Recensione
I romanzi della Giunti Y spesso trattano temi difficili che fanno riflettere, dopo Speak (violenza sessuale), Wintergirls (anoressia) e Luna (transgender), con Break-Ossa rotte affrontiamo la tragica realtà dell’autolesionismo, il tentativo di procurare intenzionalmente un danno al proprio corpo.
Il protagonista è Jonah, un diciassettenne che vive un forte disagio familiare, ha due genitori che litigano tutto il giorno, un fratellino di otto mesi, Will, che piange sempre e un fratello più piccolo di un anno, Jesse, che soffre di gravi allergie alimentari e rischia di morire ogni giorno.
Ad un certo punto Jonah decide di diventare più forte rompendosi le ossa…
Si sa che le ossa rotte ricrescono più forti. E’ una specie di meccanismo naturale. Se ti rompi una gamba, te ne ricresce una migliore. Se ti rompi tutto il corpo, ne avrai uno migliore.
Più stai male, più forte diventi.
La sua è una missione autodistruttiva e folle, ma grazie all’appoggio della sua migliore amica Naomi inizia a crederci sempre di più e ogni giorno riesce a rompersi qualche osso.
Riuscirà nella sua impresa?
Non è facile descrivere l’ossessione per il dolore soprattutto con un protagonista adolescente, eppure Hannah Moskowitz, non solo è riuscita a creare una storia emozionante e dura, ma ha descritto alla perfezione le sensazioni e l’emozioni di un ragazzo che vive un profondo disagio interiore.
Jonah si rompe le ossa perché vuole diventare più forte, una persona migliore, ma non si rende conto che la sua “missione” in realtà è una vera e propria dipendenza e non può tornare indietro.
Che ne dici di un altro osso, Jonah?
La mia bocca si contrae.
Domani?
Ha un fratello che lo adora e una ragazza, Charlotte, che cerca di aiutarlo, ma la voglia di farsi del male è più forte del loro affetto.
Il dolore fisico per Jonah è un modo per spostare l’attenzione dal vero dolore che tortura la sua mente, la sofferenza per Jesse che nonostante la grave allergia è “capitano della squadra di hockey, cannoniere di quella di calcio e titolare di quella di pallacanestro” ma deve fare attenzione a quello che tocca, che mangia e respira e non ha una vita facile.
Il legame tra i due fratelli è molto profondo e vivono quasi in simbiosi, forse troppo perché Jonah vive nel terrore che possa succedergli qualcosa e non riesce a vivere la sua vita.
Ossessiona il fratello dalla mattina alla sera, lo chiama sempre perché vuole sapere come sta e cerca di evitare tutto quello che può fargli del male, soprattutto il latte di Will che la madre lascia in giro per casa.
La verità è che si sente in colpa perché è sano e non soffre come il fratello.
Ho apprezzato tutti i personaggi tranne Naomi, la migliore amica di Jonah che non si comporta come tale e lo incita a continuare con il suo percorso di autodistruzione, è solo una ragazza egoista e superficiale che non ha capito la disperazione dell’amico.
Break è un romanzo molto coinvolgente e intenso e lo consiglio a tutti perché l’autrice ha un grande talento.
L'autrice
Hannah Moskowitz ha diciannove anni e vive a Silver Spring, Maryland con molti gatti.
Ha paura delle scale mobili.
I suoi libri narrano storie di fratelli, ambiguità sessuale e bambini.
Odia il campeggio ed è stata una pessima Scout.
Le piace il latte più dell'acqua.
L'estate più dell'inverno.
L'amore più dell'odio.
Break. Ossa rotte è il suo romanzo d'esordio.
- Titolo: Break. Ossa rotte
- Autore: Hannah Moskowitz
- Traduttore: Reggiani S.
- Editore: Giunti Editore (collana Y)
- Data di Pubblicazione: Aprile 2011
- ISBN: 9788809759053
- Dettagli: p. 256
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