuori un dipendente scomodo, ma qualcosa di molto più misterioso, e infatti proprio lo stabile dove Giulio Rovedo stabilisce il suo alloggio temporaneo diviene l'epicentro di strani accadimenti...


Recensione

Di solito il titolo non ha un ruolo fondamentale nella scelta del romanzo (almeno per me) eppure "L'elenco telefonico di Atlantide" ha attirato subito la mia attenzione perchè pensavo di trovare dei riferimenti ai dialoghi di Platone (Timeo e Crizia) o una ricerca dell’isola scomparsa ecc., ma non c’è niente di tutto questo perché non si parla affatto di Atlantide… scopriremo solo alla fine perché si chiama così...
Il protagonista si chiama Giulio Rovedo e non è il solito eroe senza macchia e senza paura anzi… ha quarant’anni, è stempiato e in sovrappeso, ha una moglie e un figlio di quattro anni, lavora da anni come legale di una banca e vive con la famiglia a casa della suocera.
Ha una vecchia Clio e quando vede una macchina costosa parcheggiata vicino casa sua o al lavoro, fa di tutto per ammaccarla perché secondo lui possono parcheggiarla a pagamento, e poi odia il suo vicino di casa, l’architetto Fabrici, un uomo molto malato che vive in uno stato pietoso, e fa di tutto per screditarlo agli occhi dei vicini (per esempio butta escrementi davanti alle porte delle cantinole per far ricadere la colpa sull’architetto).
Nonostante le premesse la sua arma migliore è l’ironia, si perché Giulio ha la battuta pronta per ogni occasione, anche nelle situazioni più assurde e disperate.
Il romanzo inizia con la fusione della banca con un colosso finanziario (la potente Bancalleanza) che non si fa scrupoli a licenziare i vecchi dipendenti. Durante una trasferta di lavoro, Giulio incontra un vecchio ebreo che gli racconta la storia di un dio egizio, Aphopis e qui iniziano i guai…
Tra gambe mummificate, fonti miracolose, dèi egiziani e pazzi fanatici, Giulio si ritroverà ad affrontare nel giro di pochi giorni, situazioni esilaranti e al limite del paradosso.
Il romanzo è scritto bene, ha un ritmo serrato e nonostante le cinquecento pagine si legge tutto d’un fiato, mi è piaciuta la capacità dell’autore di passare da un genere all’altro, si perché parte come romanzo classico (un avvocato che ha problemi con il lavoro e con la moglie), poi diventa fantasy, (con acque miracolose e fanatici che utilizzano la religione pagana per i propri scopi) e alla fine si trasforma in romanzo di fantascienza (ma non vi dico come).


Titolo: L' elenco telefonico di Atlantide
Autore: Tullio Avoledo
Editore: Sironi (collana Questo e altri mondi)
Data di Pubblicazione: 2003
ISBN: 9788851800123
Dettagli: p. 530
Reparto: Narrativa italiana