martedì 7 settembre 2010

Il ladro d’acqua – Ben Pastor

Introduzione

Com’è morto Antinoo (il favorito dell’Imperatore Adriano)?
E’ stata una disgrazia o un omicidio?
Se è stato un omicidio chi è l’assassino?
Un nemico del regno o Adriano stesso, come sacrificio agli dèi?

Stando a quanto scrive Adriano nella sua autobiografia, nell'ottobre dell'anno 130, durante un viaggio in Egitto "Antinoo affogò nel Nilo" e dopo la sua morte, ossessionato dal suo ricordo, modificò il nome delle stelle, eresse una città a suo nome (Antinoupolis) e invase l'impero di innumerevoli statue e templi in suo onore divinizzandolo.
Ma vari biografi hanno sollevato dubbi riguardo alla sua morte e hanno ipotizzato il suicidio o l’omicidio.
Lo storico greco Cassio Dione Cocceiano nella sua “storia romana”, insinuava che Antinoo fosse stato sacrificato o si fosse volontariamente offerto in sacrificio, perché qualcuno gli aveva dichiarato che soltanto la sua volontaria morte avrebbe salvato la vita all’imperatore.
Elio Sparziano, storico romano vissuto tra il IV ed il V secolo e tra i compilatori della Historia Augusta, ipotizzava l’omicidio; purtroppo non abbiamo informazioni su di lui, sappiamo solo che era uno storico al servizio di Diocleziano.
Ben Pastor (scrittrice italiana naturalizzata statunitense) gli ha dato una nuova vita e lo ha reso protagonista di una serie di gialli storici, ambientati nel quarto secolo d.C.
“Il ladro d’acqua” è la sua prima indagine.


Trama

Elio Sparziano, comandante di un reggimento per l’imperatore Diocleziano e amante della storia, deve redigere la biografia di “coloro che furono chiamati col nome di Caesar, Princeps o Augustus” e soprattutto deve scoprire com’è morto il leggendario Antinoo, il favorito dell’imperatore Adriano, affogato misteriosamente nel Nilo, quasi due secoli prima.
Su incarico dell’imperatore, Elio raggiunge l'Egitto per scoprire la verità e nel corso dell’inchiesta ritrova un lontano amore, la seducente Anubina, ma affronta anche gravi pericoli, rischiando perfino la vita...


Recensione

La morte di Antinoo è un mistero insoluto da secoli e mi è piaciuta l’idea di ambientare la vicenda due secoli dopo la sua scomparsa e con un protagonista realmente esistito (non è improbabile che il vero Elio Sparziano per redigere la biografia di Adriano, si sia spostato da un paese all’altro per cercare notizie dell’imperatore).
Le descrizioni dei luoghi sono molto accurate, prima in Egitto ad Antinopoli e dopo a Roma e Tivoli nella famosa villa Adriana.
L’intreccio storico è davvero coinvolgente (tra realtà storiche e inventate) e procede per gradi, senza fretta, come un mosaico in cui ogni tassello si incastra al punto giusto.
Devo ammettere che è stato un vero piacere leggerlo.

Come si fa a non amare la storia con un romanzo come “il ladro d’acqua” ?


Titolo: Il ladro d'acqua
Autore: Ben Pastor
Traduttore: Bonini P.
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Paperback
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 8860616646
ISBN-13: 9788860616647

3 commenti:

  1. Questo libro, pur valido come impostazione narrativa e tecnica compositiva, a dispetto di quanto asserisce la scrittrice, che pure si definisce archeologa, presenta numerosi errori storici e valutazioni alquanto inverosimili. Eccone alcuni:Sparziano è considerato dagli storici una sorta di pseudonimo del vero scrittore della Historia Augusta, scritta non sotto Diocleziano ma pare sotto Costantino; si citano per ben due volte le popolazioni dei saraceni, credo per indicare le popolazioni arabe, ma questo nome non appare mai nel mondo latino, ma cristiano, alquanto tardi e non certo nel IV sec.d.C.; la ricostruzione del Palazzo di Spalato è alquanto inverosimile: si parla di un imperatore che fa coltivare cavoli nel suo giardino, quando questi appariva a tutti come un dio sulla terra e tutto il palazzo residenziale era inaccessibile ai più e solo alla corte imperiale, le cui guardie del corpo erano persino eunuchi, senza sesso, perchè potevano essere a contatto dell'imperatore, che mai avrebbe parlato nel modo usato dalla scrittrice a un suo suddito e lo avrebbe ricevuto così familiarmente; ad Antinopoli non vi era un anfiteatro, essendo città greca, come Alessandria d'Egitto, che pure non aveva alcun anfiteatro; l'obelisco pinciano si dice nel romaqnzo essere stato a Villa Adriana ed essere stato poi trasportato via da Eliogabalo ( questo potrebbe anche essere avvenuto, ma allora non si spiegherebbe il suo ritrovamento al Circo Variano presso Porta Maggiore, se la tomba e quindi l'obelisco stesso fossero stati, come afferma la scrittrice ( e qui l'ipotesi non ha alcun fondamento) presso i giardini vaticani; si dimentica che una presumibile tomba-tempio di Antinoo è stata proprio ritrovata a Villa Adriana, di cui si cita uno strano mausoleo circolare non presente nel sito attuale; per convalidare l'ubicazione dell'obelisco se ne falsifica l'iscrizione che afferma espressamente di "essere, assieme alla tomba di Antinoo, nei giardini del principe di Roma", arrivando ad affermare ( non so con quale fondamento) che la parola "principe" può essere anche letta al femminile ( dunque: " i giardini di Roma principessa??). Si può ancora continuare, ma è meglio lasciar perdere, considerando che un romanzo è sempre opera di fantasia, come giustamente afferma non la scrittrice, ma l'editore.

    Raffaele Mambella

    Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Ben_Pastor"

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  2. ma lei è l'autore di "Antinoo. «Un dio malinconico» nella storia e nell'arte"?

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  3. Sì e ormai da quasi ventanni me ne sto occupando, trovando sempre più argomenti nuovi e affascinanti.

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