mercoledì 3 novembre 2010

“Il Libro Eterno” intervista: Lavinia Scolari

Lavinia Scolari è nata a Palermo nel 1984, dove attualmente risiede.
Diplomata al liceo classico Umberto I di Palermo e in seguito laureata in Lettere Classiche con una tesi sulla favolistica latina, ha conseguito la laurea Specialistica in Scienze dell’Antichità, con una tesi di letteratura latina su Seneca e Virgilio, per la quale ha vinto il premio “Giusto Monaco” indetto dal Rotary Club di Palermo.
Dal mese di aprile del 2009 è socia del “Centro Internazionale di Studi sul Mito – Delegazione Siciliana”, per il quale ha tenuto alcune conferenze.
Attualmente è dottoranda in Antropologia del Mondo Antico presso l’Università di Siena.
“L’uomo dal campanello d’oro” (potete trovare la mia recensione qui) è il suo romanzo d’esordio.

Ciao Lavinia e benvenuta nel blog “Il libro eterno”, ti va di presentarti ai lettori?

Ciao a tutti, mi chiamo Lavinia, ho 26 anni, coltivo una passione smodata per le storie in bilico tra sogno e reale, per le fiabe, le leggende e ogni forma di espressione legata al fantastico e al mito (in particolare quello classico), dai libri al cinema, dal teatro ai manga. E in ultimo sono l’autrice de “L’uomo dal campanello d’oro”, che è il mio romanzo d’esordio, il mio primogenito che mi sta dando tante piccole gioie!


Cosa rappresenta per te la scrittura?

La scrittura è una parte essenziale della mia vita, un tassello che la completa e che mi permette di “giocare un’altra vita” e vivere pienamente raccontandola. La sento come un bisogno incalzante. Senza narrazione è come se quello che vivo non fosse davvero assaporato, mentre nel racconto si invera, si vivifica. Per me è come un bicchiere d’acqua fresca dopo una corsa sotto il sole. Mi dà quella sensazione di appagamento.


Sei laureata in Lettere Classiche e specializzata in Scienze dell’Antichità presso l’Università di Palermo. Com’è nata la tua passione per la mitologia?

Potrei dire che c’è sempre stata. Da piccola prediligevo certe favole, come la storia di “Hermes e le tre scuri”, guardavo con maggiore curiosità certi cartoni animati, quelli della mia generazione, mi affascinavano i racconti di mondi remoti, antichi, leggendari. Ero abituata ad ascoltare tantissime storie dalla voce delle mie zie, che ne inventavano perfino, e sono cresciuta con questa ammirazione nei riguardi dell’invenzione fiabesca. Poi ho iniziato a leggere i miti, dapprima in forma di favole per ragazzi, poi quelli dei classici, e mi sono resa conto che sono l’esempio più incantevole e significativo di storie fantastiche, eppure percepite come vere e sacre, che l’uomo abbia partorito. L’innamoramento finale è stato al liceo, quando quegli stessi miti, li leggevo in latino e greco antico, lingue che con una parola spalancano un intero mondo. Farò un esempio banale: posso dirti “verità”, ma se lo dico in greco: “alethés”, ti sto dicendo anche “ciò che era nascosto ed è stato svelato, che non sfugge, che non si dimentica”, sono questi i significati che entrano in gioco in greco. Ogni parola ha un mondo dietro e dentro di sé, un senso più profondo. Lo stesso accade per il mito.


Quali sono i tuoi scrittori di riferimento?

Ci sono moltissimi scrittori che ammiro e che di certo mi hanno segnato e mi segnano ogni giorno, magari molti ne verranno. Sono un’ammiratrice di Tolkien e della sua idea di fantastico, trovo coinvolgente la scrittura di Wilde, sorprendente quella di Borges, irraggiungibile quella di Tolstoj; adoro Calvino, i suoi romanzi sono pietre miliari della letteratura italiana. Mi piacciono i racconti di Buzzati, e ho letto con profondo piacere Malerba, che è stato fondamentale nella strutturazione del mio romanzo grazie al suo “Itaca per sempre”, così come lo sono state Christa Wolf con i suoi “Medea” e “Cassandra” e Bahiyyih Nakhjavani, autrice de “I Viaggiatori dell’alba”. In assoluto, però, la mia opera preferita è l’Amleto di Shakespeare, e i grandissimi Ovidio, Virgilio e Seneca tragico, che non possono mancare all’appello!

Ci vuoi parlare del tuo romanzo: “L’uomo dal campanello d’oro”?

Con grande piacere! “L’uomo dal campanello d’oro” è un romanzo breve, sì, ma pieno di storie, storie che si intersecano giocando con degli ingredienti fondamentali con cui ho tentato di dare sapore alla vicenda: il mito classico, che è il filo portante, specie quello dei miti marini, come Nereo e Glauco, e dei figli del Sonno, Morfeo e Fàntaso. E’ una storia in cui i personaggi parlano, dicono il loro pensiero, raccontano sottolineando gli eventi dal loro punto di vista, forse anche deformandoli, come accade nei racconti di chiunque quando qualcosa ci preme più di un’altra. Ed è una storia in cui i protagonisti vengono portati in un altrove che ricalca un mondo onirico, ma è anche un fantasy dove un Signore non particolarmente buono, ma sicuramente giusto - ovvero l’uomo dal campanello d’oro - per mantenere il potere resiste agli assalti di un altro Signore, Ermete, che si ribella al tempo e all’oblio cui i miti sono condannati. Dentro questa grande storia, ce ne sono di più piccole: c’è l’amore infinito di due fratelli, Leandro e Cloe, la prontezza e la forza di Verdiana, la solitudine e il senso di sacrificio di Cassandra, la pietà di Iride, l’amore di Edoardo per Clelia. Potevo raccontare tutto questo e vivere secondo il punto di vista di ogni personaggio, lasciandolo parlare in prima persona, costruendo pian piano un mosaico nel quale svelare misteri e indizi che disseminavo. E’ stato un bellissimo gioco delle parti per me, spero che lo sia anche per il lettore!


Che metodo di lavoro hai seguito per scrivere il romanzo? Quali sono state le tue ispirazioni per i personaggi, l’ambientazione e la trama?

In realtà non credo molto al metodo così come si intende spesso, ho avuto maestri che mi hanno mostrato quanto non esista UN metodo. Esistono diverse vie, moltissime, ogni persona ne segue una o molte in relazione al momento o al bisogno.
Nel mio caso mi sono ispirata a un oggetto, un campanello d’ottone che mi è stato regalato, proprio così! Lo avevo desiderato, non so dire perché, e mi hanno accontentata regalandomene uno. Poi ho iniziato a ricamargli sopra una storia, perché era così bello e faceva un suono così terso che non potevo non scrivere di lui! Gli ho dato un padrone. Non un campanello al personaggio, ma un personaggio al campanello. Quindi ho scritto un racconto. Ho lasciato il tutto lievitare per un po’, come pane, e ho inserito in questo piccolo quadro altre immagini che avevo in mente: la rovere di Nereo, lo specchio d’acqua, il quadrivio, il mare. E mi sono chiesta che cosa sarebbe accaduto se… Mi capita di scrivere per immagini che mi vengono in mente e poi mi faccio domande e cerco di dare risposte coerenti, o anche incoerenti e spiazzanti! L’ambientazione, invece, quella è fortemente intrisa dei paesaggi della mia Sicilia, del suo mare e dei colori dei miei sogni.


C'è un personaggio a cui ti sei particolarmente affezionata?

Ogni volta che ci penso ne scelgo uno diverso! Oggi direi Fàntaso, perché tenta di non ammettere quanto sia coinvolto nella storia e infine cede, anzi, non cede, riesce a vincere il suo desiderio di stare al di sopra per immergersi nella responsabilità: la sua vittoria sta nell’ammettere il suo errore e avanzare. Sono anche fiera di Cassandra, che diventa centrale nella seconda parte e mostra una forza e un amore che volevo fossero percepiti come invincibili, non urlati, ma sussurrati. Cassandra vince la sua battaglia a fil di voce.


Hai pubblicato il tuo romanzo con la 0111 Edizioni, come ti sei trovata con questa casa editrice?

L’esperienza con la 0111 è davvero felice, sono stata molto fortunata! Sin da subito ho avuto modo di seguire la selezione che la casa editrice stava svolgendo. La redazione teneva al corrente tutti gli aspiranti scrittori mostrando sul proprio sito la “situazione letture” delle proposte arrivate, e quindi dopo meno di tre mesi ho saputo che volevano propormi un contratto. Era euforica! La 0111 Edizioni è trasparente, vicina agli autori, disponibile a chiarire ogni dubbio; non chiede nessun tipo di pagamento all’esordiente - cosa oggi molto frequente purtroppo! - né di contributo.
La veste grafica del libro, poi, è molto bella, ho avuto la possibilità di scegliere io stessa la copertina, ed è stato bellissimo, gratificante! Adesso hanno un sacco di nuove iniziative, una pagina “Fan club” dedicata agli scrittori (ognuno di noi cura personalmente la propria!), la possibilità di leggere anteprime cospicue dei libri o di ricevere in anteprima gli e-book dei romanzi in uscita gratuitamente in cambio di una recensione su aNobii (questo accade anche per il mio romanzo!). Insomma, sono davvero molto attivi e coinvolgenti, è un editore fresco e dinamico che ti fa sentire seguita, stimolata.


Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Per il futuro vorrei poter essere un punto fermo per la mia famiglia, questo è il progetto più importante! Per il resto, sto iniziando a scrivere un nuovo romanzo, sulla scia del primo, eppure diverso. Ho scelto un mito poco noto e lo sto rielaborando, raccontando una storia di amore e tradimento, di dolcezza, ma anche di rancore e di furore. Che cosa accade quando qualcuno sul quale riponi massima fiducia, che credi di conoscere e amare, sconvolge questo sentimento mostrando il suo vero volto, un volto d’odio? Sto lavorando su questo tema terribile e delicato attraverso la lente del mito, ma anche attraverso la lente della vita. Sullo sfondo ci saranno personaggi divini e sovrumani, simbolo di un’antitesi. Ma sono ancora all’inizio!
Mi piacerebbe tanto poter scrivere anche qualcosa di “teatrale”, di rappresentabile, o magari (e questo è un sogno) vedere “L’uomo dal campanello d’oro” tradotto in francese (una lingua che amo moltissimo) o in inglese! “L’homme à la sonnette d’or”, non suonerebbe male! Scherzi a parte, vorrei che la scrittura fosse il mio avvenire, in ogni sua forma: fa parte di me, del mio essere. Dovunque finirò, qualsiasi strada imboccherò, non potrei farne a meno.

Grazie Lavinia! Vi lascio con il booktrailer del romanzo...

1 commento:

  1. Ciao! Non sono molti i blog che parlano di libri.. complimenti!!!
    Anche io sono appassionata di lettura e da qualche mese mi sono "gettata" anche io nell'esperimento di un blog dedicato a chi ama leggere.. se ti va di passare a visitarmi: www.viaggidinchiostro.blogspot.com!

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