Nuovo appuntamento con la rubrica Top Ten Tuesday, il meme creato dal
blog “The Broke and the Bookish”.
Per partecipare bisogna rispondere alla domanda a tema che
trovate qui
e stilare una top 10 personale.
Questo è l’argomento della settimana:
2) Il giovane Holden di J.D. Salinger
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio d'infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. Carini e tutto quanto -chi lo nega - ma anche maledettamente suscettibili.
3) Le notti bianche di F.M. Dostoevskij
Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell'anima! ... Parlando d'ogni sorta di signori capricciosi e collerici, non ho potuto fare a meno di rammentare anche la mia saggia condotta in tutta quella giornata.
4) Harry Potter e il prigioniero di Azkaban di J. K. Rowling
Harry Potter era un ragazzo insolito sotto molti punti di vista. Prima di tutto, odiava le vacanze estive più di qualunque altro periodo dell'anno. Poi voleva davvero fare i compiti, ma era costretto a studiare di nascosto, nel cuore della notte. E per giunta era un mago.
5) Il Grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald
Negli anni più vulnerabili della giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai più uscito di mente.
"Quando ti vien voglia di criticare qualcuno" mi disse "ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu". Non disse altro, ma eravamo sempre stati insolitamente comunicativi nonostante il nostro riserbo, e capii che voleva dire molto più di questo. Perciò ho la tendenza a evitare ogni giudizio, una abitudine che oltre a rivelarmi molti caratteri strani mi ha anche reso vittima di non pochi scocciatori inveterati.
6) Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
Lo studio era intriso d'uno splendido odore di rose, e quando la lieve brezza estiva frusciava tra gli alberi del giardino, dalla porta aperta penetrava il pesante profumo delle serenelle, o quello più delicato dei rosaspini. Sdraiato nell'angolo di un divano coperto di stoffe persiane, e fumando, secondo la sua abitudine, un numero indefinito di sigarette, Lord Henry Wotton poteva vedere i fiori di un'acacia, colorati e dolci come il miele, quei rami fragili che pareva potessero appena sopportare una bellezza tanto splendida; e di quando in quando l'ombra fantastica di un uccello volante si proiettava e scorreva sulle pesanti tende di seta, con una specie di fuggitivo effetto giapponese, facendogli ricordare quei pittori di Tokio, dal viso di giada pallida, che pur servendosi d'un'arte necessariamente statica, cercano di rendere il senso della velocità e del moto.
7) Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier
8) Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, l'ubriacone, l'attaccabrighe?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.
Uno morì di febbre,
uno bruciato in miniera,
uno ucciso in una rissa,
uno morì in prigione,
uno cadde da un ponte mentre faticava per moglie e figli –
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
9) Anna Karenina di Lev Tolstoj
Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.
10)Cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.
Top 10 dei miei incipit preferiti
Questa è la mia top10
1) Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen:
È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso
di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie. E benché poco
sia dato sapere delle vere inclinazioni e dei proponimenti di chi per la
prima volta venga a trovarsi in un ambiente sconosciuto, accade
tuttavia che tale convinzione sia così saldamente radicata nelle menti
dei suoi nuovi vicini da indurli a considerarlo fin da quel momento
legittimo appannaggio dell'una o dell'altra delle loro figlie.2) Il giovane Holden di J.D. Salinger
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio d'infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. Carini e tutto quanto -chi lo nega - ma anche maledettamente suscettibili.
3) Le notti bianche di F.M. Dostoevskij
Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell'anima! ... Parlando d'ogni sorta di signori capricciosi e collerici, non ho potuto fare a meno di rammentare anche la mia saggia condotta in tutta quella giornata.
4) Harry Potter e il prigioniero di Azkaban di J. K. Rowling
Harry Potter era un ragazzo insolito sotto molti punti di vista. Prima di tutto, odiava le vacanze estive più di qualunque altro periodo dell'anno. Poi voleva davvero fare i compiti, ma era costretto a studiare di nascosto, nel cuore della notte. E per giunta era un mago.
5) Il Grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald
Negli anni più vulnerabili della giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai più uscito di mente.
"Quando ti vien voglia di criticare qualcuno" mi disse "ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu". Non disse altro, ma eravamo sempre stati insolitamente comunicativi nonostante il nostro riserbo, e capii che voleva dire molto più di questo. Perciò ho la tendenza a evitare ogni giudizio, una abitudine che oltre a rivelarmi molti caratteri strani mi ha anche reso vittima di non pochi scocciatori inveterati.
6) Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
Lo studio era intriso d'uno splendido odore di rose, e quando la lieve brezza estiva frusciava tra gli alberi del giardino, dalla porta aperta penetrava il pesante profumo delle serenelle, o quello più delicato dei rosaspini. Sdraiato nell'angolo di un divano coperto di stoffe persiane, e fumando, secondo la sua abitudine, un numero indefinito di sigarette, Lord Henry Wotton poteva vedere i fiori di un'acacia, colorati e dolci come il miele, quei rami fragili che pareva potessero appena sopportare una bellezza tanto splendida; e di quando in quando l'ombra fantastica di un uccello volante si proiettava e scorreva sulle pesanti tende di seta, con una specie di fuggitivo effetto giapponese, facendogli ricordare quei pittori di Tokio, dal viso di giada pallida, che pur servendosi d'un'arte necessariamente statica, cercano di rendere il senso della velocità e del moto.
7) Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier
Sognai l'altra
notte che ritornavo a Manderley.
Mi pareva di essere al cancello che dà sul viale d'ingresso, e non potevo entrare: la via era sbarrata. Una catena con un lucchetto chiudeva il cancello. In sogno chiamavo il guardiano, ma nessuno mi rispondeva, e accostandomi a guardare di tra le sbarre arrugginite, mi accorgevo che la casetta era disabitata.
Non un fil di fumo usciva dal camino, e le finestrelle ingraticciate sembravano grandi occhi sconsolati. Poi, come accade in sogno, dotata di sovrannaturale potenza, simile a uno spirito, passavo attraverso la barriera che m'impediva la via. Tortuoso il viale si snodava dinanzi a me, ma, via via ch'io avanzavo, mi accorgevo che non era più quello di una volta, era angusto e trascurato, e non era il viale che avevo conosciuto.
Mi pareva di essere al cancello che dà sul viale d'ingresso, e non potevo entrare: la via era sbarrata. Una catena con un lucchetto chiudeva il cancello. In sogno chiamavo il guardiano, ma nessuno mi rispondeva, e accostandomi a guardare di tra le sbarre arrugginite, mi accorgevo che la casetta era disabitata.
Non un fil di fumo usciva dal camino, e le finestrelle ingraticciate sembravano grandi occhi sconsolati. Poi, come accade in sogno, dotata di sovrannaturale potenza, simile a uno spirito, passavo attraverso la barriera che m'impediva la via. Tortuoso il viale si snodava dinanzi a me, ma, via via ch'io avanzavo, mi accorgevo che non era più quello di una volta, era angusto e trascurato, e non era il viale che avevo conosciuto.
8) Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, l'ubriacone, l'attaccabrighe?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.
Uno morì di febbre,
uno bruciato in miniera,
uno ucciso in una rissa,
uno morì in prigione,
uno cadde da un ponte mentre faticava per moglie e figli –
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
9) Anna Karenina di Lev Tolstoj
Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.
10)Cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez
Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.
Nessun commento:
Posta un commento