sabato 16 febbraio 2013

“Il Libro Eterno” intervista: Alexia Bianchini

Alexia Bianchini, classe 1973, autrice di romanzi fantasy dalle venature dark. Mamma sprint di tre splendidi pargoli.
Con CIESSE edizioni ha pubblicato MINON, romanzo Dark Fantasy con Fiorella Rigoni. Nel 2012 è stata pubblicata l’antologia D-Doomsday, curata al fianco di Claudio Cordella.
Editor, articolista per Speechless, Curatore della collana GOLD, Direttore del webmagazine Fantasy Planet. 
Il suo ultimo romanzo è "Io vedo dentro te" una storia distopica ambientata a Milano e pubblicata dalla CIESSE edizioni.

Alexia è stata così gentile da rispondere alle domande di questa intervista


Ciao Alexia benvenuta nel blog “Il libro eterno”, ti va di presentarti ai lettori?
Sono mamma di tre pargoli, sono una sognatrice, maniaca dell’ottimizzazione del tempo, caparbia, costante, coerente. Non sopporto lasciare le cose in sospeso e non è facile avendo mille impegni scrittevoli. Penso sempre positivo e credo che l’ironia sia necessaria per sopravvivere alla vita. Nei miei scritti cerco sempre di lasciare un messaggio e di “chiudere il cerchio”. Amo il genere fantasy e la fantascienza, in ogni salsa e in ogni forma. Adoro guardare i cartoni animati e le serie televisive.

Quando è nata la tua passione per la scrittura e cosa rappresenta per te?
È sfociata dodici anni or sono, dopo essere stata una lettrice compulsiva. Prima non mi ritenevo all’altezza nemmeno per tentare di scrivere una lista della spesa.
Rappresenta libertà, prima di tutto. Attraverso la narrazione posso viaggiare oltre, vivere emozioni rubate ai miei protagonisti. È la traccia che lascio di me ai miei figli, il modo più semplice per esprimere un pensiero, per lanciare un segno.

Quali sono i tuoi autori preferiti?

Tanti per fare un elenco. Mi limito a scrivere quelli che mi saltano alla mente, come Fredric Brown, genio del racconto sci-fi, Ursula Le Guin, Oscar Wilde, John Grisham, Ken Follet, Frank Schätzing, Harry harrison… e mi fermo qui!

Qual è il libro che hai letto di recente che ti è piaciuto di più?
La contessa Nera, romanzo storico dalle venature horror di Rebecca Johns

Ci vuoi parlare del tuo ultimo romanzo “Io vedo dentro te”?
Siamo a Milano, in un futuro prossimo, e l’avvento di una Nuova Legislatura sembra aver reso il mondo migliore. Una strana malattia che deturpa la pelle si è rivelata un dono per alcuni infetti. Un dono che permette di acquisire la facoltà di leggere nella mente delle persone attraverso dei connettori. Il governo li sfrutta per perfezionare il sistema giudiziario, in quanto attraverso il loro dono è possibile avere la certezza della pena. Nascono così i centri Xerobio, di cui uno a Milano, in cui i giudici vengono reclusi e addestrati per esercitare il compito di scagionare o condannare gli accusati.
L’utopia si trasforma in distopia nel momento in cui il sistema è corrotto.
Il romanzo nasce su due meditazioni personali. Avendo avuto a che fare indirettamente con una malattia che deturpa la pelle mi sono chiesta se ci sia un contrappeso a una condanna di questo tipo. La vita è una ruota che gira e dovrebbe togliere e dare in egual misura… ma è utopico, me ne rendo conto, ecco che la storia ha iniziato a plasmarsi nella mia mente. Poi, quando il dono ha preso forma nel campo della giustizia, mi sono domandata fino a che punto possiamo giudicare un condannato, anche sulla base di prove eclatanti, persino nel caso degli Xerosi, che vedono con i loro occhi il fatto compiuto potendo confermare il reato. E le stesse cose se le chiede Christopher, che non accetta di giudicare l’atto, non avendo percorso l’intera strada che ha portato il reo a commettere il crimine.

Come mai hai scelto Milano come ambientazione della storia?
È la mia città. Da ragazzina la detestavo, ma da quando scrivo mi sono accorta che ha tanti di quegli scorci meravigliosi a cui aggrapparsi per immaginare mille storie.

Ci sono personaggi o eventi del tuo romanzo ispirati a persone reali o eventi della tua vita? O sono solo di fantasia?
Il protagonista è ispirato a mio nonno, un uomo che ho molto amata. L’archetipo del saggio, un mentore.

Qual è il tuo personaggio preferito?
Il cattivo per antonomasia.

Hai scritto vari romanzi fantasy come mai ti sei cimentata nella fantascienza distopica?
È un genere che mi appassiona.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Troppi per elencarli. Comunque ho in uscita per La mela Avvelenata un romanzo fantasy sui draghi, la riedizione di Scarn, dal nuovo titolo Ambra, romanzo urban sui vampiri, e un epico a 6 mani.
Come curatore ci sono 3 antologie in uscita: horror, fantasy e ucronica.

Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Vi ringrazio di avermi ospitata. L’unica cosa che mi sento di aggiungere è: leggete!

Grazie a te Alexia!
Per saperne di più potete visitare il suo sito

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