mercoledì 19 maggio 2010

Atlantide - Pierre Benoît

Nei dialoghi del “Timeo” e del “Crizia”, Platone descrive una grande isola, ricca e felice, di nome “Atlantide”, discendente dal Dio marino Poseidone e dai suoi figli, abitata da un popolo di grande civiltà, con stupende città e con un ordinamento sociale perfetto.
«Ora in quest’isola Atlantide v’era una grande e mirabile potenza regale, che possedeva l’intera isola e molt’altre isole e parti del continente. Inoltre di qua dallo stretto dominavano le regioni della Libia fino all’Egitto e dell’Europa fino alla Tirrenia. »
Ma a causa di un terribile cataclisma, Atlantide sprofondò nel mare
« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. (...) In tempi posteriori (...), essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte (...) tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »

Il mito di Atlantide ha ispirato molte opere.
Nel 1919 l’autore francese Pierre Benoît ha formulato un’altra ipotesi: e se si fosse inabissata in un mare di sabbia?
Nel romanzo “Atlantide”, il tenente Andrè di Saint-Avit accompagna il suo superiore, il capitano Francois Morhange, in una missione nel deserto del Sahara, durante il viaggio vengono travolti da una terribile tempesta di sabbia, e dopo aver trovato riparo all’interno di una grotta, scoprono una strana iscrizione scolpita nella roccia, con i caratteri disposti a forma di croce, che formano il nome greco “Antinea”.
Dopo aver salvato un tuareg, iniziano a cercare altre iscrizioni, ma vengono drogati e rapiti dal tuareg stesso che li conduce all’interno di un palazzo sconosciuto, circondato da giardini, ruscelli laghi e montagne, un vero e proprio paradiso terrestre, la leggendaria “Atlantide”, con a capo una donna bellissima e crudele, la Regina Antinea, la nipote del Dio Nettuno.
Una donna spietata e fatale che uccide i suoi amanti e li trasforma in statue d'oricalco, ma non muoiono di morte violenta… “Muoiono tutti d’amore quando vedono che il loro tempo è finito e che Cegheir-ben-Cheikh parte alla ricerca di altri. Parecchi sono morti dolcemente, con grosse lacrime negli occhi. Non dormivano e non mangiavano più.”
A causa di Antinea, Saint-Avit, compierà un crimine efferato.

E' un bel romanzo avvincente, non conoscevo Pierre Benoît, sono arrivata a lui grazie ai siti dedicati ad Atlantide, e ho scoperto che il mitico film di Totò: Totò Sceicco è una parodia del libro :-)

Autore: Pierre Benoît
ISBN-10: 8871224930
ISBN-13: 9788871224930
Editore: Giunti Demetra

L'Atlantide (1921) by Jacques Feyder

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