Il passaggio è il primo romanzo di una trilogia ambientata in un futuro post-apocalittico.
Recensione
Leggere un romanzo come “il passaggio” vuol dire entrare in un mondo di storie ed emozioni che ti coinvolgono dall’inizio alla fine.
La vicenda inizia nel 2018 con Amy Harper Bellafonte, una bambina di sei anni che è stata abbandonata in un convento dalla madre.
La piccola viene affidata a Suor Lacey che si affeziona subito a lei, ma Amy non è come le altre, ha una maturità e una lucidità che non ti aspetti da una bambina della sua età.
Nello stesso tempo il Dottor Jonas fa una scoperta destinata a cambiare il mondo, un virus in grado di curare le malattie terminali.
I militari capeggiati dal colonello Sykes, decidono di creare il progetto Noah (come l’arca di Noè) e di sperimentare il farmaco su 12 detenuti condannati a morte.
Per convincere i detenuti a firmare la via libera alla sperimentazione, Sykes chiede aiuto dall’agente dell’FBI Wolgast.
L’uomo svolge egregiamente la sua missione finché non lo costringono a rapire Amy (i militari vogliono sperimentare il farmaco su una bambina).
L’incontro con la piccola apre una vecchia ferita in Wolgast, che rivede in lei la figlia morta e per questo cerca d’impedire l’esperimento, ma è ormai troppo tardi.
Il farmaco trasforma i 12 detenuti in virali (una via di mezzo tra i vampiri e gli zombie) che fuggono dalla base e uccidono (o infettano) tutte le persone che incontrano, ma su di Amy ha un altro effetto…
Decenni dopo, gli ultimi sopravissuti cercheranno un modo per sconfiggere i virali che hanno conquistato il mondo.
Il romanzo è diviso in due tempi, nel primo ci troviamo in un prossimo futuro prima dell’infezione dal virus e nel secondo in uno scenario post-apocalittico con gli ultimi sopravvissuti al contagio.
Grazie all’uso sapiente del flashback, l’autore caratterizza ogni personaggio nei minimi particolari. Conosciamo tutto di loro, ogni pensiero o emozione, con uno stile molto cinematografico.
La trama è ben sviluppata anche se in alcuni punti la narrazione è più lenta (soprattutto nella prima parte) e il finale è in sospeso perché è una trilogia.
Ho scoperto su un sito che “il passaggio” è nato dalla richiesta della figlia dell’autore di scrivere un racconto su una ragazzina che salva il mondo, infatti la vera protagonista è Amy, una bambina molto sensibile che è cresciuta troppo in fretta a causa della povertà.
Mi piace molto il suo rapporto con Wolgast perché è un legame affettivo che va oltre i vincoli di sangue. Lui le vuole bene e cerca di proteggerla, ma non può impedire ai virali di distruggere il mondo.
E’ un vero peccato che non è sempre presente nella storia, sicuramente nei prossimi romanzi avrà più spazio.
Dimenticate l’aglio, il crocifisso o l’acqua santa, non hanno effetto sui virali che sono praticamente invincibili e hanno la facoltà di manipolare la mente della gente.
Il romanzo mi è piaciuto e devo ammettere che l’ho scelto perché mi piace molto la fantascienza, e il tema post-apocalittico ha attirato subito la mia attenzione.
Consigliato agli amanti del genere.
L’autore
Justin Cronin è nato nel New England, è professore di letteratura inglese alla Rice University e vive con la famiglia a Houston, in Texas. Il suo primo libro, Mary and O'Neil, ha vinto il prestigioso premio Pen/Hemingway. Il passaggio è stato l'evento editoriale americano del 2010 e presto diventerà un film diretto da Ridley Scott.
• Autore: Justin Cronin
• Traduttori: Biavasco A., Guani V.
• Editore: Mondadori (collana Omnibus)
• Data di Pubblicazione: Aprile 2011
• ISBN: 9788804606376
• Dettagli: p. 885
Ci avevo giò fatto un pensierino, ora la curiosità mi logora!
RispondiEliminaMi piacerebbe leggerlo!!!
RispondiEliminaun libro fantastico con una trama avvincente....
RispondiEliminaconsiglio a chiunque di leggerlo
gran bel libro, ed ottimo riassunto, unico appunto:i vampiri non camminano sotto il sole...
RispondiEliminaInutile appunto.
RispondiEliminaCito: "I virali NON sono i soliti vampiri assetati di sangue..."
Per il resto: libro magnifico!