sabato 12 giugno 2010

Non mordere il sole - Tanith Lee

Incipit

Il mio amico Hergal si era ucciso di nuovo. Era la quarantesima volta che andava a sbattere con il suo avioplano contro il Monumento a Zeefahr, ed era necessario fargli un corpo nuovo. E quando lo andai a trovare al Limbo, girovagai per l'eternità, prima che un robot me lo rintracciasse. Questa volta aveva la carnagione scura, era più alto d'una trentina di centimetri, con i capelli molto lunghi e i baffi, tutti di scintillanti fibre dorate, e quelle stupide ali che gli spuntavano dalle spalle e dalle caviglie.


Tanith Lee è una scrittrice inglese di romanzi e racconti di fantascienza, horror e fantasy.
Ha pubblicato oltre 70 romanzi e 250 racconti
In Italia è famosa per una serie di romanzi pubblicati negli anni 70-80 dalla case editrice Libra (diventata Perseo Libri e poi Elara S.r.l.), tra questi ricordiamo "Non mordere il sole" (Don't Bite the Sun 1976) pubblicato nel 1978.

Siamo in una città dove la morte non esiste, non ci sono le guerre, non ci sono malattie, non esiste la fame. Tutti sono curati a accuditi da robot perfetti. I ragazzi vengono chiamati jang, non hanno preoccupazione e fanno quello che vogliono: cambiare il proprio corpo o il proprio sesso con un suicidio, avere rapporti con tutti quelli del proprio circolo (basta sposarsi, ma il matrimonio può durare poche ore), un vero e proprio paradiso.
Ma non per tutti…
La protagonista (senza nome) è una giovane jang che cambia spesso il proprio corpo, non gli va mai bene niente, si sposa spesso e non ha affetti, vive la propria esistenza tra mille inquietudini, insieme ai suoi compagni, ma è infelice perchè si rende conto che non è “vita”…



"persino la morte non era permessa, era soltanto un corpo nuovo, o un lungo riposo che oscurava la mente, dopo di che il ciclo ricominciava ancora, quando sono stati cancellati tutti i ricordi del passato....."


“Non mordere il sole” non è il classico romanzo di fantascienza, dove ci sono guerre o spargimenti di sangue in un futuro di robot e astronavi, è un romanzo introspettivo, scritto in prima persona con la descrizione delle emozioni della protagonista, le sue frustrazioni, le sue ribellioni, la sua l’infelicità nonostante il benessere, e il suo desiderio di un figlio, per amare qualcuno…
Un altro personaggio importante è Hatta, uno jang innamorato della protagonista, e non corrisposto a causa del suo corpo orribile (due teste, tre gambe, quattro occhi), lei ama solo l'involucro esterno dei suoi compagni, lui ama la sua anima...
Mi ha davvero emozionato, è un romanzo molto poetico, scritto davvero bene e con una splendida descrizione dei personaggi e del mondo che li circonda.
L’unico problema è la difficilissima reperibilità (magari nelle bancarelle dell’usato)
Esiste anche il seguito “Vino di zaffiro”

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