Alexia Bianchini, classe 1973, autrice di romanzi
fantasy dalle venature dark. Mamma sprint di tre splendidi pargoli.
Con CIESSE edizioni ha pubblicato MINON, romanzo
Dark Fantasy con Fiorella Rigoni. Nel 2012 è stata pubblicata l’antologia
D-Doomsday, curata al fianco di Claudio Cordella.
Editor, articolista per Speechless, Curatore
della collana GOLD, Direttore del webmagazine Fantasy Planet.
Il suo ultimo romanzo è "Io vedo dentro te" una storia distopica ambientata a Milano e pubblicata dalla CIESSE edizioni.
Alexia è stata così
gentile da rispondere alle domande di questa intervista
Ciao Alexia benvenuta
nel blog “Il libro eterno”, ti va di presentarti ai lettori?
Sono mamma di tre pargoli, sono una sognatrice, maniaca
dell’ottimizzazione del tempo, caparbia, costante, coerente. Non sopporto
lasciare le cose in sospeso e non è facile avendo mille impegni scrittevoli.
Penso sempre positivo e credo che l’ironia sia necessaria per sopravvivere alla
vita. Nei miei scritti cerco sempre di lasciare un messaggio e di “chiudere il
cerchio”. Amo il genere fantasy e la fantascienza, in ogni salsa e in ogni
forma. Adoro guardare i cartoni animati e le serie televisive.
Quando è nata la tua passione per la
scrittura e cosa rappresenta per te?
È sfociata dodici anni or sono, dopo essere stata una lettrice compulsiva.
Prima non mi ritenevo all’altezza nemmeno per tentare di scrivere una lista
della spesa.
Rappresenta libertà, prima di tutto. Attraverso la narrazione posso viaggiare
oltre, vivere emozioni rubate ai miei protagonisti. È la traccia che lascio di
me ai miei figli, il modo più semplice per esprimere un pensiero, per lanciare
un segno.
Quali sono i tuoi autori preferiti?
Tanti per fare un elenco. Mi limito a scrivere quelli che mi saltano alla
mente, come Fredric Brown, genio del racconto sci-fi, Ursula Le Guin, Oscar
Wilde, John Grisham, Ken Follet, Frank Schätzing, Harry harrison… e mi fermo
qui!
Qual è il libro che hai letto di recente
che ti è piaciuto di più?
La contessa Nera, romanzo storico dalle venature horror di Rebecca Johns
Ci vuoi parlare del tuo ultimo romanzo
“Io vedo dentro te”?
Siamo a Milano, in un futuro prossimo, e l’avvento di una Nuova Legislatura
sembra aver reso il mondo migliore. Una strana malattia che deturpa la pelle si
è rivelata un dono per alcuni infetti. Un dono che permette di acquisire la facoltà
di leggere nella mente delle persone attraverso dei connettori. Il governo li
sfrutta per perfezionare il sistema giudiziario, in quanto attraverso il loro
dono è possibile avere la certezza della pena. Nascono così i centri Xerobio,
di cui uno a Milano, in cui i giudici vengono reclusi e addestrati per
esercitare il compito di scagionare o condannare gli accusati.
L’utopia si trasforma in distopia nel momento in cui il sistema è corrotto.
Il romanzo nasce su due meditazioni personali. Avendo avuto a che fare
indirettamente con una malattia che deturpa la pelle mi sono chiesta se ci sia
un contrappeso a una condanna di questo tipo. La vita è una ruota che gira e
dovrebbe togliere e dare in egual misura… ma è utopico, me ne rendo conto, ecco
che la storia ha iniziato a plasmarsi nella mia mente. Poi, quando il dono ha
preso forma nel campo della giustizia, mi sono domandata fino a che punto
possiamo giudicare un condannato, anche sulla base di prove eclatanti, persino
nel caso degli Xerosi, che vedono con i loro occhi il fatto compiuto potendo
confermare il reato. E le stesse cose se le chiede Christopher, che non accetta
di giudicare l’atto, non avendo percorso l’intera strada che ha portato il reo
a commettere il crimine.
Come mai hai scelto Milano come
ambientazione della storia?
È la mia città. Da ragazzina la detestavo, ma da quando scrivo mi sono accorta
che ha tanti di quegli scorci meravigliosi a cui aggrapparsi per immaginare
mille storie.
Ci sono personaggi o eventi del tuo
romanzo ispirati a persone reali o eventi della tua vita? O sono solo di
fantasia?
Il protagonista è ispirato a mio nonno, un uomo che ho molto amata. L’archetipo
del saggio, un mentore.
Qual è il tuo personaggio preferito?
Il cattivo per antonomasia.
Hai scritto vari romanzi fantasy come
mai ti sei cimentata nella fantascienza distopica?
È un genere che mi appassiona.
Quali sono i tuoi progetti per il
futuro?
Troppi per elencarli. Comunque ho in uscita per La mela Avvelenata un romanzo
fantasy sui draghi, la riedizione di Scarn, dal nuovo titolo Ambra, romanzo
urban sui vampiri, e un epico a 6 mani.
Come curatore ci sono 3 antologie in uscita: horror, fantasy e ucronica.
Vuoi aggiungere qualcosa prima di
salutarci?
Vi ringrazio di avermi ospitata. L’unica cosa che mi sento di aggiungere è:
leggete!
Grazie a te Alexia!
Per saperne di più potete visitare il suo sito