mercoledì 7 dicembre 2011

Waiting for Christmas (7) Ritorno per un dolce Natale di Ada Negri

Nuovo appuntamento di "Waiting for Christmas", speciale dedicato al Natale, con racconti, poesie e consigli letterari.

Oggi vi presento una poesia della scrittrice italiana Ada Negri (1870-1945), la prima e unica donna ad essere ammessa tra gli Accademici d'Italia (un'istituzione culturale operante tra il 1929 e il 1944/1945), un'autrice che utilizzava i suoi versi per denunciare le sofferenze degli operai e la lotta per un riscatto sociale (Fatalità 1892).

Ritorno per un dolce Natale di Ada Negri

Disse la madre: Lasciate socchiusa la porta, ch'egli verrà.

Fu lasciata socchiusa la porta: egli entra, disceso dall'eternità.

Per strade di neve e di fango gli fu guida la stella in cammino

nei cieli sol quando rinasce, dentro una stalla, Gesù Bambino.

Riaccosta l'uscio in silenzio, appende in silenzio al gancio il mantello

fori e bruciacchi di schrapnell nella divisa ridotta un brandello:

ma ben calca sugli occhi l'elmetto, che la fronte non sia veduta,

e siede, al suo posto, nel cerchio della famiglia pallida e muta.

-Mamma, perché non ti vedo la veste di raso dal gaio colore?

- E' in fondo all'armadio, è in fondo all'armadio:

domani la metto, mio dolce amore.

- Babbo, perché così curvo, perché tante rughe intorno ai tuoi occhi?

- Son vecchio, ormai: vecchio e stanco; ma tutto passa, se tu mi tocchi:

- Sorellina dal piede leggero, perché un nastro nero fra i riccioli biondi?

- T'inganni, ha il colore del cielo, ha il colore dei mari profondi.

Intanto, dalle campane della Messa di Mezzanotte

gigli e gigli di pace e d'amore fioriranno nella santa notte.

Ed ecco al "Gloria" drizzarsi nell'alta e sottile persona il soldato,

togliendo dal capo l'elmetto, piamente, con gesto pacato.

Scoperta arderà in mezzo alla fronte l'ampia stimmate sanguinosa:

corona di re consacrato, fiamma eterna, divina rosa.

Ma sotto il diadema del sangue egli il capo reclinerà

come chi nulla ha dato, come chi nulla avrà.

L'autrice


Ada Negri nacque in una famiglia molto povera a Lodi il 3 febbraio del 1870. Il padre Giuseppe era manovale e la madre, Vittoria Cornalba, tessitrice.
Rimasta orfana in giovane età, nonostante le difficoltà economiche, ottiene il diploma magistrale e diventa insegnante. La pubblicazione sull'"Illustrazione popolare" delle prime poesie, presto raccolte in volume da Treves, apre la carriera letteraria. Viaggia e soggiorna in numerosi paesi stranieri, soprattutto in Svizzera, per poi rientrare in Italia, allo scoppio della prima guerra mondiale, durante la quale assiste i feriti all'ospedale "Santa Corona" di Milano. Tra le raccolte poetiche: Fatalità (1892), Tempeste (1895), Il libro di Mara (1919), I canti dell'isola (1924), Fons amoris (1939-1943).
dal sito

5 commenti:

  1. Ho studiato a memoria "Ritorno per un dolce Natale" in 3' media, più di mezzo secolo fa; amo questa poesia e la posso recitare a memoria ancora adesso. Non sono ne' un critico ne'un letterato, tanto meno, amante della poesia in generale, ma rabbrividisco nel vedere come sia maltrattata dalla "rete" Ada Negri. Mi spiego. TUTTI , dico TUTTI, i siti "specializzati" (!) dedicati a questa delicata e toccante poesia riportano la stessa con due errori che definire marchiani è riduttivo: denotano infatti non semplci errori di stampa (o di proto) ma la assoluta non conoscenza dell'argomento da parte di chi ha provveduto alla pubblicazione in rete. " ...riaccosta l'uscio in silenzio, appende in silenzio IL gancio AL mantello - (FIORI e bruciacchi di schrapnell...)" Forse Ada Negri aveva scritto : " ...AL gancio IL mantello - ( FORI e bruciacchi...)" . La prego, signora Ivanalessia, faccia qualcosa per rimediare a queste (piccole, d'accordo!) mostruosità letterarie, figlie di Internet! Ada Negri le sarà riconoscente. E anche io.
    Fabio Santagiustina

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  2. Sig. Fabio ho aggiornato il testo come mi ha suggerito, mi dispiace per l'errore, come ha fatto notare, sul web è presente solo in questa versione errata e purtroppo non ho raccolte di questa autrice e ho visto che sono testi di difficile reperibilità.
    Saluti

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  3. Oh, che brava! Grazie signora Ivana, ora potrò più serenamente recitarla davanti al presepio, quando arriverà Gesù Bambino (ai miei tempi si usava così); un pensiero di gratitudine, e un augurio di pace, serenità e amore per lei e per i suoi cari. BUON NATALE.
    Fabio Santagiustina

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  4. grazie Sig. Fabio
    le auguro un sereno Natale
    saluti

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