martedì 31 agosto 2010

La figlia del condannato – Frank Barrett

Introduzione:

Vi è mai capitato di sbirciare nella libreria di famiglia e notare nell’angolo più nascosto, dei libri di autori sconosciuti, che magari hanno avuto un grande successo al momento della pubblicazione e dopo sono stati dimenticati?
Beh a me è capitato spesso, soprattutto con i libri dei miei nonni, e uno in particolare ha attirato la mia attenzione: “la figlia del condannato di Frank Barrett”.
Di solito le copertine non m’interessano (valuto solo il contenuto del libro) ma in questo caso è stata la copertina che mi ha incuriosito: un uomo anziano con una ragazza in braccio in procinto di scappare e alle spalle un castello;
e ho iniziato a leggerlo...

Sinossi:

La figlia del condannato è la tragica vicenda del Marchese di Mountheron accusato falsamente di fratricidio. Costretto a nascondersi nei luoghi aspri e selvaggi della Grecia per sfuggire all’umana giustizia, vive solitario sfuggendo il consorzio umano. Unico conforto è la figlia Alessandra a cui nasconde il suo dolore. Un giorno, per un incontro fortuito, Alessandra viene a conoscenza del terribile peso che schiaccia suo padre e decide di riabilitarlo nel suo buon nome e nella sua posizione.
S’inizia così una serie di affascinanti peripezie con protagonista la giovane figlia del condannato, la quale per scoprire il vero colpevole, ritorna nel castello di Mountheron a servizio di lady Viviana, sua madre, che la piange morta.
Altri personaggi sono: il pretendente di lady Viviana, Rolando Ingestre, sedicente Marchese di Mountheron; Pierre Renard, un astuto e malvagio intrigante, Lord Kingscourt, il giovane innamorta di Alessandra; e altri personaggi di ogni specie e rango che concorrono a rendere drammatica la vicenda.


Recensione

"La figlia del condannato" è un bel romanzo "d'altri tempi" con una trama scorrevole e avvincente, dedicata alle famiglie (edito dalle “edizioni Paoline”, collana “il focolare”).
La protagonista è Alessandra, una ragazza molto coraggiosa che vive con il padre in Grecia e non sa niente delle sue origini, finché non scopre che il padre era un nobile condannato ingiustamente per l’omicidio del fratello e costretto a fuggire per non vivere il resto della sua vita in prigione.
Scopre che la madre è viva (ma prova del risentimento nei suoi confronti perché non l’ha mai cercata) e decide di trovare il vero assassino e mettere fine a questa ingiustizia.
Si presenta al castello di famiglia e diventa la dama di compagnia di lady Viviana (sua madre), una donna bellissima e altezzosa che nasconde in realtà un grande dolore, la perdita del marito e della figlia. Alessandra si rende conto che la madre cerca da anni un modo per riabilitare il nome del padre e che la crede morta.
Ovviamente lady Viviana non immagina che Alessandra sia sua figlia, eppure per un moto istintivo del cuore si affeziona moltissimo alla ragazza e vuole tenerla con se come una figlia adottiva.
Alessandra è l’eroina della storia, ha un cuore puro e crede nella giustizia, sicuramente è il personaggio più delineato (perché viviamo con lei tutte le avventure) e più positivo.
E’ un peccato che il romanzo sia fuori catalogo da anni, perché merita un posto in libreria.

Autore: Frank Barrett
Titolo: La figlia del condannato (altro titolo "La tragedia di Mountheron")
Editore: Edizioni Paoline - collana "il focolare"

domenica 29 agosto 2010

La bambola di vetro - Teresa Di Gaetano

Trama

Reinhol Kyd è un ragazzo di vent’anni che ha lasciato la sua casa per cercare nuove avventure.

“Un uomo che sogna è libero. Ed io l’ho sempre fatto. Ho bramato vivere avventure. Ora sono in un piano obliquo.”

Alla stazione di Walbank incontra una bambina, Samantha, che non vuole tornare a casa e vuole sfuggire ai suoi fratelli.
La bambina gli porge un vecchio libro che narra la storia di persone che vivono nel castello del conte di Bergeijk nei pressi di Wachtershauser, e Reinhold dopo aver sentito la storia, saluta Samantha e sale sul treno.
Durante il tragitto incontra una signora giapponese diretta a Wachtershauser dai suoi familiari, e dopo un breve dialogo scopre che è Shikoku Misaki, la creatrice di “Rieko” il suo fumetto preferito.
Per Reinhold è un segno del destino e scende a Wachtershauser.
Dopo aver camminato un po’ incontra un anziano signore con un cane, che si presenta come Thomas Steward, uno scrittore.
Reinhold viene ospitato da Thomas e scopre una leggenda del luogo: la storia di Virginia, la contessina di Bergeijk, amata e odiata da tutti e trasformata in bambola di vetro dal barone di Horgan…


Recensione

La bambola di vetro è un romanzo fantasy che si legge tutto d’un fiato.
La storia di Virgina, la contessina trasformata in bambola di vetro dal barone di Horgan prende vita grazie a Reinhold e al ruolo che gioca nella storia (i dialoghi tra i personaggi nel presente sono una scusa per raccontare la storia del passato).
La trama è ben congeniata, l'autrice è riuscita a delineare i vari personaggi e incastrare le varie vicende del passato e del presente in una narrazione scorrevole e avvincente.
Il romanzo è pervaso da atmosfere oniriche e gotiche, ma quello che mi ha colpito di più sono i sentimenti, i veri protagonisti della storia, come l’amore non corrisposto o l’amore/odio ripetuto più volte e con protagonisti diversi.
si può odiare e amare qualcuno allo stesso tempo?


Titolo: La bambola di vetro
Autore: Teresa Di Gaetano
Editore: Montedit
Collana: I salici
ISBN: 886037295X
ISBN-13: 9788860372956

giovedì 26 agosto 2010

Celebrazione della lucertola - Jim Morrison


Leoni che vagano per la strada
Cani in calore, rabbiosi, con la schiuma in bocca
Una bestia rinchiusa nel cuore della città
Il corpo di sua madre
Marcisce nella terra estiva
Lui scappa dalla città
E’stato nel profondo sud e ha attraversato i confini
ha lasciato caos e disordine
alle sue spalle

Una mattina si é svegliato in un verde hotel
Con una strana creatura che geme al suo fianco
Sudore gocciolava dalla sua pelle splendente

C’é qualcuno?
la cerimonia sta per iniziare

Svegliati!
non riesci a ricordare dov’era
Era finito il sogno?

Il serpente era di un oro pallido
Smaltato e lucente
Avevamo paura di toccarlo
Le lenzuola erano calde prigioni di morte

Ora, corri verso lo specchio in bagno
guarda!
Non riesco a vivere quei suoi lenti movimenti
Perdo il controllo
Le fresche e lisce piastrelle
Sentono il buon sangue fresco e pungente
I calmi sibilanti serpentidi pioggia..

Una volta facevo un piccolo gioco
Mi piaceva strisciare indietro nel mio cervello
Penso che sai di che gioco sto parlando
Intendo il gioco chiamato “impazzire”

Ora devi provare questo piccolo gioco
Chiudi gli occhi e dimentica il tuo nome
Dimentica il mondo, dimentica la gente
E costruiremo un campanile differente

Questo giochetto è divertente da fare
Chiudi gli occhi, non puoi perdere
Io sono qui, lo faccio anch'io
Lasciati andare, stiamo entrando dentro

La strada del ritorno nel profondo dei ricordi
Indietro dove non ci sarà mai sofferenza
e la pioggia scende gentile sulla città
nel labirinto delle correnti
Al di sotto, la presenza quieta e soprannaturale
di nervosi paesani nelle calme colline circostanti
Abbondante di rettili
Fossili, cave, fresche alture

Ogni casa della stessa forma
finestre aperte
Auto bestiali chiuse fino al mattino
Tutti dormono ora
Coperte silenti, specchi assenti
Polvere cieca sotto i letti di coppie oneste
Ferita nelle lenzuola
e figlie soddisfatte
con occhi di sperma nei capezzoli

Aspetta
C’è stato un massacro qui
(non smettere di parlare o di guardare in giro
I tuoi guanti & i fan sono a terra
Stiamo scappando dalla città
Stiamo scappando di corsa
E tu sei quello che voglio che venga)

Non toccare la terra
Non guardare il sole
non si puo fare nient'altro che
correre, correre, correre
corriamo

La casa sulla collina
La luna scende lentamente
Ombre degli alberi
testimoniando la brezza selvaggia
Vieni baby corri con me
corriamo

corri con me
corri con me
corri con me
corriamo

martedì 24 agosto 2010

I grandi del fumetto – Diabolik di Angela e Luciana Giussani

Ho deciso di creare una nuova rubrica dedicata ai grandi del fumetto.
In questo primo appuntamento vi parlerò del fumetto nero per eccellenza, che da oltre 40 anni affascina generazioni di lettori con le sue rocambolesche avventure: Diabolik

Il 1° novembre del 1962, appare nelle edicole italiane il primo numero di Diabolik (IL RE DEL TERRORE) al prezzo di 150 lire.
Il protagonista di questo fumetto è un ladro senza scrupoli, che alla fine della storia riesce ad ottenere quello che vuole (con un abile gioco di maschere e intrighi, Diabolik, alias Walter Dorian, rovina la famiglia Garian e ruba l’intera eredità).
Vincono i cattivi ed una novità assoluta, perché fino ad allora i protagonisti dei fumetti erano eroi senza macchia e senza paura, e all’improvviso arriva Diabolik, uno spietato assassino, un genio del crimine che non ha scrupoli ad uccidere per i suoi scopi.
Ha una mente astuta e diabolica (appunto) e grazie a delle speciali maschere di plastica riesce a prendere il posto di chiunque.
Riesce a modificare la voce e il modo di camminare, conosce tutti i veleni e grazie al “pentothal” riesce a far parlare le sue vittime e ottenere le informazioni che vuole.
Dal primo numero il suo personaggio malefico è contrapposto ad un personaggio onestissimo e incorruttibile: l’ispettore Ginko. E’ l’unico che può combattere Diabolik, perché è astuto e brillante quanto lui ma non riesce mai a catturarlo perché è integerrimo e segue le regole, al contrario di Diabolik che non le rispetta, anche se ha un suo codice d’onore.
Nei primi due albi, Diabolik ha una relazione con un'infermiera, Elizabeth Gay, una ragazza timida e tranquilla che non sa che il suo fidanzato Walter Dorian (il nome falso dato da Diabolik) è un criminale.
Ma il vero colpo di genio delle sorelle Giussani arriva nel terzo numero “L’ARRESTO DI DIABOLIK” dove il nostro criminale incontra la donna della sua vita, Eva Kant.
Eva Kant è la vedova di Lord Kant, una donna bellissima e astuta, in possesso di un gioiello di immenso valore e rara fattura: il diamante rosa.
Diabolik prende il posto del cameriere per cercare di rubarlo, ed è così che s’incontrano: mentre lady Kant si è allontanata dall’albergo, Diabolik cerca di aprire la cassaforte della sua stanza, ma Eva torna all’improvviso e si ritrova davanti il criminale. Diabolik la minaccia ma Eva non batte ciglio, lo affronta con coraggio e lo informa che il diamante è falso. Diabolik è perplesso, hanno tutti paura di lui e questa donna riesce a tenergli testa, all’improvviso la bacia e fugge via con il diamante. Dopo aver visto che il gioiello è falso, il giorno dopo riporta il diamante nella stanza di lady Kant. Quando Eva si sveglia e vede il diamante si rende conto che “lui” può entrare tranquillamente nella sua stanza e ne parla con il cameriere (Diabolik). Ad un certo punto riconosce nel cameriere Diabolik e gli dice che vuole vedere il volto del criminale. Diabolik ormai scoperto, toglie la maschera e le mostra il suo vero volto, ed è l’inizio di un amore immenso che dura tuttora…
Al contrario di altre coppie dei fumetti, Diabolik ed Eva hanno un rapporto paritario, perché Eva è astuta e intelligente quanto lui e spesso lo salva dalle mani di Ginko.
Ispirato ai romanzi francesi di avventura, (Arsenio Lupin, Rocambole e soprattutto Fantomas), Diabolik è stato il precursore del fenomeno dei "fumetti neri", a cui seguiranno un numero incredibile di epigoni (come Kriminal e Satanik, ecc).
Ma è l’unico che continua ad essere pubblicato e ristampato da oltre 40 anni.
Le sorelle Giussani erano innamorate dell’attore americano Robert Taylor, e decisero di utilizzare i suoi lineamenti per modellare il volto di Diabolik.
Nel 1968 uscì il film “Diabolik” diretto dal regista Mario Bava con John Phillip Law e Marisa Mell. Il film ha avuto vari problemi durante la realizzazione, all’inizio Diabolik doveva essere interpretato dall’attore francese Jean Sorel (in alcuni albi del periodo c’erano delle cartoline promozionali con il volto dell’attore francese) poi sostituito con John Phillip Law.
Lo stesso per Eva Kant, all’inizio fu scelta una modella sconosciuta, amica di un uomo della produzione. Dopo una settimana fu però sostituita da Catherine Deneuve, che a causa di vari screzi con il regista fu sostituita da Marisa Mell.
Il film non ebbe successo in Italia ma divenne un cult all’estero.


E’ appena uscito un romanzo dedicato al Re del terrore intitolato “Io sono Diabolik. L'autobiografia” edito dalla Mondadori, con un prologo illustrato da Giuseppe Palumbo e i testi di Mario Gomboli.

“Lui è Diabolik, il Re del Terrore, il ladro più famoso del mondo. Per la prima volta ha deciso di togliersi la maschera per parlare di sé. E lo fa con un'autobiografia, un libro scritto in prima persona, come si conviene a un personaggio del suo calibro. Racconta la sua storia a partire dall'inizio: "Tutto quello che so delle mie origini, o credo di sapere, è che sono stato fortunosamente recuperato dalla scialuppa di salvataggio di una nave, affondata probabilmente al largo di una piccola isola nell'Oceano Orientale...". E poi, pagina dopo pagina, ci narra della sua sfida infinita con l'ispettore Ginko, della sua Jaguar E-Type nera, del pentothal, delle armi e dei trucchi del mestiere. Oltre a svelare finalmente nei particolari la sua storia d'amore con Eva Kant, cosa significa la vita accanto a lei."

Titolo: Io sono Diabolik. L'autobiografia
Autore: Diabolik
Illustratore: Palumbo G.
Editore: Mondadori
ISBN: 8804596554
ISBN-13: 9788804596554

domenica 22 agosto 2010

Fight Club – Chuck Palahniuk

Recensione

Il protagonista del romanzo (senza nome) è un trentenne che ha un bel lavoro e una bella casa, ma soffre d’insonnia e per riuscire a dormire frequenta gruppi di sostegno per malati terminali, in questi gruppi riesce a trovare uno sfogo per le sue insofferenze.
La sua vita cambia quando incontra Marla Singer (durante un incontro del gruppo di sostegno) e Tyler Durden, un proiezionista che diventerà una sorta di guru con le sue teorie sulla disillusione del capitalismo e del consumismo…

“Noi siamo i figli di mezzo della storia, cresciuti dalla televisione a credere che un giorno saremo milionari e divi del cinema e rockstar, ma non andrà così. E stiamo or ora cominciando a capire questo fatto.”

Troverà sollievo per sé e per molti altri giovani, arrabbiati come lui, grazie a degli incontri di boxe clandestini, il “Fight Club”, tenuti nelle cantine di bar, in garage deserti e in parcheggi abbandonati…


Il romanzo è visionario e geniale, Chuck Palahniuk racconta con un linguaggio crudo e diretto, i drammi interiori dei trentenni degli anni novanta, quelli della “Generazione X”, che vivono nella totale sfiducia del futuro e nei valori tradizionali delle istituzioni.
Il protagonista senza nome, per riuscire a dormire deve frequentare i gruppi di sostegno dei malati terminali, perché vuole conoscere il vero dolore e solo così può piangere e liberarsi dalla sua angoscia personale. Per questo crea con l’amico Tyler, il “Fight Club”, un luogo di autodistruzione come valvola di sfogo dalle disillusioni del quotidiano, e tanti ragazzi come lui inizieranno a partecipare agli incontri clandestini.
Non ho visto il film con Brad Pitt e non conoscevo la storia, ma ho sempre sentito dire che “Fight Club” è il capolavoro di Palahniuk e sono assolutamente d’accordo.
Mi è piaciuta la trama (soprattutto il finale) e se all’inizio la storia procedeva lenta alla fine sono rimasta incollata al romanzo fino all’ultima riga.
Da leggere assolutamente.

Titolo: Fight club
Autore: Palahniuk Chuck
Editore: Mondadori
ISBN: 8804520647
ISBN-13: 9788804520641


martedì 17 agosto 2010

Promessi vampiri - Beth Fantaskey

Trama

Antanasia e Lucius sono gli ultimi discendenti di due stirpi di vampiri reali rumeni, i Dragomir e i Vladescu, in perenne conflitto tra loro. Per sancire la pace tra i due clan, i due ragazzi sono stati promessi sposi, con una cerimonia di fidanzamento poco dopo la loro nascita. Ma i loro genitori sono stati uccisi dalla gente del posto, e Antanasia è stata adottata da una coppia di americani, i Packwood.
Antanasia ormai si chiama Jessica ed è la classica teenager americana all’ultimo anno di liceo, non conosce la storia della sua famiglia e soprattutto non sa di essere una vampira. Tutto cambia con l’arrivo di Lucius che le rivela le sue vere origini:

"Tu sei un vampiro. Noi ci sposeremo all'alba della tua maggiore età. Così è stato deciso al momento della nostra nascita".
Il mio povero cervello non arrivò nemmeno a processare la parola "sposeremo", figuriamoci "deciso". Si bloccò a "vampiro".

Ma Jessica non vuole sposarlo e non vuole diventare la Regina dei vampiri.
Lucius riuscirà a conquistarla?

Recensione

Vampiri adolescenti, una scuola americana e problemi di cuore?
No non è “Twilight”, in questo romanzo i vampiri non brillano al sole e possono vivere come gli umani…
Ambientato in un classico liceo americano (dove i ragazzi pensano a primeggiare nello sport e le ragazze a diventare cheerleader), è la storia di Jessica, una teenager americana che un giorno scopre di essere la promessa sposa di un vampiro bellissimo di nome Lucius…
La voce narrante è quella di Jessica, ma possiamo conoscere il punto di vista di Lucius grazie alle lettere scritte allo zio Vasile in Romania.
Mi è piaciuto perché è molto ironico e ricco di colpi di scena, e non è il classico libro young adult sui vampiri, perché i due protagonisti hanno una forte personalità e sono spesso in competizione tra loro.
Beth Fantaskey scrive molto bene e sono contenta di averlo letto perché è una lettura molto piacevole.
Consigliato!

L'autrice

La giovane scrittrice americana Beth Fantaskey esordisce con Promessi Vampiri (titolo originale Jessica's guide to dating on the dark side) sulla scena letteraria young adult. Il suo secondo libro sta per uscire negli Stati Uniti.
Professoressa universitaria, la cui più grande paura (stando alla sua biografia) è parlare in pubblico, seconda solo a quella di volare, Beth Fantaskey ama molto viaggiare (probabilmente non in aereo) . Ha passato un periodo della sua vita in India, abbracciando un progetto di difesa dei diritti umani.

Titolo: Promessi vampiri - Jessica’s Guide to Dating on the Dark Side
Autore: Beth Fantaskey
Traduttore: Reggiani S.
Editore: Giunti Editore
Collana: Y
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 8809749812
ISBN-13: 9788809749818

mercoledì 11 agosto 2010

Il romanzo della mummia - Théophile Gautier

Descrizione

Il romanzo della mummia,
Egitto, Valle di Biban El-Molûk
Lord Evandale (un giovane inglese di nobile aspetto) e il tedesco dottor Rumphius sono alla ricerca di una tomba inviolata. Sembra un’impresa disperata ma dopo mille peripezie grazie ad un greco, Argyropulos, imprenditore di scavi, riescono a trovare una tomba intatta.
Un luogo funebre molto ricco, degno di un Faraone, ma all’interno del sarcofago trovano il corpo di una donna e un papiro che narra la sua storia…
Si chiamava Tahoser, ed era una delle donne più belle e più ricche d’Egitto, nonostante questo era infelice, perché amava un bellissimo giovane di nome Poeri, che non ricambiava il suo amore perché il suo cuore apparteneva alla sua promessa sposa Ra’hel. .Ma Tahoser non sapeva che il potente Faraone si era innamorato di lei…
Sullo sfondo la storia di Mosè e la liberazione del popolo d’Israele…

All’opera principale seguono altre due storie:

“Una notte di Cleopatra”,
Meiamun, un ragazzo bellissimo e senza paura, è innamorato della Regina Cleopatra e pur di passare una notte con lei, sacrificherebbe qualsiasi cosa, anche la vita…

“Arria Marcella”
La storia comincia nel Museo di Napoli, dove un giovane francese in viaggio in Italia, Ottaviano, s’incanta davanti alla vetrina che espone l'impronta “di un seno mirabile e un fianco dalla linea pura come quella di una statua greca” ritrovata nella Villa di Arrio Diomede…
Durante una visita notturna negli scavi di Pompei, Ottaviano si ritrova nel passato, nella Pompei di Tito, e incontra la donna dei suoi sogni, Arria Marcella…


Recensione

Tre storie ambientate nel passato, tre protagoniste che incarnano l'ideale di bellezza dell'autore e tre amori infelici.
Théophile Gautier iniziò la sua carriera artistica come pittore, ma a causa di una forte miopia fu costretto ad abbandonarla, e dopo l’incontro con Victor Hugo decise di diventare un poeta e scrittore, nonostante questo, possiamo ritrovare nella maggior parte dei suoi scritti la “tendenza” a dipingere, soprattutto ne “Il romanzo della mummia” dove descrive nei minimi dettagli gli usi e i costumi dell’Antico Egitto. Ma possiamo ritrovare anche la sua passione per la bellezza, perché i suoi protagonisti sono donne fatali e irraggiungibili e uomini indomiti e dalla bellezza fuori dal comune, quasi femminea.
La storia di Tahoser, con riferimenti alle vicende bibliche mi è piaciuta, ma delle tre storie ho preferito l’amore impossibile di Ottaviano per “Arria Marcella”, una donna del passato, vissuta nel 79 d.C. e tornata in vita grazie alla passione del protagonista.
Consigliato.

Titolo: Il romanzo della mummia
Autore: Théophile Gautier
Curato da: Aga Rossi L.
Editore: Newton & Compton
Collana: Biblioteca economica Newton
ISBN: 8881831589
ISBN-13: 9788881831586
Pagine: 192

sabato 7 agosto 2010

“Il Libro Eterno” intervista: Glauco Silvestri

Glauco Silvestri, nato a Bologna nel 1972, è impiegato in un’azienda di elettronica.
Nel 1997 avviene il suo esordio con ‘Cometa’, pubblicato come premio di un concorso letterario promosso dalla Get Editrice.
In seguito, alcuni suoi racconti appaiono su diverse antologie dedicate ad autori esordienti.
Vince qualche concorso letterario e si dedica alla stesura di nuovi romanzi.
Nel 2007 pubblica un romanzo fantasy con Boopen Editore “La spada” e un Thriller con Il Filo Editrice “31 ottobre”
Sempre nel 2007 apre un blog dedicato agli autori esordienti.
L’anno successivo esce con un audio-racconto pubblicato con Vox Company. È l’anno in cui entra a far parte di un gruppo di scrittori bolognesi chiamato “Penne alla Bolognese”. Apre nel contempo anche un sito internet su cui pubblica numerosi ebook, brevi racconti, romanzi, poesie e una antologia di racconti horror ambientata interamente a Bologna.

Glauco è stato così gentile da rispondere alle domande di questa intervista.

Ciao Glauco e benvenuto nel blog “il libro eterno”, ti va di presentarti ai lettori?

Ciao, grazie per avermi invitato sul tuo blog. Io… oddio, hai già detto tutto su di me. 38 anni, con mille interessi, tra cui ovviamente la lettura e la scrittura, amo la montagna e i viaggi… soprattutto nelle città storiche. Sono un tipo schivo… non amo troppo i riflettori puntati su di me… e sono anche un Gemelli ascendente Bilancia, per cui sono per definizione una contraddizione vivente. Ad esempio, quando dovevo promuovere 31 Ottobre, rifiutai una comparsata in televisione (schivo), ma accettai ben volentieri diverse interviste radiofoniche (chiacchierone?). Amo l’arte in ogni sua forma. Sono cinema dipendente (se salto una settimana mi vengono i sudori freddi…). Mi piace camminare e stare all’aria aperta. Un ultimo dettaglio, amo tantissimo la mia città e, forse per questo, molte delle mie storie vi sono ambientate.


Sei uno scrittore e un blogger. Cosa rappresenta per te la scrittura?

Tutto. La scrittura è comunicazione e io adoro comunicare… ehm, io adoro raccontare storie… se fossi nato qualche secolo più indietro, probabilmente, farei il cantastorie squattrinato che frequenta le taverne in cerca di un bicchiere e una moneta. Tornando invece a oggi… Diciamo che sono soprattutto un lettore. Amo tantissimo leggere e i miei gusti spaziano attraverso tutti i generi narrativi. Piuttosto che preferire un genere rispetto ad altri, io mi affeziono agli autori. Scrivo con altrettanto amore. Pensa che ho trovato delle mie foto di quando ero poco più che un cucciolo dove ho tracciato i miei primi scarabocchi. La penna mi attirava quasi più del gioco e della “pappa”.
Però i miei interessi non si limitano alla parola scritta. Adoro anche il disegno e, come conseguenza, la fotografia. Ovviamente, crescendo, diventa impossibile seguire con attenzione tutte le proprie passioni… ci sono doveri imprescindibili (lavoro, famiglia, etc etc) a cui non si può voltare le spalle. E così, alla fine, mi è rimasta la scrittura (e la lettura, ovviamente).


Quali sono i tuoi autori preferiti?

E’ una lista abbastanza lunga. Quanto spazio ho a disposizione? Eh… eh… eh… A parte gli scherzi, vediamo di fare una breve carrellata per generi.
Fantascienza: Asimov, Dick, Silverberg, Clarke;
Avventura: Wilbur Smith (però solo le vecchie opere… ultimamente ha perso il suo mordente), Patrick O’Brian;
Thriller: Nessuno in particolare;
Horror: Claudio Vergnani, Backer, i primissimi di King;
YA: Barbara Baraldi, Meyer, Chance;
Narrativa: Murakami, Ishiguro… la Munro;
Fantasy: Tolkien (ovviamente), Evangelisti (questo potrebbe anche essere messo nella fantascienza), Luk'janenko;
e di sicuro mi sto dimenticando di qualcuno...


Ci vuoi parlare dei tuoi ultimi lavori?

Beh, quest’anno è un periodo di transizione. Ho lavorato su molti racconti che sono destinati a delle antologie (una, dedicata ai vampiri, uscirà a settembre). Ho scritto un paio di testi di canzoni e ne ho in mente uno che però non riesce a trovare la melodia giusta. Sto lavorando a un ebook gratuito che vuole essere una fan-novel ispirata a Devilman. L’idea è quella di concludere una quadrilogia che vuole omaggiare Go-Nagai (l’autore di Goldrake, Mazinga, Jeeg Robot e, per l’appunto, Devilman).
Infine sto lavorando a un romanzo di più lungo respiro… una storia fantasy-tecnologica ambientata sulla Terra tra qualche migliaio di anni. Questo manoscritto, penso, cercherò di proporlo a qualche casa editrice che si occupa di questo genere letterario.


Hai scritto racconti e romanzi di vario genere (horror, thriller, avventura, pulp e fantascienza), a quale di questi ti senti più legato?

Si tratta di una domanda del calibro “vuoi più bene alla mamma o al papà?”. Certe domande potrebbero traumatizzare a vita colui che è costretto a rispondere. Ognuno dei miei lavori nasce da scelte profonde, ognuno di loro ha un significato o, rappresenta un qualcosa di importante per me. Se dovessi per forza scegliere… allora sceglierei la fantascienza. Non è stato il genere letterario che mi ha avvicinato alla scrittura (furono i romanzi di avventura di Stevenson e Verne a spingermi in questa direzione…). Però è il genere che mi ha fatto conoscere Asimov… che probabilmente è l’autore che più ho amato tra tutti. Se dovessi poi individuare anche un racconto… me ne potete concedere almeno un paio? Direi Address, di Fantascienza, perché rappresenta un mio esperimento di narrativa (adoro sperimentare e cambiare stile narrativo); e Diario di Capitano, di Avventura, forse il racconto più autobiografico tra tutti quelli che ho scritto. Entrambi sono racconti scritti in tempi molto remoti.


Come mai hai deciso di pubblicare i tuoi romanzi in formato ebook gratuito? L’editoria italiana ti ha deluso?

Assolutamente no. Per quanto abbia avuto qualche delusione… ammetto pure che ci sono stati momenti in cui volevo smettere di avere contatti con “loro”. Ma ho avuto occasione di conoscere dei ragazzi eccezionali che lavorano per alcune piccole realtà editoriali e, questo mi ha mantenuto in contatto con il mondo dell’editoria tradizionale.
Il motivo è molto più semplice… tieni conto che l’ebook è nato lontanissimo nel tempo, se non erro nel 1980. A quell’epoca io scrivevo i miei raccontini con il Commodore 64. Poi, con l’avvento di internet, nei primi anni novanta, subito creai un sito dove essi potevano essere scaricati, stampati, e letti. Era un’epoca differente e mi facevo pubblicità attraverso le BBS e i Newsgroup. Ho sempre pensato che le storie nascono per essere raccontate, per cui… anche se un editore non le vuole pubblicare, io comunque le rendo disponibili. Ovviamente, prima di farlo, cerco di curarle al massimo delle mie possibilità così che possano avvicinarsi il più possibile a un lavoro di qualità.


Pensi che l’ebook prenderà il posto del libro tradizionale?

In un futuro molto lontano, sì. Ma sarò già morto da secoli e, comunque, il libro tradizionale rimarrà per motivi differenti a quelli che tutti credono… il libro, come manifattura, è un’arte indifferentemente dalle storie che vi vengono scritte. Penso invece che, come già sta avvenendo all’estero, gli ebook sostituiranno le pubblicazioni “ultra-economiche”, quelle che già ora, quando le si compra, ci si pente della spesa perché spesso sono stampate male e perdono le pagine dopo pochi giorni di lettura. L’ebook andrà quindi a convivere con il libro tradizionale, che probabilmente, un po’ alla volta, rimarrà solo in edizioni di qualità. L’ebook potrà anche completare i libri tradizionali… tieni conto che sta per aprirsi un’epoca che nessuno può immaginare completamente.
Faccio un esempio: Il mio 31 Ottobre fu pubblicato nel 2007 su carta. Nel 2008, per promuovere la sua ristampa, pubblicai un ebook (Il Contributo) che raccontava una avventura breve vissuta subito dopo i fatti accaduti in 31 Ottobre. Ciò permise a 31 Ottobre stesso di avere nuova linfa e di migliorare le sue vendite. Quando poi 31 Ottobre è andato fuori catalogo, piuttosto che farlo scomparire nel limbo, ecco che l’ho riproposto in formato ebook per tutti coloro che non lo avevano comprato.
Un esempio completamente diverso: Yukio Murakami (mi sembra sia lui… ma potrei sbagliare, non ricordo bene, la notizia è comunque recente) sta producendo il suo nuovo romanzo in formato ebook, esso verrà venduto solo su piattaforma iPad e, al suo interno, oltre al testo, ci sarà una colonna sonora selezionata e scritta appositamente da un compositore suo amico per il romanzo.
Un mio amico di blog, che tra le altre cose collabora anche con una casa editrice, invece, sta proponendo autonomamente degli ebook sullo stile dei vecchi libro-game…

Le potenzialità dell’ebook sono infinite… può essere interessante vedere cosa accadrà nei prossimi anni.


Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Per ora vorrei riuscire a terminare il romanzo a cui mi sto dedicando. Ci sono in ballo alcune idee per dei racconti brevi. Di sicuro pubblicherò un paio di nuovi ebook… uno probabilmente sarà una storia per bambini che già da troppo tempo attende di uscire dal cassetto. Per il resto… preferisco tenere una pagina bianca e aspettare che sia il vento a decidere dove trasportarla.

Grazie Glauco! Questo è il suo sito http://www.glaucosilvestri.it/ dove potrete scaricare gratuitamenti i suoi ebook in formato pdf ed ePub, e questo è il suo blog http://31ottobre.blogspot.com/ .


Vi lascio con un booktrailer che invita le persone a leggere e introduce i suoi ebook gratuiti.

venerdì 6 agosto 2010

Profumo di lavanda – Samanta Catastini

Descrizione

Diana ed Ettore sono sposati da qualche anno e lavorano entrambi nella caotica città di Firenze. Le ristrettezze economiche e la vita stressante che conducono non permettono loro di fare viaggi e di concedersi un momento di pausa perchè a fine mese incombe sempre il mutuo da pagare. Ma Diana ha un sogno che coltiva sin dalla sua più tenera età: andare a vivere in Provenza. Suo marito le darà della pazza e le remerà contro. Ormai rassegnata a quell’esistenza monotona non trova le parole quando è proprio Ettore a rivelarle di aver contattato un’agenzia immobiliare per acquistare una piccola villetta in Francia. La sua felicità non ha limiti e crede di sognare ad occhi aperti. Perchè un improvviso cambio di rotta del marito? Perchè tanta fretta di lasciare l’Italia?


Recensione

“Profumo di lavanda” è un bel romanzo che ho letto tutto d’un fiato.
Diana ha un sogno, vendere la casa, lasciare Firenze e andare a vivere con il marito e i tre gatti in Provenza, nella villetta che ha visto su un giornale.
Ma Ettore non è d’accordo, cambiare vita non è facile, avere un lavoro fisso e uno stipendio è una sicurezza irrinunciabile. Eppure è lo stesso Ettore che contatta un’agenzia immobiliare per acquistare la villetta dei sogni di Diana e trovare un nuovo lavoro…a parte i motivi che lo hanno spinto a cambiar vita, il messaggio mi è piaciuto: la vita è una sola e bisogna viverla fino in fondo (ci vuole solo coraggio).
Mi è piaciuta la trama perché è una storia molto attuale (molte coppie sposate vivono in ristrettezze economiche e sognano una vita migliore) e ho apprezzato le descrizioni dei luoghi, da Firenze a Saint Paul de Vence (che non conoscevo e ho visto delle splendide foto su internet).
Consigliato.

Autrice: Samanta Catastini
Titolo: Profumo di lavanda
ISBN-10: 1446151573
ISBN-13: 9781446151570
Editore: Lulu.com

giovedì 5 agosto 2010

L'ultimo addio - Ugo Foscolo

T'amai, dunque, t'amai, e t'amo ancor
di un amore che non si può concepire
che da me solo. E' poco prezzo,
o mio angelo, la morte per chi
ha potuto udir che tu l'ami,
e sentirsi scorrere in tutta
l'anima la voluttà del tuo bacio,
e pianger teco - io sto col piè
nella fossa; eppure tu anche
in questo frangente ritorni,
come solevi, davanti a questi occhi
che morendo si fissano in te,
in te che sacra risplendi
di tutta la tua bellezza...
Io muoio... pieno di te,
e certo del tuo pianto...

mercoledì 4 agosto 2010

Antologia di Spoon River - Edgar Lee Masters

Introduzione

L'Antologia di Spoon River (Spoon River Anthology) è una raccolta di poesie pubblicata tra il 1914 e 1915 dal poeta Edgar Lee Masters. Ogni poesia racconta, in forma di epitaffio, la vita di un personaggio del paese.
In Italia è stata pubblicata nel 1943 dalla casa editrice Einaudi con la traduzione di Fernanda Pivano
«Ero una ragazza quando ho letto per la prima volta Spoon River: me l'aveva portata Cesare Pavese, una mattina che gli avevo chiesto che differenza c'è tra la letteratura americana e quella inglese».
«l’aprii proprio alla metà, e trovai una poesia che finiva così “mentre la baciavo con l’anima sulle labbra, l’anima d’improvviso mi fuggì”. Chissà perché questi versi mi mozzarono il fiato: è così difficile spiegare le reazioni degli adolescenti».

Recensione

La collina
Che fine hanno fatto Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, l'ubriacone,
il litigioso?
Tutti, tutti dormono sulla collina.

Sulla collina di Spoon River sorge il cimitero del paese, ma non è una necropoli come le altre, in questo luogo i morti parlano ai i vivi che li vogliono ascoltare, e attraverso i loro epigrafi, svelano i retroscena della loro vita terrena senza omettere le ingiustizie subite o le violenze, i soprusi e le ipocrisie di cui si sono macchiati…
Ho scoperto per caso questa antologia di poesie e devo ammettere che mi ha conquistata al primo verso, e nonostante l’anno di pubblicazione (1914) le sue parole sono assolutamente attuali. In ogni paese possiamo ritrovare personaggi e avvenimenti simili al microcosmo di Spoon River…
Molte poesie sono collegate tra loro, perché molti personaggi sono protagonisti di una stessa storia, e mi è piaciuta l’idea di descrivere le varie vicende con punti di vista differenti, perché ogni personaggio proclama la sua “verità” da morto, e spesso scopriamo versioni diverse della stessa storia.
Capolavoro.


Francis Turner

Da bambino non potevo correre
né giocare.
Da grande, potevo solo sorseggiare
non bere -
perché la scarlattina
mi aveva fatto ammalare di cuore.
Eppure giaccio qui
consolato da un segreto che conosce solo Mary:
c'è un giardino di acacie,
di catalpe, e di dolci vigne,
là quel pomeriggio di giugno
al fianco di Mary -
mentre la baciavo con l'anima sulle labbra
l'anima all'improvviso
mi abbandonò volandosene via.


Autore: Edgar Lee Masters
Titolo: Antologia di Spoon River
ISBN-10: 884402215X
ISBN-13: 9788844022150
Editore: Giunti Demetra

Nel 1971 Fabrizio De André pubblicò l'album "Non al denaro, non all'amore nè al cielo", liberamente tratto dall'Antologia di Spoon River...

domenica 1 agosto 2010

Lei/la donna eterna – Henry Rider Haggard

Henry Rider Haggard è stato uno scrittore molto prolifico, i suo romanzi d’avventura e fantasy hanno ispirato molti autori come Rudyard Kipling, Henry Miller, Graham Greene, J.R.R. Tolkien, ecc…
Lei (la donna eterna) è uno dei più celebri, è stato pubblicato nel 1887 ed è considerato come un classico fondamentale della narrativa fantasy.

Trama

Una sera, Horace Holly, un professore di Cambridge, riceve una visita dal suo amico Vincey, un giovane vedovo in pessime condizioni di salute. L’amico gli confessa di essere in fin di vita e di avere un figlio Leo, un bellissimo bambino di cinque anni che intende affidargli, e gli racconta la storia della sua famiglia…
Il suo antenato più remoto viveva in Egitto e si chiamava Callicrate, sacerdote di Iside. Dopo aver infranto i voti di castità, Callicrate fuggì dall'Egitto con una Principessa di sangue reale, Amenartas, ma il vascello su cui navigava naufragò e si salvarono solo lui e la donna che era incinta. Vennero accolti da una Regina bellissima e crudele, Ayesha, che governava un popolo di selvaggi (gli Amahagri), e che uccise Callicrate per oscuri motivi...
Dopo aver raccontato questa storia, Vincey fa promettere a Holly di prendersi cura del bambino, e gli lascia un misterioso cofanetto che Leo deve aprire al compimento dei venticinque anni.
Il giorno dopo trovano Vincey morto e Holly mantiene la sua promessa.
Gli anni passano, Leo diventa sempre più bello e il legame con Holly sempre più forte.
Ai venticinque anni, Leo apre il cofanetto e trova un messaggio lasciato dalla moglie di Callicrate a suo figlio Tisistene, dove gli racconta del suo incontro con Ayesha e della tragica morte del padre (a causa del suo rifiuto nei confronti della Regina)…

“…Ed ora ti dico questo, Tisistene, figlio mio: cerca quella donna, apprendi il segreto della Vita Eterna e, se puoi, uccidila per vendicare tuo padre, Callicrate. Se poi dovessi fallire nell'intento o fossi trattenuto dalla paura, questo io dico a tutti quelli del tuo seme che vivranno dopo di te, finché verrà l'uomo,grande e forte che entrerà nel bagno di fuoco e siederà sul trono al posto dei Faraoni. Io parlo di queste cose che, sebbene incredibili, vidi coi miei poveri occhi, e ti giuro che non mento…”

Leo decide di trovare la donna eterna e parte con Holly alla sua ricerca.
Dopo un viaggio travagliato in Sud Africa, incontrano Ayesha "colei a cui si deve obbedienza", la donna che da 2000 anni piange il suo amore perduto e ne attende il ritorno...

Recensione

“Lei” è tra i miei romanzi preferiti, mi piace la trama, mi piacciono i personaggi e le ambientazioni esotiche (come la descrizione dell’antica città di Kòr).
Il romanzo ruota intorno ai tre protagonisti Horace Holly, Leo Vincey e Ayesha la Regina immortale.
Horace Holly è un uomo bruttissimo, un misantropo definito da tutti “Caronte”, che ad un certo punto della vita diventa tutore di Leo e lo cresce come se fosse suo figlio. Il suo affetto è talmente forte che per lui farebbe qualsiasi cosa, anche intraprendere una spedizione rischiosa (e senza speranze) per ritrovare “lei” (la donna eterna) e il segreto dell'eterna giovinezza.
Sicuramente Holly è il personaggio più delineato, perché è dalla sua voce che ci viene narrata l’intera vicenda. Sappiamo tutto di lui, i suoi pensieri e soprattutto i suoi sentimenti nei confronti di Ayesha.
Leo viene descritto come un dio greco, ma la sua figura non è delineata come quella di Holly o Ayesha, perchè non ha una forte personalità (e maturità), nonostante questo il suo personaggio è fondamentale per lo svolgimento della trama.
Ayesha "colei a cui si deve obbedienza", la Regina immortale che ha ucciso il suo Callicrate per gelosia e ha vegliato ogni notte il suo corpo marmoreo nell’attesa del suo ritorno. Haggard la descrive come una donna bellissima e crudele, che regna su un popolo di selvaggi e aspetta il suo amore perduto...
E’ solo la fiamma della vita eterna che la rende immortale? o l’amore per Callicrate?
Mi piace pensare che sia l’amore la vera fiamma immortale…