domenica 20 novembre 2011

Quo vadis? - Henryk Sienkiewicz

Recensione

“Quo Vadis?” è il capolavoro di Henryk Sienkiewicz, autore polacco che nel 1906 vinse il Premio Nobel della Letteratura. Il romanzo, ambientato nella Roma imperiale di Nerone, descrive la tormentata storia d’amore tra un soldato romano pagano, Marco Vinicio, e una schiava, Licia, figlia del re dei Lici e allevata a Roma da una famiglia convertita al cristianesimo.

Ho letto questo romanzo qualche anno fa dopo aver visto la trasposizione cinematografica con Robert Taylor e Deborah Kerr (rivista oggi tra l’altro), e devo ammettere che è una storia che amo molto, perchè non descrive solo l’amore contrastato fra due giovani che appartengono a due mondi totalmente diversi (pagano e cristiano), ma è anche un ritratto impietoso della grandezza e della decadenza dell’Impero di Nerone, con i suoi lussi, i suoi sfarzi e le sue nefandezze, come l’incendio di Roma e la persecuzione dei cristiani.

Il titolo riprende un episodio descritto nel libro apocrifo degli “Atti di Pietro”, l’apostolo in procinto di scappare da Roma, incontra Gesù sulla Via Appia e gli chiede Quo vadis, Domine? (Dove vai, Signore?) e Gesù, Eo Romam, iterum crucifigi (Vado a Roma, per essere crocifisso nuovamente), e San Pietro torna indietro per affrontare il suo destino.

Marco Vinicio rappresenta l’uomo romano che ama il potere e la guerra, e non si ferma davanti a niente pur di ottenere quello che vuole. Ama perdutamente Licia ma al suo rifiuto (la ragazza è combattuta tra l’amore per lui e la sua fede in Cristo), chiede aiuto a suo zio Petronio per sottrarla dalla sua famiglia adottiva e farla sua schiava, ma l’amore puro della ragazza e l’incontro con i cristiani, lo trasformeranno in un uomo migliore.
Tra i vari personaggi storici descritti, ho apprezzato soprattutto la figura di Petronio, zio di Vinicio e autore del Satyricon, un personaggio molto ironico e intelligente che prende spesso in giro Nerone e cerca di aiutare il nipote con Licia.
Nerone, come nella tradizione, viene descritto come un tiranno spietato, pieno di manie di grandezza che cerca l’approvazione dei suoi “amici” e non sopporta le critiche (pena la morte). Fa incendiare Roma per ricostruirla con palazzi maestosi, ma a causa delle ribellioni del popolo che cerca un colpevole, accusa i cristiani del suo crimine e li perseguita con crudeltà.

L’ambientazione storica è molto curata, Henryk Sienkiewicz descrive con minuzia di particolari gli usi e costumi del tempo, soprattutto le feste alla corte dell’Imperatore e il martirio dei cristiani all’arena (con belve e crocifissioni).

“Quo Vadis?” è un romanzo davvero coinvolgente e lo consiglio a tutti gli amanti dei romanzi storici.


• Titolo: Quo vadis?
• Autore: Henryk Sienkiewicz
• Traduttore: Zucconi T.
• Editore: Mondadori
• Collana: Oscar classici
• Edizione: 4
• Data di Pubblicazione: 2001
• ISBN: 8804495774
• ISBN-13: 9788804495772
• Prezzo: € 10.00

8 commenti:

  1. Ah, che bello questo libro. Mi ricorda la mia adolescenza e i capodanni passati a guardare il film con il mio migliore amico. Comunque, a parer mio, meglio il film, perché meno buonista. Infatti, alla fine, pur sposando la causa dei cristiani, Vinicio resta pur sempre un pagano.

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  2. Adoro il film e lo rivedo sempre con piacere, in effetti in alcune parti è diverso dal romanzo.

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  3. Prima della tua recensione, solo dal titolo non mi diceva nulla! Lo cercherò!

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  4. Pensa che mia madre ha un'edizione di questo libro degli anni '50, che io ho "restaurato" rilegandolo e reincollando le pagine che stavano cedendo.

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  5. Ariano che belle le edizioni del passato, scommetto che hai fatto una bellissima sorpresa a tua madre.

    Aedes se ami il genere, ti consiglio di leggerlo perchè è davvero un bel romanzo, un classico.

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  6. Oltre alla bellezza del libro e alla possibilità di immedesimarsi in certi fatti veramente accaduti in un modo così reale, io ho provato, attraverso questo libro,la Gioia dei cristiani nell'abbandonarsi alla Volontà del Signore

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  7. La mia mammina nata nel 1923 ha avuto un fratello nato sei anni dopo di lei. Adesso vi chiederete cosa c'entra con il romanzo. Be', il suo nome era Licia, e dello zio, cioe di suo fratello Vinicio! Mi chiedevo sempre, come ha potuto esserne tanto sicura la nonna, cioè, la loro madre, che avrebbe completato la storia? 😊

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  8. Licia non e schiava ma figlia dell re.In originale si chiama Ligia.Sienkiewicz vinse Nobel nell 1905.

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