lunedì 24 gennaio 2011

Il dilemma dell'onnivoro - Michael Pollan

Contenuto

Michael Pollan decide di improvvisarsi «detective del cibo» per conoscere l’evoluzione e i segreti nascosti dietro quello che si mangia, dal seme al frutto, dalla storia del «cibo con una faccia» alla carne lavorata e anatomicamente irriconoscibile.
Inizia così una ricerca che lo porta a conoscere varie realtà, dalla produzione industriale a quella dei produttori diretti. Fast food, supermercati, fabbriche, macelli e piccole fattorie diventeranno il terreno della sua instancabile marcia verso la consapevolezza.
In questo viaggio pieno di scoperte ma anche di incertezze, Pollan dovrà affrontare molte esperienze che lo metteranno a dura prova, dovrà combattere e accettare compromessi, dovrà forzare la sua indole e imparare a cacciare e a uccidere per nutrirsi. Alla fine però ritroverà la strada di un rapporto diverso con madre natura e sarà in grado di scegliere come comprare, cucinare e mangiare.
La sua ricerca si conclude con un menù a quattro portate dove finalmente quello che c’è nel piatto non è più un dilemma ma la storia appena raccontata.

Recensione

Una vecchia espressione dice: siamo cosa mangiamo
Ma sappiamo davvero cosa mangiamo?

E’ questo il vero problema e Michael Pollan, uno dei più influenti esperti di alimentazione del mondo, cerca di rispondere a questa domanda con una vera e propria indagine alla scoperta di quello che mangiamo, partendo dalle fonti del problema: le fattorie e i campi che producono il nostro cibo.
Ogni tappa forma un anello della catene alimentare (cioè la coltivazione, produzione e consegna degli alimenti) e Pollan ci svela i retroscena e le scoperte delle quattro catene alimentari che formano il nostro piatto.

1) Industriale
2) Biologica industriale
3) Sostenibile locale
4) Caccia-raccolta

L’autore ci descrive il suo viaggio alla scoperta del cibo con intelligenza e ironia (senza annoiare il lettore).
Ad esempio, lo sapevate che nella catena industriale l’ingrediente principale è il mais?
Il mais è presente in quasi tutti i prodotti dell’industria alimentare, dal mangime alle bevande gassate, dalla farina alle merendine ecc.
Pollan ci spiega la sua origine e come ha conquistato l'America (nel vero senso della parola).
Durante il suo viaggio scopriamo che nella catena biologica-industriale non utilizzano i concimi chimici o pesticidi (ma esportano il cibo), e nella terza catena (Sostenibile locale) gli animali vivono bene, mangiano ciò che per natura devono mangiare (se sono erbivori devono mangiare erba e non mais) e possono pascolare all’aperto.
Con la quarta catena torniamo indietro di millenni (è la più antica di tutti), il pasto fai-da-te con la caccia e la raccolta di funghi e verdure.
E alla fine ci sono dei consigli per mangiare sano.

"Il dilemma dell’onnivoro" è un libro che ti fa riflettere sull'importanza del cibo che mangiamo e sulle nostre abitudini alimentari.
Mi è piaciuto molto e devo ammettere che ho seguito alcuni consigli.
Da leggere!

Titolo: Il dilemma dell'onnivoro. Cosa si nasconde dietro quello che mangiamo
Autore: Michael Pollan
Traduttore: Bartocci M.
Editore: Giunti Editore (collana Y)
ISBN: 9788809746077
Dettagli: p. 352




L'autore

Michael Pollan è un affermato giornalista e professore dell’Università di Berkley.
Collabora dal 1987 con il The New York Times Magazine ed è autore di quattro New York Times bestsellers: Food Rules: An Eater’s Manual (2010) - In Defense of Food: An Eater’s Manifesto (2008) - The Omnivore’s Dilemma: A Natural History of Four Meals (2006) e The Botany of Desire: A Plant’s-Eye View of the World (2001).
In difesa del cibo (Adelphi 2009) è stato definito uno dei migliori dieci libri del 2006 dal New York Times and the Washington Post.
Vincitore di numerosi Premi, Pollan è stato finalista per il National Book Critics Circle Award ed è apparso nella TIME 100: la classifica delle 100 personalità più influenti del 2010 del Time.
Il suo sito è: http://michaelpollan.com/

2 commenti:

  1. Sto leggendo anch'io (anche se credo che lascerò che lo recensisca un'altra penna del blog che si occupa per lavoro di 'provenienze alimentari') =P
    Credo di essere la persona meno adatta a leggere questo libro: io prima mastico e poi chiedo cos'è. Spesso evito di chiedere cosa contenga un piatto proprio per non rovinarmi il gusto scoprendo che sono presenti ingredienti che, presi a sé, non mi piacciono. E ingoio la carne senza chiedermi a che animale appartenga. Amo il cibo spazzatura e il cibo per me non è nutrimento, ma fonte di felicità se soddisfa le mie papille gustative. Insomma, Pollan con me spara a vuoto :DDD

    In ogni caso, hai idea di cosa differisca dalla versione per adulti della Adelphi? Solo il linguaggio?

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  2. Ciao Sakura, sicuramente nella versione Adelphi ci sono più descrizioni (almeno credo visto che ha 130 pagine in più).
    comunque sono consigli interessanti

    p.s. più che il cibo ho abolito alcune bevande gassate (che contengono solo mais) :-)

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