venerdì 22 ottobre 2010

“Il Libro Eterno” intervista: Giulio Leoni

Giulio Leoni è nato a Roma nel 1951.
Dopo una laurea in Lettere sui linguaggi della poesia visiva si occupa per qualche anno di Organizzazione aziendale. Oltre a collaborare con saggi e testi creativi alle maggiori pubblicazioni specializzate, negli anni '80 fonda e dirige la rivista Symbola, dedicata all'analisi della poesia e della letteratura sperimentali.
Attualmente insegna Teoria e tecniche della scrittura creativa presso la Sapienza di Roma.
Nel 2000 vince il Premio Tedeschi per il romanzo “ Dante Alighieri e i delitti della Medusa” (potete trovare la mia recensione qui) e inizia un ciclo dedicato alle avventure investigative del sommo poeta. Nel successivo “ La donna sulla luna”, svela i torbidi retroscena delle riprese dell’omonimo film di Fritz Lang.
Nel 2003 narra in “ E trentuno con la morte” , sulle sfondo dell’ impresa fiumana di D’Annunzio, le circostanze inattese della morte dell’enigmatico dottor Zoser, l’ uomo capace di fotografare il futuro.
Nel 2009 con “ La regola delle ombre”, seguiamo le indagini di un giovane Pico della Mirandola nella Roma del 1400.
Nell’anno successivo pubblica “ La ladra di Cagliostro” , avventura dedicata ai giovani lettori tra la magia e le nebbie delle calli veneziane e “ La Sequenza Mirabile” …
Tutti i romanzi sono editi da Mondadori.

Il Prof. Leoni ha gentilmente accettato di rispondere alle domande di questa intervista.


Prof. Leoni grazie della disponibilità e benvenuto nel blog “il libro eterno”.
Lei è un narratore e autore di testi poetici e critici. Quando ha deciso di diventare uno scrittore?

Grazie a te. In realtà non ho mai “deciso” di diventare uno scrittore. Ho cominciato molto presto a scrivere semplicemente assecondando la mia passione per la poesia e la narrazione in genere.
Dapprima prevalentemente poesie e riflessioni critiche. Ma andando avanti mi sono accorto che tutti i miei scritti, anche quelli di natura saggistica, prendevano ineluttabilmente la forma del racconto. A questo punto il passaggio alla narrativa in senso stretto è stato quasi automatico.


Quali sono i suoi autori di riferimento?

Ho una vera passione per Proust e Mann. Nel campo della narrativa di genere soprattutto Chandler e Lovecraft tra i classici, e Simmons, Lansdale e Kaminsky tra i contemporanei.


Ci vuole parlare del suo ultimo lavoro, “La Sequenza Mirabile”?

Questo è un romanzo un po’ diverso dagli altri. Non aver usato questa volta come protagonista un personaggio storico mi ha consentito una maggior libertà d’azione nella costruzione della vicenda. Il romanzo fa perno su alcune delle figure che più mi intrigano: uomini e donne impegnati in imprese “impossibili”. Io credo che sia proprio quello il momento in cui si dà il meglio e il peggio di sé, e che questo renda personaggi e situazioni più interessanti per chi scrive e chi legge. In questo caso la caccia a un metodo “impossibile” per vincere al gioco, che è anche la ricerca di un’ “impossibile” cura per un male incurabile, che è anche un’”impossibile” lotta per vincere il destino. E che è infine anche la ricerca di un amore, “impossibile”.


I personaggi e le vicende del romanzo sono ispirati dalla realtà o sono completamente inventati?

Al contrario di quanto potrebbe pensare un lettore, oltre il novanta per cento di quanto racconto è verissimo. Resta naturalmente quel dieci mancante, che però dà un registro talvolta surreale all’intera vicenda.


Come nascono le sue storie? Ha dei rituali che segue o delle manie quando scrive?

Caffè, sigarette, silenzio, musica classica di sottofondo, meglio se con voci umane, sigarette, caffè.


Lei ha scritto racconti e romanzi di vario genere (giallo storico, avventura, fantasy, fantascienza e horror), ha incontrato delle difficoltà nel passare da un genere all’altro?

No, al fondo la struttura narrativa non è diversa in questo o quel genere. Sono le idee a essere diverse, e la forma della narrazione si adegua alle esigenze del singolo caso. Anche il tono narrativo ovviamente si modella sulle diverse situazioni: per esempio più disteso in una narrazione fantasy, concitato in un racconto d’avventura, drammatico in una storia noir o gialla. Qui interviene il mestiere dello scrittore, che deve saperlo articolare secondo le esigenze.


Con “I delitti della medusa” inizia un ciclo di gialli storici con protagonista Dante Alighieri e con “La regola delle Ombre” descrive la Roma del 1400 con un giovane Pico Della Mirandola.
E’ difficile delineare un personaggio che non appartiene alla nostra epoca?


Sì, ma non tanto nelle sue apparenze esteriori (per gli abiti, le case, i cibi ecc. esistono una miriade di fonti facilmente accessibili). Quello che è veramente difficile nel ricostruire un’epoca e i suoi personaggi è il linguaggio e soprattutto il modo di pensare del tempo. Anche forme che pensiamo immutabili, come l’amore tra uomo e donna, sono in realtà diversissimi nei vari secoli. Per questo naturalmente non basta attingere a qualche enciclopedia, bisogna in qualche modo essere capaci di andare ad “abitare” in quel tempo, ed occorre una conoscenza vasta dei costumi, della cultura, della filosofia, delle leggi, insomma della storia complessiva di quello che si decide di raccontare.


Quanto tempo dedica alla ricostruzione storica della trama?

Dipende da quanto ne so in partenza. Per questo preferisco affrontare solo epoche che conosco bene.



Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Una serie di racconti a sfondo storico, ma soprattutto una sorta di “seconda puntata” della Sequenza mirabile.


Grazie! Per chi volesse approfondire questo è il suo sito ufficiale http://www.giulioleoni.it/italian.htm e il suo blog http://giulioleoni.blogspot.com/

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