lunedì 9 luglio 2012

Curiosity (2): Che ne pensate dei casi letterari?

"Curiosity" è una rubrica dedicata alle domande e curiosità sul mondo dei libri, una sorta di "salotto letterario" per interagire con voi lettori.

Ieri sera ho visto in tv la pubblicità della trilogia erotica "Cinquanta sfumature di Grigio" di E.L. James, un romanzo che ha venduto milioni di copie in America e ha scalato le classifiche anche in Italia.

Tv, radio, internet, giornali, riviste, nel giro di due mesi è diventato il caso letterario del momento, ma ha suscitato molte polemiche sui contenuti e sul ruolo della protagonista, una giovane sottomessa dal bellone di turno.

Sul web ho letto molte opinioni contrastanti, ma ne parlano tutti, nel bene e nel male.. .
La mia domanda è


Che ne pensate dei casi letterari?
Li leggete per non esser tagliati fuori da ciò di cui tutti parlano o non v'interessano?


Sinceramente non seguo le classifiche e le "mode", scelgo i libri in base alla trama e alle recensioni, ad esempio la saga di E.L. James non è il mio genere, ma in passato ho letto bestseller come "il codice da Vinci" o "Twilight" per curiosità.

5 commenti:

  1. Dal titolo del post ho subito pensato a 'Cinquanta sfumature' xD
    Devo dire che col tempo sono diventata sempre più insofferente ai 'casi letterari'. O forse sono i casi letterari che si sono fatti sempre più spudoratamente frutto di marketing sfacciato e pressante e non di un successo determinato dai lettori... Twilight e Codice sono ancora riuscita a leggerli, poi mi è venuto un blocco. Non sono riuscita a leggere né La solitudine dei numeri primi né L'eleganza del riccio né Firmino... ammetto che sono molto prevenuta nei confronti di questi 'casi'. Anche perché di solito... come dire... non è che siano proprio 'sto granché.
    Anzi.

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  2. Io guardo al genere e alla trama e se mi interessa lo leggo, caso letterario o meno. Seguo l'onda delle emozioni, non la moda. Certo è che il caso letterario ti viene buttato in faccia continuamente ed è più facile trovarlo, pescare recensioni in giro, chiedere consigli alle amiche, farsi invogliare perchè lo trovi in tutte le salse ecc ecc. Ma un vero lettore sa bene cosa gli piace e non si fa fregare dal best seller.

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  3. Ormai sono diventato immune all'editoria-marketing, che è cosa ben diversa dalla narrativa.
    Non mi lascio praticamente mai trascinare in queste mode, e d'altronde se proprio decido di farmi prendere dalla curiosità lo faccio solo per libri che potrebbero interessarmi.
    Non ho mai letto i thriller svedesi perché non leggo thriller in generale, né Harry Potter poiché non è ugualmente il mio genere. Persino un caso letterario di alcuni decenni fa che viene portato sul palmo di una mano da tantissimi lettori ed "esperti", ovvero "Il nome della rosa" di Eco, mi è risultato indigesto.
    L'unica eccezione che posso citare è Kundera, caso letterario molti anni fa, ma a mio avviso meritatamente.

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  4. riflettevo anch'io su questa trilogia: sul web non si parla d'altro e pare che non ci sia blogger che non l'abbia letta, ma a me onestamente non attira più di tanto. Il caso letterario di solito è montato ad arte della case editrici, con la complicità dei distributori e delle agenzie stampa, ma il fenomeno mi lascia piuttosto indifferente. Ho letto twilight solo poco prima che uscisse il film, Harry Potter è ancora lì che aspetta, la trilogia di Stieg Larson insomma il troppo parlarne mi fa l'effetto opposto

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  5. Non compro un libro perché viene pubblicizzato come un "caso letterario", questo è certo. Studio bene il mio potenziale acquisto guardando: titolo, sottotitolo, autore, quarta di copertina, incipit, inizio capitoli, indice e leggendo qua e là per vedere stile e soluzioni dell'autore; solo dopo mi decido o meno all'acquisto. Penso che alcuni "casi letterari" siano costruiti.

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