Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai libri che desidero leggere.
Questa settimana ho aggiunto nella mia lista dei desideri un romanzo ambientato nel primo Novecento, l'opera d'esordio di un autore considerato come il più grande scrittore del Giappone moderno:
Io sono un gatto di Natsume Soseki
Il Novecento è appena iniziato in Giappone, e l'era Meiji sta per concludersi dopo aver realizzato il suo compito: restituire onore e grandezza al paese facendone una nazione moderna. Il potere feudale dei daimyo è un pallido ricordo del passato, così come i giorni della rivolta dei samurai a Satsuma, e l'esercito nipponico contende vittoriosamente alla Russia il dominio nel Continente asiatico. Per Nero, il gatto di un vetturino che spadroneggia nel quartiere in cui si svolge questo romanzo, i frutti dell'epoca moderna non sono per niente malvagi: ha un pelo lucido e un'aria spavalda impensabili fino a qualche tempo fa per un felino di così umile condizione. Per il protagonista di queste pagine, invece, un gatto dal pelo giallo e grigio, che i suoi simili sbeffeggiano chiamandolo "Senza nome", le cose non stanno così: dinanzi ai suoi occhi si dispiega tutta l'oscura follia che aleggia in Giappone all'alba del XX secolo. Il nostro eroe vive a casa di un professore che si atteggia a grande studioso e che, quando torna a casa, si chiude nello studio. Di tanto in tanto il gatto va a sbirciarlo e puntualmente lo vede dormire. Certo, il luminare a volte non dorme, e allora si cimenta in bizzarre imprese. Compone haiku, scrive prosa inglese infarcita di errori, si esercita maldestramente nel tiro con l'arco, recita canti no nel gabinetto, spettegola della vita dissoluta di libertini e debosciati... Insomma, mostra a quale grado di insensatezza può giungere il genere umano in epoca moderna...
Titolo: Io sono un gatto
Autore: Natsume Soseki
Traduttore: Pastore A.
Editore: BEAT
Collana: BEAT
Data di Pubblicazione: Novembre 2010
ISBN: 886559022X
ISBN-13: 9788865590225
Pagine: 476
Formato: brossura
Prezzo: €. 9,00
e poi un classico del teatro:
Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller
Andato in scena a New York nel febbraio del '49 per la regia di Elia Kazan, Morte di un commesso viaggiatore costituisce forse il più clamoroso successo teatrale del dopoguerra - un successo che, dagli Stati Uniti, dilaga in tutto il mondo. Partendo dall'idea di descrivere, in chiave quasi comica, quanto si agita all'interno della testa di un uomo, Miller lavorò sin dall'inizio sull'ipotesi di restituire - non solo letterariamente, ma anche e soprattutto sul piano della scrittura scenica - il coesistere di presente e passato nella vita di un essere umano. Willy Loman, l'esausto commesso viaggiatore vittima di un sistema fondato sulle leggi inesorabili della produttività, è stato ed è non solo il rappresentante di un'America già percorsa dai primi brividi del maccarthismo, ma anche un eroe tragico di straordinaria efficacia.
Titolo: Morte di un commesso viaggiatore
Autore: Arthur Miller
Traduttore: Guerrieri G.
Editore: Einaudi
Collana: Collezione di teatro
Data di Pubblicazione: Gennaio 1997
ISBN: 8806069241
ISBN-13: 9788806069247
Pagine: VIII-115
Prezzo: €. 11,00
Oh, Io sono un gatto mi era piaciuto tantissimo... anche se dell'autore ho preferito Il Signorino... Secondo me Soseki, come diversi scrittori giapponesi, è riuscito a scrivere un'opera senza età. Non nel senso che piacerà sempre, ma che leggendolo non si sentono gli anni che ha, pare scritta l'altro ieri.
RispondiEliminadesidero scoprire questo autore e inizierò con questo romanzo
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