Elisabetta Ossimoro è nata nel 1987 a Torino, dove si è laureata in Lettere e sta ora specializzandosi.
Nel tempo libero scrive articoli di letteratura e cinema per forum e riviste culturali.
Ha appena pubblicato il romanzo di formazione "Nix" con la casa editrice Sangel.
Elisabetta è stata così gentile da rispondere alle domande di questa intervista.
Ciao Elisabetta e benvenuta nel blog “Il libro eterno”, ti va di presentarti ai lettori?
Ciao a tutti i lettori del Libro eterno! Sono Elisabetta Ossimoro, ho 24 anni, sono laureata in Lettere (attualmente specializzanda) e autrice di un romanzo intitolato "NIX", che ho scritto a vent'anni ed è stato recentemente pubblicato (senza contributo) dalla piccola casa editrice toscana Sangel e presentato al Salone internazionale del libro di Torino. Sono nottambula (vale a dire che è difficile trovarmi a letto prima delle 3 di notte e alzata prima delle 11!), drogata di libri e cinema, scrivo articoli per riviste culturali, adoro il gelato, i manoscritti medievali, gli ebook e il trucco.
Quando è nata la tua passione per la scrittura e cosa rappresenta per te?
La mia passione per la scrittura risale più o meno a quando avevo appena imparato a scrivere: a sette anni mi ero messa in testa di scrivere un romanzo e passavo le giornate estive giocando in giardino con mio fratello e di sera trasferivo quei giochi su carta, inventando storie per il giorno dopo, come per testare se potessero funzionare nella realtà. Dopo quel primo guizzo creativo - inevitabilmente inconcluso! - nelle medie cominciai a scrivere racconti e a partecipare a concorsi letterari. Poi durante il liceo si affiancò un'attività parallela di recensioni e articoli, che continua tuttora con grande soddisfazione. A 16 anni tentai di scrivere a quattro mani con il mio migliore amico un romanzo storico ambientato in Egitto, con risultati esilaranti e grande divertimento, anche se non lo abbiamo mai finito. Il mio primo romanzo concluso fu un fantasy, scritto a 17 anni, inedito (tutto questo passato remoto mi commuove: da settentrionale quale sono, oralmente non lo uso mai!) “NIX” quindi è l'ultima tappa di un lungo viaggio, che dura da quando ho coscienza del mondo. La scrittura per me è qualcosa di inevitabile, più che di irrinunciabile, una parte essenziale del mio modo di essere. Ed è intimamente connessa con la lettura: io ho sempre letto tantissimo e di tutto, dai classici agli young adult, dai saggi alle biografie. Non c’è nessuna scrittura senza tanta, tantissima, lettura a monte.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Da lettrice compulsiva e un po’ schizofrenica vado a periodi, spaziando tra generi, epoche e paesi: di solito per ogni annata eleggo il mio autore imprescindibile. Approfitto di questo spazio per portare i lettori de Il libro eterno in giro per il mondo con alcuni dei miei autori contemporanei preferiti – solo i contemporanei, sennò vi tengo qui fino a Natale! - : Ian McEwan (Inglese, autore del celebre Espiazione), Elizabeth Strout (Statunitense, autrice di Olive Kitteridge), Madga Szabò (Ungherese, autrice de La porta), Per Olov Enquist (Svedese, autore de Il medico di corte), Cesare De Marchi (Italiano, autore del bellissimo La furia del mondo), Joan Lindsay (Australiana, autrice di Pic-Nic a Hanging Rock), Haruki Murakami (Giapponese, autore di Norwegian Wood), Amèlie Nothomb (Belga, autrice di L’igiene dell’assassino), J.M Coetzee (Sudafricano, autore di Vergogna), Mervyn Peake (Inglese, autore della Trilogia fantasy di Gormenghast) Margaret Atwood (Canadese, autrice di L’altra Grace), William Somerset Maugham (Inglese, autore del Velo dipinto). Tra i “generazionali immancabili” cito naturalmente Tolkien e J.K. Rowling, che ci hanno accompagnati nel lungo viaggio dall’infanzia all’età adulta. Aggiungo che in questo periodo leggo molti saggi sul femminismo e consiglio quelli di Michela Marzano e Loredana Lipperini.
Cosa stai leggendo adesso?
Sto leggendo “A me le guardie!” di Terry Pratchett, un autore che in adolescenza non amavo e di cui non capivo l’ironia: mi sono ripromessa di leggerlo nuovamente ora, per vedere se riuscirò finalmente ad apprezzarlo.
Ci vuoi parlare del tuo romanzo “Nix”? Qual è stata la tua ispirazione per creare questo romanzo?
Appena uscita dal liceo sono arrivata a un punto di saturazione: la cosiddetta letteratura “dei lucchetti a Ponte Milvio” ha raggiunto livelli di diffusione stratosferici, con il risultato che alcuni giovani scrittori hanno a loro volta cominciato a sfornare, quasi senza accorgersene, romanzi adolescenziali melensi, pieni di stereotipi, in cui mettevano in scena un’inconsapevole caricatura di se stessi. Il travaso di bile che ha avuto come conseguenza la nascita di Nix è partito dalla lettura di uno di questi libri, scritto da un’autrice ventenne emula di “Mr. lucchetti”. Insomma, Nix è stato un atto di ribellione contro una visione degli adolescenti che non ho mai condiviso e che ha paradossalmente finito per far credere a tanti ragazzi della mia generazione di essere effettivamente così.
Nix è ambientato l’ultimo anno di liceo e segue le disavventure del protagonista e dei suoi amici lungo il viaggio verso la Maturità (tra compiti, collettivi pomeridiani e gite scolastiche), mettendo in evidenza peculiarità, amori, riflessioni, contraddizioni, gioie e dolori dell’essere adolescenti. Tutto questo dalla prospettiva inedita di un ragazzo particolare, che guarda il mondo con un disincanto notevole, con una criticità feroce che è propria del sentire adolescente e cui quasi nessuno fa mai veramente riferimento quando si parla di giovani.
C’è qualche personaggio a cui ti senti legata?
Tutti i personaggi rispecchiano in certa misura una parte di me. Sono particolarmente legata alla ragazza di McEwan, un personaggio che resta senza nome dall’inizio alla fine, che è l’incarnazione dello spirito nichilista che pervade tutto il romanzo. Nel suo tentativo di diventare invisibile ha sviluppato una capacità di osservare il mondo da spettatrice consapevole, lucida e disincantata, anche più dura del protagonista, con cui ha dei battibecchi surreali e stranianti. E’l’unica che riesca ad osservare Nix in controluce, a vederne le ombre e l’inadeguatezza, che lui invece vorrebbe celare sotto una maschera di perfezione ed emancipazione sociale.
C’è qualche aneddoto legato alla scrittura di “Nix” che vorresti raccontare?
Questo è divertente: ho creato Nix alla fine del 2006, concependo per lui un carattere e una fisicità molto precisa, ma completamente inventata, per quanto sia un miscuglio di caratteristiche che ho ritrovato in miei amici e conoscenti, oltre che molti difetti, peraltro tutti miei! Il caso ha voluto che un paio d’anni dopo incontrassi un ragazzo che ricorda Nix in tutto e per tutto, dal fisico al carattere, fino ai difetti. E’stato un caso, ma è davvero bizzarro trovarti davanti qualcosa che credevi di aver inventato tu e dialogarci è a dir poco alienante! Ciò che mi ha rasserenato è che adesso so cosa rispondere quando qualcuno mi dice “Nix è poco credibile, è assolutamente sopra le righe”. Adesso posso togliermi la soddisfazione di ribattere: “Io Nix l’ho addirittura incontrato, perciò non solo è verosimile, ma esiste davvero, in carne ed ossa!”
Cosa pensi del panorama editoriale italiano?
Penso che le grandi case editrici siano sostanzialmente inaccessibili agli esordienti (a meno di colpi di fortuna, agenti e raccomandazioni) mentre le piccole il più delle volte si rivelano a pagamento. Diciamo che mi sono scontrata con il problema di avere tra le mani un romanzo con tematiche e posizioni fuori moda: ho impiegato quattro anni a trovare un editore disposto a pubblicarmi senza chiedermi dei soldi. Spesso mi è stato rimproverato dagli editori cui ho proposto Nix che il mio romanzo non rientra in un genere specifico, che non è un fantasy, che non parla di vampiri e che non è pensato per un pubblico preciso. Secondo me il fatto di rivolgersi a un pubblico vasto e di riuscire a parlare agli adolescenti come ai novantenni è la forza del libro, non la sua debolezza. La logica di mercato purtroppo non corre quasi mai di pari passo con l’intenzione artistica, e scegliere di non cavalcare l’onda della moda letteraria del momento si rivela quasi sempre un salto nel buio. Ma sinceramente sono orgogliosa di correre questo rischio.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Dunque, progetti per il futuro... prima di tutto conseguire la laurea specialistica. Poi, a me piacerebbe insegnare, anche se in questo periodo storico e in questo paese per i futuri insegnanti tira una brutta aria. E spero, naturalmente, di ricominciare presto a scrivere, visto che tra ben due tesi di laurea di fatto sono ferma da quattro anni: di sicuro, visto il mio carattere mutevole, sarà qualcosa di tutt'altro genere rispetto a Nix.
Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Se scrivete, scrivete per voi stessi, non per gli altri, o per pubblicare: è l’unico sistema per far durare per sempre le cose che imparerete, che vi arricchiranno, facendo di voi delle persone migliori, oltre che degli scrittori migliori! Auguro buona giornata a tutti, ringrazio te e i tuoi lettori per il tempo che mi avete dedicato e vi rimando a un po’di contatti:
Se qualcuno di voi dovesse leggere Nix, questa è la mia mail per darmi il vostro parere, che sarà pubblicato sul mio blog: elyossimoro@hotmail.it
Questo è l’indirizzo del mio blog, dove trovate le foto delle presentazioni, tutte le recensioni e tanto altro: http://www.elisabettaossimoro.blogspot.com/
Questa è la pagina Anobii di Nix: http://www.anobii.com/books/Nix/9788897040378/01eb9919619a123e96/
Questa è la pagina di Facebook di Nix:
http://www.facebook.com/pages/NIX-di-Elisabetta-Ossimoro/105415369562146
Questa è la mia prima intervista, in cui trovate ulteriori informazioni per “completare il quadro”:
http://terrysfantasy.blogspot.com/2011/07/due-chiacchere-con-elisabetta-ossimoro.html
Grazie Elisabetta!
Questa è la sinossi di "Nix".
Nix non è un serial killer, non è un mago e nemmeno un vampiro. Nix ha diciannove anni, un fascino spiazzante e una fidanzata molto bionda. Ha due amici carissimi, Ermanno e Ottilia, con cui affronta le piccole tragedie quotidiane dell’ultimo anno di liceo. Ha incubi ricorrenti, che lo perseguitano ogni notte.
Nix sa moltissimo e parla poco, avanza verso la Maturità con un’eleganza talmente naturale da sembrare studiata, trova il bene e il male nei posti più improbabili, ha reazioni imprevedibili nei contesti più strani.
Intorno a lui si muove un mondo di scuola, compiti, gite scolastiche, supposti intellettuali, presunti idioti, parenti stretti, creature evanescenti, professori sull’orlo di una crisi di nervi, opere d’arte, oggetti inanimati, storie d’amore che iniziano e finiscono.
Le sue poche parole affilate dissacrano le istituzioni, cercano un’eternità possibile in quel circo di luoghi comuni che è la fine dell’adolescenza. Vano è ogni tentativo di comprendere il perché della sua inquietudine, del precoce disincanto e dell’immagine troppo sfocata che ha del suo domani. Ma chissà… forse, prima dell’ultimo atto, arriverà una risposta.
molto bella questa intervista!!!
RispondiEliminaGrazie! :-)
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