martedì 15 giugno 2010

“Il Libro Eterno” intervista: Massimo Junior D'Auria

Massimo Junior D’Auria è nato a Napoli il 6 Novembre del 1989.
Nel 2008 si è diplomato al “Liceo polispecialistico Gandhi” di Casoria, dove ha conseguito la maturità scientifica.
Attualmente è iscritto a Lettere Moderne, presso la Federico II.
Ha due grandi passioni: la lettura e la scrittura.
La sua opera d’esordio è “La vita degli altri”, edita da Arduino Sacco Editore.
Nel 2010 ha pubblicato l’antologia di racconti Nero n. 9 dalla casa editrice “Sogno Edizioni” (la mia recensione la potete trovare qui).

Massimo è stato così gentile da rispondere alle domande di questa intervista.


Ciao Massimo e benvenuto nel blog “il libro eterno”, ti va di presentarti ai lettori?

Ciao Ivana, ti ringrazio per lo spazio concessomi in questo blog, sei davvero molto gentile. Sono un ventenne studente di Lettere Moderne e aspirante scrittore. Ho pubblicato qualche racconto in antologia e due raccolte di racconti “La vita degli altri” (Arduino Sacco Editore) e “Nero N.9” (Sogno Edizioni). Segnalo che proprio pochi giorni fa è uscita un’antologia (365 Racconti erotici per un anno, Delos Books) che mi ospita e che ospita tra gli altri autori come: Alan D. Altieri, Danilo Arona, Gianfranco Nerozzi e tanti altri. Abito in provincia di Napoli e la mia più grande passione, prima che la scrittura, è la lettura, perché penso che per un aspirante scrittore leggere sia la cosa più importante, aiuta la maturazione dello stile. Leggo anche inediti per conto di un comitato di lettura di una casa editrice e collaboro con il “Writer’s Dream” un portale letterario(informazione editoriale, laboratori di scrittura e tanto altro) cui partecipano molti aspiranti scrittori. Poi faccio tante altre piccole cose che non hanno nulla a che vedere con la scrittura.


Sei giovanissimo e hai pubblicato racconti in varie antologie. Cosa rappresenta per te la scrittura?

Scrivere è prima di tutto un mio piacere personale. Infatti, come detto più volte, non sono uno di quegli autori che scrive ogni giorno un numero precisato di pagine. Io scrivo senza un vero e proprio metodo, ci sono giornate in cui posso buttare giù anche qualche migliaio di parole e altre di completo silenzio, figurato naturalmente, che a volte possono diventare anche settimane. Scrivo quando ne ho piacere, perché penso che un hobby, come per me al momento è la scrittura, non debba diventare una forzatura.


Vuoi parlarci della tua antologia di racconti “Nero n. 9”?

“Nero n.9” è una raccolta di nove racconti neri, slegati tra di loro, ma che hanno in comune più di quanto possa sembrare, è una discesa lenta, ma inesorabile, nelle sensazioni più turpi dell’animo umano. È un’opera molto diversa da “La vita degli altri”, la mia prima raccolta.
Il titolo è molto importante per comprendere al meglio la raccolta, il perché del “nero” naturalmente è facilmente intuibile, il “nero” è il colore che fa da sfondo alla vicende raccontate in questa raccolta, questa scelta però non coincide completamente con il noir, infatti, alcuni racconti non lo sono completamente e rappresentano una commistione di più generi, con alcune discese nel fantastico. Per quanto riguarda invece il “9” è una scelta che potrebbe sembrare unicamente legata al numero dei racconti, ma non è così.
Come ho spiegato anche nella mia post-fazione il 9 ha molti significati anche contrapposti tra di loro, giusto per far capire ai lettori cosa intendo segnalo che il 9 è considerato da alcuni come il numero del Diavolo, ma nello stesso tempo per altri(tra cui Dante) è il numero che rappresenta la massima espressione dell’amore divino, in quanto quadrato del 3.


In “Nero n. 9”, i protagonisti sono antieroi. Come mai hai scelto proprio il loro punto di vista?

Sono antieroi, perché ho sentito la necessità di esprimere anche il loro punto di vista, non che altri autori non lo facciano beninteso, spesso si hanno protagonisti perfetti, di alta levatura morale e che riflettono a lungo anche se devono spuntare la punta ad una matita. Ma l’essere umano non è così, è dominato molto più spesso dagli istinti piuttosto che dalla ragione. Perciò questi protagonisti vogliono raccontare una parte della società che a volte per paura viene nascosta. D’altra parte non bisogna nemmeno classificarli come personaggi totalmente cattivi, perché spesso si tratta di persone che si vengono a trovare in situazioni limite che non è possibile superare con uno schiocco di dita.


Quando scrivi un racconto, scrivi di getto o con una “scaletta” nella mente?

Di solito lo scrivo di getto partendo da un’idea iniziale, devo dire che però molto spesso l’idea iniziale si tramuta in corso, dando spazio a nuovi elementi o capovolgimenti che non avevo pronosticato all’inizio. La mia scrittura va molto a intuito, per certi versi può essere una cosa buona, d’altra parte ti costringe a ricontrollare molte più volte il racconto, scovando eventuali incongruenze saltate fuori dalla modifica di un passaggio o di una situazione.


Hai pubblicato i tuoi racconti con la Sogno Edizioni, come ti sei trovato con questa casa editrice?

Fino ad adesso mi sono trovato molto bene, l’editore è una persona squisita e molto competente che si sta dando comunque da fare, sono andati con un proprio stand anche alla fiera di Torino e devo dire che vedere, anche solo in foto, il mio libro esposto alla fiera mi ha fatto molto piacere. Penso che ci siano per la Sogno Edizioni grossi margini di crescita.


Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Forse, ma forse, un’altra raccolta, una sorta di fusione tra le prime due opere, con elementi de “La vita degli altri” e alcuni di “Nero N.9”. Tuttavia sto lavorando, oramai da qualche anno, a un romanzo che spero prima o poi di finire.

Ti ringrazio per lo spazio concessomi, un saluto e un ringraziamento a te, e uno anche ai lettori di questo blog.

Grazie a te Massimo, questo è il booktrailer:

2 commenti:

  1. Bella intervista!
    Consiglio vivamente la lettura di questa raccolta. Oltretutto, la veste grafica è molto gradevole.
    ciao e a presto

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  2. Grazie Luca
    Mi è piaciuta molto questa antologia.
    Aspetto la prossima raccolta

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