sono finalmente online e ho deciso di scrivere un post dedicato ai libri a basso
costo di un’autrice ucraina, naturalizzata francese,
molto famosa nei primi anni del novecento ma dimenticata dopo la seconda guerra
mondiale (morì ad Auschwitz nel 1942).
Sto parlando di Irène Némirovsky, una scrittrice riscoperta nel 2004 grazie al romanzo
incompiuto Suite francese
e pubblicata dal 2005 dalla casa editrice Adelphi, ma con l’anno nuovo sono
arrivate in librerie delle nuovissime versioni tascabili edite dalla casa
editrice Newton Compton a soli €. 4,90.
Questi sono alcuni titoli in uscita:
Questi sono alcuni titoli in uscita:
Suite
francese
Suite
francese, ultimo capolavoro di Irène Némirovsky, rimasto
incompiuto, fu pubblicato in Francia solo nel 2004 e ha permesso al grande
pubblico internazionale di conoscere una donna straordinaria e una grande
scrittrice rimasta in ombra per molto tempo. Nelle intenzioni dell’autrice, Suite francese doveva
essere una «sinfonia in cinque movimenti» sull’epopea vissuta dal popolo
francese sotto l’occupazione tedesca. Purtroppo, “i movimenti” furono solo due:
Tempesta di giugno e
Dolce, due
romanzi che raccontano l’uno, la fuga dei parigini mentre in città stanno per
arrivare i tedeschi; l’altro, il drammatico rapporto tra una donna francese e
un ufficiale tedesco. L’arresto e la deportazione a Auschwitz impedirono alla
Némirovsky di completare la sua sinfonia. A Suite
francese è legato anche un piccolo mistero: come ha potuto salvarsi
dalla furia nazista che volle con la solita precisione e meticolosità
distruggere tutto quello che apparteneva a Irène e alla sua famiglia?
«“Fa caldo”, pensavano i parigini. Aria di primavera. Una notte di guerra, l’allarme. Ma la notte svanisce, la guerra è lontana. Quelli che erano svegli, i malati a letto, le madri che avevano i figli al fronte, le donne innamorate con gli occhi sciupati dal pianto coglievano il primo respiro della sirena. All’inizio non era che un ansito profondo simile al soffio di un petto in costrizione. Bastarono pochi istanti, poi tutto il cielo fu riempito dal rumore. Veniva da lontano, da oltre l’orizzonte, sembrava quasi non avesse fretta!»
«“Fa caldo”, pensavano i parigini. Aria di primavera. Una notte di guerra, l’allarme. Ma la notte svanisce, la guerra è lontana. Quelli che erano svegli, i malati a letto, le madri che avevano i figli al fronte, le donne innamorate con gli occhi sciupati dal pianto coglievano il primo respiro della sirena. All’inizio non era che un ansito profondo simile al soffio di un petto in costrizione. Bastarono pochi istanti, poi tutto il cielo fu riempito dal rumore. Veniva da lontano, da oltre l’orizzonte, sembrava quasi non avesse fretta!»
Due
Marianne e Antoine, due giovani scampati alla ferocia della
Grande guerra, ora vogliono solo godere di tutto quello che la vita ritrovata può
offrire loro. Ma una quotidianità serena e gioiosa sembra non sia possibile
neanche senza la guerra, perché uno dei due protagonisti comincia a farsi
domande che chiamano subito riflessioni inquietanti: perché dalla passione e
dall’innamoramento del primo incontro si passa ai tormenti per divergenze
futili, ai litigi, all’insofferenza reciproca? E quando tutto ciò si muterà
nell’amicizia, nella comprensione profonda, nella sicurezza della solidarietà
che resiste al tempo? Con questo romanzo Irène Némirovsky, attraverso una
storia di sconcertante attualità, indaga sul matrimonio come esito naturale
della vita a due, svolge e affronta dinamiche complesse con grande capacità di
analisi e con una scrittura limpida che non dà spazio a sentimentalismi e consolazioni.
«Si baciavano. Erano giovani. I baci nascono in modo così naturale sulle labbra, quando una ragazza ha vent’anni! Non è amore, è un gioco; non si cerca felicità, ma un istante di piacere. Il cuore non desidera ancora nulla: è stato nutrito d’amore durante l’infanzia, saziato di tenerezza. Che taccia ora. Che dorma! Che venga dimenticato!»
«Si baciavano. Erano giovani. I baci nascono in modo così naturale sulle labbra, quando una ragazza ha vent’anni! Non è amore, è un gioco; non si cerca felicità, ma un istante di piacere. Il cuore non desidera ancora nulla: è stato nutrito d’amore durante l’infanzia, saziato di tenerezza. Che taccia ora. Che dorma! Che venga dimenticato!»
Come
le mosche d'autunno - Il ballo
Come le
mosche d’autunno è ambientato nel 1916, in pieno conflitto
mondiale. La guerra ha svuotato la grande casa padronale, rimane solo Tat’jana
Ivanovna, la vecchia nutrice; ma dopo aver assistito alla barbara morte del
ragazzo Jurij, fuggito dal fronte, anche lei decide di andarsene per
raggiungere i padroni e accompagnarli nel loro lungo viaggio fino a Parigi,
alla ricerca di una vita nuova. Ma per Tat’jana la ricerca sarà dolorosa e
solitaria.
Il ballo, che dovrebbe segnare l’ingresso della quattordicenne Antoinette nella brillante società parigina, è un sogno più per la madre, volgare e arcigna parvenue, che per la ragazza. Con una scrittura precisa e senza fronzoli, l’autrice racconta in poche, dense e drammatiche pagine, la vendetta di Antoinette.
«La signora Kampf entrò nello studio richiudendosi dietro la porta in maniera così brusca che tutte le gocce del lampadario di cristallo, mosse dalla corrente d’aria, si misero a suonare un tintinnio puro e leggero di sonaglio. Ma Antoinette non aveva smesso di leggere, tanto china sullo scrittoio da toccare il libro con i capelli. Sua madre si mise a osservarla per un po’ senza parlare; poi le si piantò davanti a braccia conserte.»
Il ballo, che dovrebbe segnare l’ingresso della quattordicenne Antoinette nella brillante società parigina, è un sogno più per la madre, volgare e arcigna parvenue, che per la ragazza. Con una scrittura precisa e senza fronzoli, l’autrice racconta in poche, dense e drammatiche pagine, la vendetta di Antoinette.
«La signora Kampf entrò nello studio richiudendosi dietro la porta in maniera così brusca che tutte le gocce del lampadario di cristallo, mosse dalla corrente d’aria, si misero a suonare un tintinnio puro e leggero di sonaglio. Ma Antoinette non aveva smesso di leggere, tanto china sullo scrittoio da toccare il libro con i capelli. Sua madre si mise a osservarla per un po’ senza parlare; poi le si piantò davanti a braccia conserte.»
Il vino della solitudine
«Di Irène Némirovsky per Irène Némirovsky»: questa è la nota
che accompagna il titolo
Il vino della solitudine nell’elenco delle proprie opere che
l’autrice redasse poco prima di essere arrestata, per sottolineare quanto fosse
autobiografico il romanzo. È la storia dell’infelice rapporto tra una madre e
una figlia, ma mentre nel precedente Jezabel
la protagonista assoluta era una madre, qui la figura materna,
assente e lontana, è in secondo piano, e la voce narrante del libro è quella di
una figlia, Hélène, che detesta la madre con ogni fibra del suo corpo, e
aspetta il momento giusto per vendicarsi della sua freddezza. Ma questo momento
arriverà insieme al tempo della trasformazione della ragazza in donna: che
quando scopre in sé un germe della crudeltà materna, decide di voler gustare
qualcosa di molto più inebriante della vendetta.
«Nella parte del mondo dove Hélène Karol era nata, la sera si annunciava con una fitta polvere, che volava lentamente nell’aria e ricadeva con la notte umida. Una luce torbida e rossastra errava nel cielo basso: il vento portava verso la città l’odore delle pianure ucraine, un debole e acre sentore di fumo e la freschezza dell’acqua e dei giunchi che spuntavano sulle rive.»
«Nella parte del mondo dove Hélène Karol era nata, la sera si annunciava con una fitta polvere, che volava lentamente nell’aria e ricadeva con la notte umida. Una luce torbida e rossastra errava nel cielo basso: il vento portava verso la città l’odore delle pianure ucraine, un debole e acre sentore di fumo e la freschezza dell’acqua e dei giunchi che spuntavano sulle rive.»
Jezabel
La bellissima ma non più giovane ereditiera Gladys Eysenach
è chiamata in tribunale per rispondere di omicidio: ha ucciso un ragazzo, suo
amante. Ma come ha fatto Gladys a ridursi a quel punto? Perché invoca una
condanna severa e qual è la verità che vuole assolutamente tenere nascosta, che
la consuma, rendendola simile a Jezabel, l’ombra inquieta dell’Athalie di Racine? Il
romanzo ricostruisce la sua avventurosa e tragica vicenda, ci accompagna nel
suo passato a Londra, New York, Nizza, Parigi, ci fa rivivere la Belle Époque
dei ricchi prima che la seconda guerra mondiale spazzi via tutto per sempre.
«Una donna salì sul banco degli accusati. Era ancora bella, malgrado il pallore, malgrado l’aria stravolta e stanca: solo gli occhi, di un taglio incantevole, erano velati di lacrime, e la bocca aveva una piega cadente; ma l’aspetto era giovane. I capelli, nascosti sotto il cappello nero, non si vedevano.»
«Una donna salì sul banco degli accusati. Era ancora bella, malgrado il pallore, malgrado l’aria stravolta e stanca: solo gli occhi, di un taglio incantevole, erano velati di lacrime, e la bocca aveva una piega cadente; ma l’aspetto era giovane. I capelli, nascosti sotto il cappello nero, non si vedevano.»
L’autrice
Irène Némirovsky nata a Kiev nel 1903 da una famiglia di
ricchi banchieri di origini ebraiche, visse a Parigi dove, appena diciottenne,
cominciò a scrivere. Nel 1929 riuscì a farsi pubblicare il romanzo David Golder, ottenendo
uno straordinario successo di critica e di pubblico. Irène continuò a scrivere,
ma presto fu costretta a usare un altro nome, perché gli editori, nella Francia
occupata dai tedeschi, avevano paura di pubblicare i libri di un’ebrea. Nel
luglio del 1942 fu arrestata e deportata ad Auschwitz, dove ad agosto, a
trentanove anni, morì, lasciando incompiuto il suo ultimo capolavoro, Suite francese. La
Newton Compton ha pubblicato Suite
francese, Due;
Come le mosche d’autunno -
Il ballo; Il
vino della solitudine; I
cani e i lupi; Il
calore del sangue - Il malinteso; Jezabel; Il
signore delle anime; David
Golder; I
fuochi dell’autunno.
Ho in wish list "Suite francese" e non vedo l'ora di leggerlo :)
RispondiEliminaValentina
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