sabato 2 ottobre 2010

L’elenco telefonico di Atlantide – Tullio Avoledo

"L'elenco telefonico di Atlantide" è il romanzo d’esordio di Tullio Avoledo e nel 2003 ha vinto il premio «Forte Village Montblanc» come scrittore emergente dell'anno.

Descrizione

La Cassa di credito cooperativo del Tagliamento e del Piave, nel cui ufficio legale lavora Giulio Rovedo, il protagonista, viene repentinamente assorbita da Bancaalleanza. Amon Gottman, l'uomo che ha guidato la fusione, è una figura spietata e ambigua. Cecilia Mazzi, il nuovo capo del personale, circuisce Rovedo e fa in modo che la cosa giunga alle orecchie della moglie di lui, che non esita a metterlo alla porta. Ma dietro questo inspiegabile comportamento non si cela un modo per far fuori un dipendente scomodo, ma qualcosa di molto più misterioso, e infatti proprio lo stabile dove Giulio Rovedo stabilisce il suo alloggio temporaneo diviene l'epicentro di strani accadimenti...


Recensione

Di solito il titolo non ha un ruolo fondamentale nella scelta del romanzo (almeno per me) eppure "L'elenco telefonico di Atlantide" ha attirato subito la mia attenzione perchè pensavo di trovare dei riferimenti ai dialoghi di Platone (Timeo e Crizia) o una ricerca dell’isola scomparsa ecc., ma non c’è niente di tutto questo perché non si parla affatto di Atlantide… scopriremo solo alla fine perché si chiama così...
Il protagonista si chiama Giulio Rovedo e non è il solito eroe senza macchia e senza paura anzi… ha quarant’anni, è stempiato e in sovrappeso, ha una moglie e un figlio di quattro anni, lavora da anni come legale di una banca e vive con la famiglia a casa della suocera.
Ha una vecchia Clio e quando vede una macchina costosa parcheggiata vicino casa sua o al lavoro, fa di tutto per ammaccarla perché secondo lui possono parcheggiarla a pagamento, e poi odia il suo vicino di casa, l’architetto Fabrici, un uomo molto malato che vive in uno stato pietoso, e fa di tutto per screditarlo agli occhi dei vicini (per esempio butta escrementi davanti alle porte delle cantinole per far ricadere la colpa sull’architetto).
Nonostante le premesse la sua arma migliore è l’ironia, si perché Giulio ha la battuta pronta per ogni occasione, anche nelle situazioni più assurde e disperate.
Il romanzo inizia con la fusione della banca con un colosso finanziario (la potente Bancalleanza) che non si fa scrupoli a licenziare i vecchi dipendenti. Durante una trasferta di lavoro, Giulio incontra un vecchio ebreo che gli racconta la storia di un dio egizio, Aphopis e qui iniziano i guai…
Tra gambe mummificate, fonti miracolose, dèi egiziani e pazzi fanatici, Giulio si ritroverà ad affrontare nel giro di pochi giorni, situazioni esilaranti e al limite del paradosso.
Il romanzo è scritto bene, ha un ritmo serrato e nonostante le cinquecento pagine si legge tutto d’un fiato, mi è piaciuta la capacità dell’autore di passare da un genere all’altro, si perché parte come romanzo classico (un avvocato che ha problemi con il lavoro e con la moglie), poi diventa fantasy, (con acque miracolose e fanatici che utilizzano la religione pagana per i propri scopi) e alla fine si trasforma in romanzo di fantascienza (ma non vi dico come).


Titolo: L' elenco telefonico di Atlantide
Autore: Tullio Avoledo
Editore: Sironi (collana Questo e altri mondi)
Data di Pubblicazione: 2003
ISBN: 9788851800123
Dettagli: p. 530
Reparto: Narrativa italiana

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