Oggi è l’anniversario della nascita di un’autrice che amo molto: Jane Austen.
Per festeggiare il suo 235° compleanno (perché Jane vive grazie alle sue opere), ho deciso di commentare tutti i suoi libri letti (tranne i racconti e Mansfield Park che leggerò al più presto).
La biografia
Jane Austen nacque il 16 Dicembre 1775 a Steventon nello Hampshire e morì a Winchester il 18 Luglio 1817, figlia del reverendo George Austen e di Cassandra Leigh, penultima di sette fratelli e una sorella, Cassandra. Nel 1783 le due sorelle frequentarono una scuola di Oxford, poi trasferitesi a Southampton, che in seguito ad un’epidemia di difterite furono costrette ad abbandonare. Dal 1785 al 1786 le sorelle Austen frequentarono la Abbey School di Reading. Jane Austen non lasciò mai la sua famiglia, rimase nubile e deve gran parte della sua formazione culturale al padre, il quale la erudì nella lingua e letteratura francese, le insegnò le basi della lingua italiana e le fece scoprire i classici della letteratura inglese. Quando era ancora adolescente iniziò a dedicarsi alla scrittura, presero forma dei racconti brevi, tra cui Amore e amicizia pubblicato postumo nel 1822 e Lady Susan un racconto epistolare scritto tra il 1793 e il 1794 e pubblicato postumo nel volume delle Memorie, biografia scritta dal nipote J. E. Austen. I suoi romanzi furono pubblicati anonimamente e solo con la pubblicazione postuma de L’Abbazia di Northanger e Persuasione nel 1818 il fratello Henry rivelò al pubblico il nome dell’autrice.
Orgoglio e pregiudizio
Pride and Prejudice è certamente l’opera più popolare e più famosa di Jane Austen, vero e proprio long-seller, ineccepibile per l’equilibrio della struttura narrativa e lo stile terso e smagliante, ed emblematica della «cristallina precisione» austeniana. Attraverso la storia delle cinque sorelle Bennet e dei loro corteggiatori, lo sguardo acuto della scrittrice, sorretto da un’ironia spietata e sottile, annota e analizza con suprema grazia fatti, incidenti, parole di un microcosmo popolato da struggenti personaggi femminili, sospesi tra l’ipocrisia dell’Inghilterra vittoriana e la voglia di un amore romantico e senza compromessi.
«È cosa ormai risaputa che a uno scapolo in possesso di un vistoso patrimonio manchi soltanto una moglie. Questa verità è così radicata nella mente della maggior parte delle famiglie che, quando un giovane scapolo viene a far parte del vicinato – prima ancora di avere il più lontano sentore di quelli che possono essere i suoi sentimenti in proposito – è subito considerato come legittima proprietà di una o dell’altra delle loro figlie.»
Commento
Ho amato moltissimo questo romanzo, e mi è piaciuta la sottile ironia e l’intelligenza con cui Jane Austen ha descritto la società della fine del settecento, soprattutto la condizione femminile (non potevano ereditare i beni della famiglia perché donne e per avere un posto rispettabile in società, dovevano sposarsi con un uomo di prestigio).
La storia d’amore tra Mr. Darcy ed Elizabeth Bennet è tra le più belle e famose della letteratura, tra l’orgoglio di Mr Darcy che crede di non poter ricevere alcun rifiuto da una donna con ceto sociale inferiore al suo, e il pregiudizio di Elizabeth che crede di conoscere una persona da ciò che si dice di lei...
Splendida la trasposizione cinematografica trasposizione con Laurence Olivier e Greer Carson.
Ragione e Sentimento
Ragione e sentimento è imperniato sulle vicende sentimentali di due sorelle profondamente diverse tra loro: Elinor, la maggiore, segue i dettami della ragione; Marianne si abbandona agli impulsi del cuore. Il destino delle due protagoniste si gioca tutto in vista di ciò che era considerato l’evento principale della vita femminile: il matrimonio. La capacità di osservazione e l’arguto umorismo della Austen disegnano un ritratto acuto e penetrante di un mondo convenzionale e pettegolo, attento alle realtà più minute della vita quotidiana, refrattario a qualsiasi accenno di cambiamento. Nonostante l’aperta condanna del romanticismo, ritenuto un eccesso da evitare, proprio il personaggio della romantica e scriteriata Marianne, una delle figure più originali della Austen, conferisce a questo romanzo un fascino e una vivacità irresistibili, che lo rendono ancora oggi un’opera di straordinario successo.
«Le doti di Marianne erano, sotto molti aspetti, completamente uguali a quelle di Elinor. Era assennata e intelligente, ma esagerata in ogni cosa; i suoi dolori e le sue gioie non conoscevano moderazione. Era generosa, amabile e interessante; era tutto, eccetto che prudente. La somiglianza fra lei e sua madre era impressionante.»
Commento
E’ la storia di due sorelle, Elinor e Marianne Dashwood che a causa della morte del padre sono costrette a fare i conti con le ristrettezze economiche nella loro nuova casa nel Devonshire.
La prima rappresenta la ragione e il buon senso, e cerca di mandare avanti la famiglia nonostante il suo amore impossibile per Edward, un ricco parente in procinto di sposarsi.
La seconda, più romantica e istintiva, s’innamora di Willoughbly un giovane viziato e libertino, e non si accorge dell’amore sincero del Colonnello Brandon.
La parte più importante del romanzo è la descrizione ironica della società del tempo, che considera solo il patrimonio di un individuo e non i sentimenti.
Da leggere!
Emma
Ereditiera bella e un po’ viziata, giovane e sola, narcisista e intelligente, Emma Woodhouse, pur ritenendo di non doversi sposare, trascorre il suo tempo cercando di combinare matrimoni tra amici e conoscenti. In questo scenario, solo apparentemente tradizionale, si innesta una serie di fraintendimenti tra la protagonista e gli altri personaggi, quasi una “commedia degli equivoci” che costituisce il motore principale dell’intreccio. L’eroina austeniana scambia la realtà con la propria immaginazione manifestando, quasi fosse un don Chisciotte al femminile, una difficoltà comunicativa del tutto moderna. Alla fine, Emma si rivela una satira divertente e spietata di ogni pretesa di razionalità assoluta.
«Emma Woodhouse, bella, intelligente e ricca, con una casa confortevole e un carattere allegro, sembrava riunire in sé il meglio che la vita può offrire, e aveva quasi raggiunto i ventun’anni senza subire alcun dolore o grave dispiacere.»
Commento
Emma Woodhouse è bella, intelligente e ricca,, non ha nessun problema di eredità (al contrario delle sue precedenti eroine) e ha un padre che stravede per lei e che le darebbe la luna se potesse…
E che può fare di bello durante la giornata???
combinare matrimoni è ovvio!!!!!
peccato che con le coppie più assurde…
Nonostante i rimproveri di Mr. Knightley (l'unico suo punto di riferimento), consiglia all’amica Harriet Smith (una ragazza povera) di rifiutare la proposta di matrimonio del gentile signor Martin per sperare in una proposta impossibile da Mr Elton, facoltoso parroco del paese. Ma le cose prenderanno una piega diversa…
E’ una protagonista talmente diversa dalle precedenti, che durante la stesura del romanzo la stessa Jane Austen dirà: "Sto lavorando ad un'eroina che non piacerà a nessuno se non a me".
e no cara Jane, ti sbagli, Emma piace anche a me e tanto, perché è davvero paradossale il suo tentativo di far sposare i suoi amici, mentre afferma per tutto il romanzo di non essere incline a sposarsi lei stessa…
Assolutamente brillante e ironico!!!
Persuasione
Anne Elliot, la protagonista del romanzo, ha sbagliato: da giovanissima, appena diciannovenne, si è lasciata convincere dall’opposizione del padre, Sir Walter, e dalla “persuasione” di Lady Russell a rompere il fidanzamento col giovanissimo ufficiale di marina Frederick Wentworth, amatissimo ma non ricco. Adesso, a ventisette anni, Anne è sola; per di più le sorti economiche della sua famiglia hanno subito un rovescio e il padre è stato costretto a dare in affitto la propria tenuta all’ammiraglio Croft. Ma un giorno l’ammiraglio riceve la visita del proprio cognato, un affermato e facoltoso capitano di marina: è Frederick, e questa volta, otto anni dopo, Anne ha la sua seconda occasione. Ultimo e più maturo romanzo della Austen, Persuasione contiene un impareggiabile ritratto della provincia inglese d’inizio Ottocento e, attraverso la contrastata vicenda della protagonista, una intensa polemica antiaristocratica.
«Mr. Elliot era razionale, discreto, educato, ma non era sincero. Il male o il bene degli altri non suscitavano in lui alcun sentimento, né forte indignazione né piacere. Per Anne questa era una grande imperfezione. Le sue prime impressioni erano incancellabili. Più di ogni altro aspetto, nel carattere apprezzava la franchezza, la generosità, la passione.»
Commento
Persuasione è il libro che ho amato di più perché è la storia di una rinascita fisica e spirituale di una donna che aveva perso la sua possibilità di amare (per la persuasione di una sua amica di famiglia) ed era invecchiata precocemente. Ma grazie al ritorno del suo vecchio amore (e alla consapevolezza di una seconda possibilità) diventa più forte e più sicura di se, e addirittura riacquista la bellezza perduta.
Sicuramente è il romanzo più romantico di Jane, perché la storia d'amore tra Anne e Frederik, supera la differenza di classe sociale e il distacco di sette anni e torna più vivo e forte che mai.
Assolutamente consigliato
L'abbazia di Northanger
Catherine Morland, la protagonista del romanzo, è invitata a trascorrere qualche giorno presso l’ex abbazia di Northanger, residenza della famiglia del giovane pastore anglicano con cui si è fidanzata, e che la crede una ricca ereditiera. Suggestionata dal luogo e ancor più dalle intense letture di romanzi dell’orrore all’epoca in gran voga, la giovane vive alterando banali eventi quotidiani alla luce di immaginarie atmosfere di terrore. Una serie di malintesi, frutto della sua fantasia sovreccitata, mette a repentaglio il rapporto sentimentale appena nato, pregiudicato anche dalla scoperta delle sue reali condizioni economiche. Celebrazione dei riti di iniziazione sociale della borghesia inglese di provincia a cavallo tra Sette e Ottocento, quest’opera della Austen non si esaurisce nella storia di una contrastata passione, ma rappresenta una sottile parodia del romanzo sentimentale, e soprattutto del romanzo gotico, che resta di grande attualità ancora oggi.
«La sua passione per gli edifici antichi era seconda in grado solo alla passione per Henry Tilney, e castelli e abbazie riempivano generalmente di attrattive quei sogni a occhi aperti che ancora non erano riempiti dall’immagine di lui.»
Commento
L'abbazia di Northanger è uno dei primi libri scritti da Jane Austen anche se pubblicato per ultimo.
E’ la storia di una “eroina” non particolarmente bella e ricca che s’innamora di Henry, un giovane pastore anglicano conosciuto durante un ballo (da notare che in tutti i romanzi di Jane, il ballo è il luogo d’incontro per conoscere un buon partito).
Lo stile è ancora acerbo ma l’ironia è sempre affilata, soprattutto quando prende in giro i romanzi gotici del tempo, come i "misteri di Udolpho" di Anna Radcliffe (che la protagonista legge e commenta durante il romanzo).
Ovviamente non è al livello di "orgoglio e pregiudizio" o "persuasione", ma è una piacevole lettura e ci sono dei momenti molto esilaranti (durante il suo soggiorno all’abbazia pensa di trovare cadaveri o segreti inconfessabili in ogni angolo della dimora…)
DA LEGGERE...
Mansfield Park
Mansfield Park, uno dei romanzi più noti e discussi di Jane Austen, narra la storia di Fanny Price. Adottata, ancora bambina, dagli zii Sir Thomas e Lady Bertram, Fanny viene accolta e allevata nella loro lussuosa proprietà di Mansfield Park. Qui cresce, parente povera in un ambiente d’élite, e misura tutta la distanza fra il proprio modello educativo – fondato sul senso del dovere, l’abnegazione, la virtù – e quello, in particolare, della spregiudicata Mary Crawford. Alla fine la protagonista sposerà il cugino Edmund, figlio di Sir Thomas, e con lui si stabilirà definitivamente a Mansfield Park. Al di là dell’apparente trionfo della morale tradizionale, la narrazione contiene un’implicita e corrosiva critica della cultura dominante del primo Ottocento: Fanny – suggerisce l’autrice – realizza, infatti, l’ascesa sociale al prezzo della negazione della propria libertà e spontaneità. Mansfield Park ha il suo vero centro nel tema scottante dell’educazione femminile e dimostra tutta la modernità di Jane Austen, le cui opere, non a caso, conoscono oggi uno straordinario e duraturo successo, coronato anche da fortunate trasposizioni cinematografiche.
«Il fasto della casa la sbalordiva, ma non riusciva a consolarla. Le stanze erano troppo grandi perché vi si potesse muovere con disinvoltura; temeva di rompere qualsiasi cosa toccasse e si aggirava quasi furtivamente, nel costante terrore di una cosa o di un’altra, rifugiandosi spesso a piangere nella sua camera.»
La città di provincia, le chiacchiere misurate dei salotti, le ferree regole e convenzioni dell’universo piccolo-borghese: in queste tre brevi opere gli ingredienti per entrare nello straordinario mondo della Austen ci sono tutti. La protagonista di Lady Susan, frizzante romanzo epistolare, è una donna energica, intelligente, senza scrupoli, che si diverte a giocare con i sentimenti degli uomini. Ne I Watson Emma, coraggiosa e arguta eroina, vede le sue ambizioni matrimoniali frustrate dalla povertà e dall’orgoglio. Infine Sanditon, ambientato in una località marina di villeggiatura, presenta una straordinaria galleria di personaggi ipocondriaci osservati con occhio divertito e scettico. Il Settecento inglese della borghesia di provincia, delle buone maniere, del matrimonio come aspirazione suprema: Jane Austen ha saputo dipingere il suo tempo con grazia ed eleganza, ma ne ha lasciato accuratamente emergere, con le stesse armi tipiche di quei salotti – arguzia, bon ton, ironia –, gli aspetti più retrogradi, rivelandosi, pur tra le pareti domestiche, donna di spirito e femminista ante litteram. L’incredibile varietà di sfumature psicologiche e i rapporti sociali scandagliati con maestria ci consegnano tre deliziosi racconti di grande fascino e assolutamente attuali.
«Non cerco giustificazioni alla vanità della mia eroina. Se vi sono al mondo signorine della sua età che hanno un’immaginazione meno fervida, e sono meno interessate a mostrarsi piacevoli, io non le conosco e non desidero conoscerle.»
E voi avete letto qualche romanzo di Jane?