Recensione
"Mi accingo a scrivere della mia vita; a partire dalla mia prima fanciullezza via via anno per anno fino a quella svolta fatale in cui, circa otto anni fa, mi trovai subitamente impegolato in una crisi che chiamerò 'aurea' e dalla quale non ho mai potuto districarmi."
"Io, Claudio" è l’autobiografia romanzata dell’Imperatore romano più sottovalutato della storia, Claudio (Tiberius Claudius Cæsar Augustus Germanicus; Lugdunum, 1º agosto 10 a.C. – Roma, 13 ottobre 54) o "Claudio l'Idiota, o quel Claudio, o Claudio il Balbuziente, o Cla-Cla-Claudio, o nel migliore dei casi Povero Zio Claudio", zoppo e balbuziente, figlio di Druso maggiore e Antonia minore, nipote dell’imperatrice Livia e di Marco Antonio, fratello del valoroso Germanico e nipote di Tiberio, considerato da tutti come un inetto e uno sciocco a causa delle sue infermità fisiche ma grande lettore appassionato di storia e filosofia.
"Io, Claudio" è un classico della narrativa storica e viene citato spesso dagli autori contemporanei come fonte d’ispirazione. Pubblicato nel 1934 e vincitore del James Tait Black Memorial Prize (antico e prestigioso premio letterario del popolo britannico), il romanzo viene presentato come lungo flashback da parte del protagonista che racconta l’intera storia della sua famiglia (la dinastia giulio-claudia), dalla morte di Cesare alla sua incoronazione avvenuta a cinquant'anni, svelandoci tutti gli intrighi e i complotti che hanno insanguinato l’impero per tre generazioni.
Graves offre una variegata galleria di personaggi (la maggior parte negativi) che giocano un ruolo fondamentale per la storia, tra questi Germanico, generale adorato dalle sue truppe che al contrario dei suoi familiari tratta il fratello con rispetto e affetto, Livia, descritta come una grande burattinaia che riesce ad ottenere quello che vuole a suon di veleno e congiure (persino Augusto non osa contraddirla) e Caligola, il principe pazzo che tratta Claudio come un buffone di corte.
Sono contenta di averlo letto perché mi ha davvero appassionata e poi ho una predilezione per la storia antica, soprattutto l’Impero romano, nonostante le descrizioni di guerra e date, non ci si annoia mai alla corte degli imperatori romani, Claudio ci accompagna per le vie della città eterna riportando in vita i suoi protagonisti come se fossero reali. L’autore riesce a mantenere alta l’attenzione del lettore con aneddoti e “pettegolezzi” vari (che non si discostano molto dalle fonti classiche come gli “annali” di Tacito e la “vita dei Cesari” di Svetonio) senza dimenticare il proverbiale senso dell'humour che contraddistingue il mondo anglosassone.
L'autore
Robert Graves nacque a Londra nel 1895, figlio del poeta irlandese Alfred Percival Graves e di madre tedesca, nipote del famoso storico tedesco Leopold von Ranke. Dopo gli studi compiuti a Oxford, combatté in Francia durante la prima guerra mondiale; esperienza, questa, rievocata nelle prime raccolte di versi: Over the Brazier (1916) e Fairies and Fusiliers (1917). Finita la guerra, insegnò letteratura inglese a Oxford e, per breve tempo, in Egitto. Nel 1927 si trasferì a Maiorca, dove, salvo una breve parentesi, rimase sino alla morte nel 1985.
Scrittore molto prolifico e sostanzialmente estraneo ai movimenti letterari che caratterizzarono la cultura inglese del Novecento, pubblicò una quindicina di raccolte poetiche, numerosi romanzi e una mole notevole di saggi. La sua fama è legata soprattutto a importanti studi sulla mitologia: La dea bianca (1947), I miti greci (1955) e, in collaborazione con R. Patai, I miti ebraici (1963); e a una serie di romanzi storici dedicati alla classicità: Io, Claudio (1934), Il divo Claudio (1934), Belisario (1938), Il vello d'oro (1944), Jesus Rex (1946) e La figlia di Omero (1955).
Titolo: Io, Claudio
Autore: Robert Graves
Traduttore: Coardi C.
Editore: Corbaccio
Collana: I grandi scrittori
Data di Pubblicazione: Maggio 2012
ISBN: 8863804249
ISBN-13: 9788863804249
Pagine: 400
Formato: brossura
Prezzo: € 18,60
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