sabato 7 febbraio 2015

“Il Signore delle Mosche” - William Golding

Recensione 

“I due ragazzi erano uno di fronte all'altro e si guardavano. Da una parte c'era il mondo brillante della caccia, della tattica, dei giochi feroci e pieni di destrezza; dall'altra il mondo del senso comune, con le sue aspirazioni e con le sue delusioni.” 

Durante un conflitto mondiale, un aereo che trasporta degli allievi di una prestigiosa scuola inglese precipita su un’isola deserta.
Non ci sono adulti da seguire ma i sopravvissuti, bambini e preadolescenti, non si perdono d’animo e cercano di creare una società con delle regole e delle leggi. Eleggono come capo Ralph, un bel ragazzo biondo che li ha adunati grazie al suono di una conchiglia e assegnano al capo coro Jack, il compito di cacciare i maiali selvatici che scorazzano nella foresta.
All’inizio la vita sull’isola procede senza grandi problemi: i piccoli giocano sulla spiaggia e i grandi costruiscono rifugi, e si occupano del fuoco per farsi notare dalle navi di passaggio o gli aerei. Ma tra Jack e Ralph nascono delle incomprensioni ed è l’inizio di una scissione del gruppo. La permanenza sull’isola si trasformerà in un incubo…

“Il Signore delle Mosche” (1954) è il primo romanzo dello scrittore britannico William Golding, premio nobel per letteratura nel 1983. E’ una storia inquietante e cupa che descrive le avventure di un gruppo di ragazzini che si ritrova su un’isola deserta dopo un disastro aereo. La convivenza all’inizio sembra pacifica e solidale ma a causa di alcuni eventi importanti (come la prima uccisione del maiale e la ricerca di una “bestia” sconosciuta) perdono gradualmente la propria umanità. I valori come amicizia, solidarietà, altruismo vengono dimenticati e l’istinto animalesco prende il posto della razionalità e delle regole.
Il titolo riprende uno degli appellativi di Belzebù e nel romanzo viene raffigurato come una testa di maiale, una rappresentazione del male che infetta l’anima dei ragazzi.

E’ una storia corale ma i protagonisti principali sono quattro: Ralph, Jack, Piggy e Simon.
Ralph è il leader del gruppo, bello e forte ma allo stesso tempo giusto con tutti; rimpiange la sua famiglia e la sua vita “nomale”. Rappresenta l’ultimo appiglio alla civiltà.
Jack Merridew è l’anima nera della storia, incarna l’istinto animalesco e la voglia di primeggiare sugli altri con violenza, come nella più classica legge della giungla: quella del più forte.
Piggy è un amico di Ralph, il più saggio e intelligente dei gruppo ma troppo debole e malato per essere preso sul serio, lo prendono in giro per il suo aspetto goffo e non ascoltano i suoi giusti consigli.
Simon è il personaggio che mi ha colpito di più; tranquillo e molto timido, sembra un ragazzo qualsiasi e invece è fondamentale per la storia, infatti “dialogherà” con “Il Signore delle Mosche” e scoprirà la verità sulla “bestia”.

La storia mi è piaciuta molto, Golding è molto bravo a creare la suspense man mano che si prosegue con la lettura. L’ambientazione è molto curata e ricca di particolari, ma quello che mi ha colpito di più è l’età dei protagonisti, dai sei ai dodici anni.
Forse è proprio questa la forza della storia, il terribile pensiero che dei bambini puri e innocenti possano diventare dei demoni senza pietà.
Fa riflettere e consiglio la lettura a tutti.

Titolo: Il signore delle mosche
Autore: William Golding
Traduttore: Donini F.
Editore: Mondadori
Collana: Oscar classici moderni
Data di Pubblicazione: Febbraio 2001
ISBN: 8804492465
ISBN-13: 9788804492467
Pagine: 250
Prezzo: €. 9,50

2 commenti:

  1. Lo leggerò anche io questo mese, è il mio consiglio di febbraio ma ho paura che non mi piaccia, non so ma è abbastanza distante dai miei gusti!

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  2. Non ti lascerà indifferente, questo è sicuro. Leggerò il tuo commento :-)

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